sabato 31 maggio 2008

In attesa e verso il sole: Siamo figli dell’emergenza! Noi stessi siamo emergenza!



In attesa e verso il sole: Siamo figli dell’emergenza! Noi stessi siamo emergenza!

In attesa e verso il sole: Siamo figli dell’emergenza! Noi stessi siamo emergenza!
di Antonio BRUNO

Oggi la seconda giornata di OPEN SPACE sul seguente Tema “L’Ingegneria Italiana si confronta sui temi energetici e del contributo dell’Urbanistica per lo sviluppo sostenibile del Paese”. Mi piace cominciare dalla fine. Sua Eccellenza il Ministro Raffaele Fitto chiarito che ha vinto le elezioni avendo presentato un programma che prevede il nucleare e che ricordato che dai sondaggi di più società certificate il 70% degli italiani è favorevole al nucleare adesso si tratta di fare un tavolo in cui decidere se fare un gruppo di centrali nucleari di III Generazione e affiancare a queste alcune centrali nucleari di IV Generazione. Inoltre ha precisato che l’Energia è tema nazionale affidato al Governo ne che quindi Regioni e Province non debbono ficcare il naso.
Mi sembra che sia tutto chiarissimo!
Ma vuole considerare il Ministro che la Puglia consuma solo il 40% dell’Energia che produce? Vuole il Ministro tenere nel debito conto questo fatto?
Non si può e non si deve abbandonare il dibattito quando si vuole che i cittadini pugliesi siano soddisfatti e accettino una decisione giusta.
Il nucleare è l’unica soluzione per produrre in maniera competitiva sino a quando non sapremo sfruttare l’energia del sole? Ebbene perché non affrontare il tema dell’energia in Puglia definendo se la Puglia debba continuare a produrre energia dal carbone oppure se deve sostituire questa produzione di energia dal carbone?
Perché il Ministro non dovrebbe dialogare con il Governatore di Puglia e con i Presidenti delle Province su questo tema?
Sarebbe per me incomprensibile se su questo i rappresentanti della regione che abito non discutano, non arrivino a fare gli interessi di chi non ha voce.
Oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno l’ex democristiano amico di Aldo Moro Senatore Giacovazzo si chiede il perché Berlusconi abbia messo Sua Eccellenza il Ministro Raffaele Fitto nel governo.
Il Senatore Giacovazzo ricorda la chiusura della “questione meridionale” e ne attribuisce la causa all’avvento della “questione settentrionale” e in maniera malcelata fa apparire la scelta del Ministro meridionale come una foglia di fico che dovrebbe coprire le vergogne leghiste.
Io invece mi chiedo se l’avvento del federalismo fiscale non possa essere il terreno di incontro del tavolo della Puglia con il Nord.
Nitti da Ministro credeva nell’energia idroelettrica che definiva un’energia a costo zero e ne favorì la diffusione in maniera da consentire l’impiego della stessa a fini produttivi. Allora si pensava allo sviluppo dell’agricoltura attraverso l’irrigazione e la nascita di iniziative private favorita dal costo basso dell’energia.
Secondo me se Sua Eccellenza il Ministro Raffaele Fitto, dicesse alle genti di Puglia e al suo Governatore unitamente ai Presidenti delle Province e a tutti I Sindaci che, il costo dell’energia per i pugliesi sarebbe un quinto rispetto a quello di mercato, se gli stessi accettassero di ospitare delle centrali nucleari di III o IV generazione e che, tale introduzione comporterebbe la chiusura o il ridimensionamento delle centrali a carbone produttrici di CO2, io penso che nessuno si potrebbe sottrarre al dibattito e che nessuno avrebbe l’ardire di negare lo sviluppo a una terra che tante volte ha fatto imprecare “di nascosto” contro Garibaldi perché “a Garibaldi non l’aveva chiamato nessuno!”.
Una Puglia che ha denuclearizzato alcuni comuni dalle armi nucleari e non dalle centrali. I Comuni come San Cesario di Lecce citati dal presidente nazionale dell’ordine degli ingegneri sono denuclearizzati dalle armi nucleari e dal passaggio di armi nucleari!
Chiarito questo al buon presidente degli ingegneri torniamo alla questione dei Pugliesi. Quando Sua Eccellenza il Ministro Raffaele Fitto sentirà nei consigli dei Ministri, che i pugliesi coprono con le tasse solo un quinto della spesa sanitaria, potrà dire da

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