venerdì 23 maggio 2008

MAMMA LI TURCHI!




MAMMA LI TURCHI! A Otranto la paura è padrona!
di Antonio Bruno

Otranto mi ha sempre suggestionato per le contaminazioni orientali, per i turchi che ci hanno decapitato 800 martiri, e per i Bastioni altissimi posti a difesa della città che guarda ad Oriente.
Quando ieri sono arrivato nei pressi del castello ho respirato ancora una volta quell’aria di Vicino Oriente che è annunciata nell'ambito del 2° Convegno Internazionale "Democrazia e Medio Oriente". Evento organizzato in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Puglia, il Corriere del Mezzogiorno e TeleNorba (dal 22 al 24 maggio 2008).
Sono entrato e ho preso posto mentre si teneva il Convegno sul tema "Contaminazioni tra Oriente e Occidente - Viaggi e racconti in compagnia di Erodoto" e parlava una giovanissima e bella Olimpia Imperio (Docente di Lingua e Letteratura greca). Subito dopo ha avuto inizio “Turchia in Europa: una sfida per la democrazia”. La voce del presentatore era familiare, è quella che mi accompagna la mattina nella rassegna stampa di radio radicale. La cosa strana è che Massimo Bordin (Direttore Radio Radicale) è proprio come me lo immagino la mattina mentre lo sento snocciolare notizia dopo notizia i commenti che mi trovano quasi sempre in disaccordo con lui e che proprio per questo ascolto volentieri. Perché a furia di frequentare chi la pensa come te alla fine pensi che il mondo sia fatto di uomini e donne a te affini per pensiero. Invece il mondo è costituito da uomini e donne che hanno creato i più disparati modi di relazionarsi e che ognuno di questi ritiene sia l’unico modo.
C’è la tendenza a separare chi la pensa diversamente, c’è la tendenza a eliminare fisicamente chi la pensa diversamente. In tutti.
Per dirla con Vittorio Emanuele Parsi (Docente Relazioni Internazionali) si è violenti nei paesi del Medio Oriente che sono poco istituzionalizzati tanto da essere definiti Stati di cartone, poco integrati e poco internazionalizzati con una violenza che circola come il sangue nelle nostre vene. Ma anche la nostra civilissima Unione Europea molto istituzionalizzata, molto integrata e molto internazionalizzata ha al suo interno la violenza che circola come il sangue nelle nostre vene. Soprattutto la UE ha problemi di gestione della diversità turca e si chiede se sia più facile gestirla all’interno della UE oppure all’Esterno della UE.
Ma i turchi sono 80 milioni e fanno paura! I Turchi con il loro 7,5% di tasso di crescita annua fanno paura più dei cinesi e degli indiani. Fanno paura perché i Turchi sono vicino Oriente e gli indiani e ancor più i Cinesi sono lontani, ma è illusione! In questo mondo percorribile in poche ore con gli aerei nessuno può dirsi lontano da nessuno! L’hanno capito persino gli americani! Invasi!
Ma l’Europa e la Turchia sono in crisi. Cercano l’appartenenza e l’identità. La questione è che senza appartenenza e identità condivisa e certa non si possono avere obiettivi!
Europa e Turchia brancolano nel buio e non hanno obiettivi perché in crisi di appartenenza e identità!
E allora è perfettamente inutile rassicurare che gli 80 milioni di turchi non vogliono lasciare la Turchia anche se hanno qualche problemino con i curdi, con i diritti civili, con Cipro e tentano di mediare tra Siria e Israele.
Otranto ha vissuto una strana integrazione con la Turchia il 28 luglio 1480. I turchi arrivarono e siccome non tutti i 1.200 abitanti manifestarono il desiderio di integrarsi i turchi pensarono bene di eliminare i dissidenti e ne ammazzarono 800 che non erano d’accordo! Un esempio da non seguire questo modello integrativo turco che pare abbia ancora epigoni in una manifestazione di integrazione con i Curdi. Ma è quello che accadrà se le persone non vengono in contatto, se non ci si parla, se si rimane prigionieri delle proprie paure.
Le belle turche presenti Seyda Canepa e Yasemin Taskin rappresentano un bell’esempio di ciò che potrebbe essere il dialogo tra i popoli.
Le due donne appartengono ai turchi biondi, a quelli laici e militari che sono in contrapposizione con i turchi neri dell’Islam e soprattutto presenti in Anatolia. Ma se queste persone cominciano a interagire, se i nostri tecnici cominciano ad andare in Turchia, se qualche Turco sposa un italiana e qualche Italiano sposa qualche turca ecco che il contatto diviene relazione e dalla relazione viene fuori l’integrazione e l’armonia tra i popoli.
A Otranto la paura è padrona! La paura della diversità, la stessa paura che sta facendo alzare le barricate nelle nostre città, è la paura di fare la fine degli 800 Otrantini morti nel 1480.
Ma la risposta alla paura che è la conseguenza dell’ignoranza è una sola: avvicinarsi come si fa tra vicini ovvero scambiandosi le visite e scambiandosi i prodotti e regali e invitandosi reciprocamente alle feste.
La fondazione è un buon inizio!


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