mercoledì 14 maggio 2008



Un provinciale d’Europa. Vita ed opere di Tommaso Dell’Era
di Antonio Bruno

Un principe si innamora di una principessa. Tutti si mettono di traverso e ostacolano l’amore di quest’uomo per questa donna. Ma il principe che è senza macchia e senza paura inizia ad affrontare il primo ostacolo che gli impedisce di stringere tra le braccia la sua amata. E’ un drago famelico e assassino e il nostro eroe con coraggio lo affronta e lo uccide.
Il nostro principe ucciderà draghi per 10 lunghi anni e quindi, dopo tanti sforzi, arriva a poter finalmente avere il frutto delle sue lotte e della sua tenacia.
Ma si ferma a riflettere. Si è vero, adesso dopo dieci anni la principessa è disponibile e libera da vincoli, nessun ostacolo si frappone tra lui e l’oggetto del suo desiderio.
Il principe indugia.
Riflette ancora. Ma lui amava la principessa fresca e dolce di dieci anni fa, e adesso di quella fresca e dolce ragazza che cosa è rimasto? E’ invecchiata, certamente non è più fresca e della dolcezza, dopo tanto tempo, si dovrebbe verificarne la sussistenza.
Il principe alza il capo perché un’idea gli balena e poi decide: “ma si! Io della principessa non so più che farmene!” E detto ciò si mise a strimpellare una canzone di Antonello Venditti “Indimenticabile” con la chitarra. “Liberamente ispirato a Fiabe Forse.. di Tommaso Dell’Era”
Io l’ho scritta così dopo averla ascoltata dalla viva voce di Alfredo Dell’Era figlio dell’autore Tommaso ieri sera a Lecce nei locali della terza circoscrizione leuca –ferrovia in via Pordenone, in ossequio al bel programma denso di appuntamenti ogni mercoledì, giovedì e venerdì. Il mercoledì è dedicato ad appuntamenti letterari, voluti da una solare e simpatica Mariangela De Carlo che ha eletto a guida del sottobosco intricatissimo della letteratura di provincia lo scrittore Giovanni Capodicasa, lo stesso che ha inserito questa presentazione in versione ossimoro Un provinciale d’Europa la descrizione di vita e opere di Tommaso Dell’Era edito da Progedit.
Il poeta Ungaretti ha scritto una poesia che è struggente e i cui ultimi versi hanno guidato questi ani che separano dalla morte un figlio verso il padre. La poesia è: In memoria:

http://www.italialibri.net/opere/inmemoria.html

I versi che ossessivamente hanno investito la vita di Alfredo figlio di Tommaso Dell’Era sono:

E forse io soloso ancorache visse

Un forse legato all’altro forse delle Fiabe forse. Un anelito al dubbio, all’altra possibilità che sempre c’è nella mente e nel cuore che percorrono le vie dell’interiorità.
Vie battute da Tommaso Dell’Era sia nei suoi viaggi, rappresentazione plastica del percorso interiore che ha contraddistinto tutta la sua esistenza.

Non sono state pubblicate le ultime opere di Dell’Era, quelle della maturità.
Spero che il simpatico Gino Dato Editore della Progedit che si schernisce dicendo che fa questo mestiere perché non sa né scrivere, né fare arte e in questo modo diventa un soggetto che in concorso con il creativo crea a sua volta, pubblichi queste Fiabe forse…
Il rapporto padre – figlio segna la vita di tutti noi. Alfredo Dell’Era testimonia un tratto che risolve ogni problema, che scioglie qualunque nodo e apre a prospettive da vertigine: l’amore.
Alfredo ama il padre Tommaso e lo scopre, ancora una volta, infinitamente in un eternità conquistata immergendosi nel frutto del cuore, ovvero quei simboli che macchiano i fogli bianchi e che noi chiamiamo parole.

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