martedì 27 maggio 2008

camera da letto



Camera da letto

Dammi sensi puri per vederti
Dammi sensi umili per udirti.
Dammi sensi d'amore per servirti
Dammi sensi di fede per dimorare in te.
Dag Hammarskjold


Caro Gesù,
Al risveglio ho ricordato questo sogno:
Un sogno tutto sulla rivalità mimetica violenta. In ufficio io che sto lavorando e che continuo a inanellare una soluzione del problema dopo l’altra.
Io non le stampo ma chi le raccoglie sviluppa interi volumi di mie relazioni, progetti e quant’altro. Poi un mio collega mi avvicina, lui ha una giacca che gli va piccola ed è double face io gli dico che è bella e lui mi risponde che la indossa ma che è passata di moda. Poi ancora un altro collega a cui chiedo di cosa si occupi e che mi dice che non ha nulla da fare. Infine incontro gli altri che gironzolano nell’ufficio e non far nulla e ostentando amicizie politiche con l’assessore e con qualche altro potente.
Mi ritrovo alla fine nella camera da letto del mio Direttore generale, lui è assorto nei suoi pensieri che so si riferiscono a rivalità mimetiche violente e io che gli chiedo a cosa stia pensando.
Il Direttore generale era accasciato su una poltrona ai bordi del letto dove io ero seduto, il capo rivolto all’indietro e gli occhi che guardavano in su, un atteggiamento dimesso e stanco di un uomo deluso, pieno di ferite che riflette sulla velleità delle sue azioni.
Poi è arrivata la Tua parola, come sempre tutto diviene chiaro.
Sia fatta la Tua volontà
antonio


“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11,28-29).

Poiché “tutti i mortali sono come l’erba e ogni loro splendore è come fiore d’erba. L’erba inaridisce, i fiori cadono, ma la parola del Signore rimane in eterno”.

“Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.

Commento su 1Pt 1,24-25Dalla Parola del giornoTutti i mortali sono come l'erba e ogni loro splendore è come fiore d'erba. L'erba inaridisce, i fiori cadono, ma la parola del Signore rimane in eterno.Come vivere questa Parola?Una realistica constatazione, che la conclusione illumina, sottraendo all'amara ineluttabilità di un destino crudele.Sì, l'uomo è come l'erba dei campi il cui splendore è cosa effimera: un palpito di bellezza di cui puoi rallegrarti per poco. Afferrarsi alla prestanza fisica, alle capacità intellettive artistiche, a tutto ciò che può dare l'inebriante sensazione di aver successo nella vita, è come tentare di arrampicarsi su un filo di ragnatela per conquistare le cime.Se la vita umana si risolvesse tutta qui, pur con le sue innegabili positività, sarebbe ben deludente! Ma ecco la Parola di Dio schiuderci orizzonti infiniti in cui spaziare fin d'ora. No, non si tratta di un 'contentino' per quietare l'ansia esistenziale e rendere meno gravoso ilo nostro andare. La Parola mi svela chi sono, la mia insondabile grandezza, la mia vocazione all'amore, il mio destino di luce. Ed essa RIMANE IN ETERNO!Anche Gesù ha detto: "I cieli e la terra passeranno. Le mie parole non passeranno". E gli apostoli hanno riconosciuto: "Tu solo hai parole di vita eterna!".È su questa Parola che noi cristiani fondiamo l'esistenza e di essa ci facciamo gioiosi annunciatori, nulla disprezzando di ciò che di bello e di buono il presente ci offre, anzi, valorizzandolo al massimo come un patrimonio da gestire con sollecitudine e intelligenza, nella consapevolezza che in tal modo poniamo il nostro "mattone" per l'edificazione di ciò che non conoscerà tramonto.Oggi, nella mia pausa contemplativa, riconfermerò la decisione di non lasciar passare giorno senza attingere alla Parola, in modo che sia realmente "luce ai miei passi".Ti benedico, Padre, per il cielo la terra il fiori gli uccelli... tutto il creato che rallegra il mio sguardo. Ti lodo, a maggior ragione, della vita che vedo fremere intorno a me: quella del bimbo al suo primo vagito, quella esplodente del giovane e anche quella carica di sapienza dell'anziano. Ma più ancora ti ringrazio perché di tutto ciò mi hai svelato il senso ultimo con la tua Parola.La voce degli antichi PadriLa scienza sia il tuo cuore, e la Parola di verità, accolta con cura, sia la tua vita. Se rechi in te l'albero della verità, e porti il suo frutto, potrai cogliere sempre quei beni che –davanti a Dio- sono veramente desiderabili, che non sono toccati dal serpente né contaminati da inganno.Discorso a Diogneto

Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla Parola di Dio viva ed eterna.

Come vivere questa Parola?
L'apostolo Pietro torna a parlare della rigenerazione. Ciò, del resto, risulta più comprensibile se si tiene conto che, secondo la maggioranza degli esegeti, almeno questa prima parte della lettera costituiva il testo di un'antica omelia per i battesimi: e il battesimo è appunto il sacramento della rigenerazione. Oggi l'apostolo lega il tema della rigenerazione all'immagine del seme: il seme infatti, nell'universo vivente, è il principio di ogni generazione. Tutte le creature generate nel creato, però, sono soggette alla corruzione. Questo vale anche per la vita dell'uomo: il seme paterno dal quale deriviamo è corruttibile, cosicché ciascuno di noi è destinato ineluttabilmente alla morte. Ma ecco: la triste catena di nascite e morti può essere interrotta, perché è venuto nel mondo un seme di diversa natura, immortale, che è la Parola di Dio. Nel seme è già inscritto quello che la vita che ne deriverà sarà: nella Parola di Dio è già inscritta la vita eterna. Come annunciava il Signore per bocca del profeta Isaia: "Ascoltate e voi vivrete!" (Is 55,3). Davvero ascoltare la Parola di Dio significa diventare gradualmente come Dio. Ogni seme produce piante, ciascuno secondo la sua specie: la Parola di Dio genera figli di Dio. Se il battesimo è la nascita a figli di Dio, ascoltare la Parola di Dio è come bere il latte materno (cf 1 Pt 7,2): ci fa crescere fino alla piena maturità di figli di Dio. E la piena maturità di figli di Dio, il frutto di quel seme che è la Parola, è senz'altro questo: l'amore fraterno intenso, di vero cuore.

La voce di un esegeta contemporaneo
Dono dello Spirito è la libertà dei figli, che vivono un'esistenza nuova, nell'amore del Padre e dei fratelli.
S. Fausti

Commento Marco 10,17-27

Dalla Parola del giorno
"Cosa volete che io faccia per voi?".
Risposero: "Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra, uno alla tua sinistra" (...) .
"Voi non sapete quel che domandate (...). Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e dare la vita".

Come vivere questa Parola?
L'atteggiamento di Giacomo e Giovanni e quello di Gesù appartengono a due mondi diametralmente opposti: l'egocentrismo che si esprime in vana gloria e l'amore che diventa concretezza di servizio e dono della vita.
La dinamica della vita cristiana autentica è passare da un mondo all'altro, con la grazia dello Spirito Santo e una determinazione perseverante nel quotidiano.

Oggi mi eserciterò a decentrarmi dalla istintiva brama d'essere lodato/a e di farmi valere, con un disinvolto porre attenzione a evidenziare ciò che di pregievole c'è negli altri. Vivrò poi in spirito di servizio il mio compito e anche la mia presenza in famiglia, in comunità, ecc.
Mi persuaderò vitalmente che nel servizio l'amore diventa verità nel dono.

Preghiera di un grande uomo "vero"


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