sabato 31 maggio 2008

San Cesario di Lecce: il Paese dell’amore ciliegie e campanelline!



San Cesario di Lecce: il Paese dell’amore ciliegie e campanelline!

La storia della campanella.
La leggenda racconta la storia di un povero pastore che aveva perso la sua unica pecora. Dopo averla cercata ovunque fino allo stremo delle forze, udì in lontananza il leggero tintinnio di una campana, seguì allora la direzione dalla quale proveniva il suono e giunse sul ciglio di un crepaccio dove vi era la sua pecora.
All’improvviso apparve San Michele che, dopo aver salvato la pecora, si tolse dal collo una campanella che regalò al pastorello come portafortuna. Da quel giorno la fortuna del pastorello cambiò e tutti i suoi desideri furono esauditi.
Da allora la campanella divenne il simbolo di portafortuna, ed ancora oggi, secondo la tradizione salentina, viene donata alle persone alle quali si vuole bene.
La fiera delle campanelle è in realtà molto antica perché affonda le sue origini nella festa per la Madonna della Provvidenza o, come la chiamavano i leccesi, la “Madonna delle ciliegie”. Un tempo, infatti, erano questi i giorni in cui la primavera regalava le sue primizie che i fidanzati regalavano alle proprie amate e tradizione vuole che un tempo, in occasione di questa festa, le ragazze ricevessero in dono dai loro innamorati una piccola campanella.
San Cesario di Lecce: il Paese dell’amore ciliegie e campanelline!
di Antonio Bruno
Ci siamo andati ieri a questa fantasmagorica mostra piena di colori e con un numero di espositori che permette di gustare le forme e i colori.
Ma io provo a descrivere la Madonna delle ciliegie, quella festa che metteva addosso la voglia di fare regali, il desiderio di incontrare l’amata e mettergli nelle mani la campanella.


L'aggiu pruate tutte, la spettu a nnanzi alla chiesia te lu largu te lu palazzu, ttrou tutte le scuse cu passu te nanzi ccasa soa. Ma iddrha nu mme uarda mancu nnu picca! Maria mia quantu si beddrha! Na stiddrha intru stu paise ranne ca senza te tie ddenta picciccu picciccu!" Ma moi te portu nna cista te ciliegie ca suntu come li musi toi beddhri e tie me uardi finalmente e me puerti intra allu core tou! Poi te portu puru ddrhu campanieddrhu ca quandiu passu te sentu sunare, a ogni sunata fazzu nna passata e ccussi lu core mio se ristora e ttroa pace sulu cu nnu sguardu su dde tie!

Maria cu lli musi te cerasa
ieu suntu innamuratu e pacciu pe sta strata
te uardu ogne giurnu qualdu iessi sulla porta e spanni rrobbe
me sentu tuttu termulante se giri n'attimu lu sguardu tou diamante

Ma rrubbatu la pace anuma mia, ma fattu prigionieru tou
famme passare sta forte malatiua se no mueru senza nnu ristoru
nnu fuocu me arde intra allu core
amore, passione, desideriu e tante aure storie

ieni nnu menuti sulu cu mie
fatte ammenu mbrazzare
cu te sentu su dde mie
sta ddentu pacciu, nu vivu cchiui
spusamune prestu
nnu resistu cchiui

Queste parole dette con tutto l’ardore dell’amore hanno caratterizzato tutte le storie della primavera della dolce San Cesario di Lecce. Ancora oggi è possibile vedere questi sentimenti violenti che si sviluppano nella esistenza degli adolescenti che li vivono con preoccupazione perché accade qualcosa di devastante che toglie la pace a la serenità, che toglie il sonno e ti fa diventare dipendente da una persona che non avevi mai visto prima e a cui non avevi mai pensato.
L’amore, la passione e il desiderio è devastante, destabilizza tutto e come un’IUragano sconvolge la vita rinnovandola tutta sin dalle fondamenta.
La festa della campanella, la festa della Madonna della Provvidenza e quindi la Festa della Madonna delle Ciliegie dovrebbe essere ripristinata per accompagnare in questo sbocciare le giovani donne e i giovani uomini che ne rimangono vittime.
L’amore, il desiderio e la passione sono confinati ai margini della vita di ogni giorno, sono vissuti nel privato e nel nascondimento, o nella trasgressione e nello sfogo sfrenato dei sensi a suon di musica ossessivo compulsava.
Ma la passione, l’ardore e l’inquitudine dell’innamorato sono quanto di più belo, dolce e agognato ci possa essere. Non possiamo farlo rimanere confinato nell’oscurità della Nuova Sodomia e Gomorra, quella che descrive l’Italia come un girone dell’Inferno dantesco. L’italia ha dentro la disperazione della povertà spirituale ma ha anche l’amore che si regala con un cesto di ciliegie e una campanellina!
Noi viviamo in questua Italia, noi viviamo a San Cesario di Lecce: il Paese dell’amore ciliegie e campanelline!

In attesa e verso il sole: Siamo figli dell’emergenza! Noi stessi siamo emergenza!



In attesa e verso il sole: Siamo figli dell’emergenza! Noi stessi siamo emergenza!

In attesa e verso il sole: Siamo figli dell’emergenza! Noi stessi siamo emergenza!
di Antonio BRUNO

Oggi la seconda giornata di OPEN SPACE sul seguente Tema “L’Ingegneria Italiana si confronta sui temi energetici e del contributo dell’Urbanistica per lo sviluppo sostenibile del Paese”. Mi piace cominciare dalla fine. Sua Eccellenza il Ministro Raffaele Fitto chiarito che ha vinto le elezioni avendo presentato un programma che prevede il nucleare e che ricordato che dai sondaggi di più società certificate il 70% degli italiani è favorevole al nucleare adesso si tratta di fare un tavolo in cui decidere se fare un gruppo di centrali nucleari di III Generazione e affiancare a queste alcune centrali nucleari di IV Generazione. Inoltre ha precisato che l’Energia è tema nazionale affidato al Governo ne che quindi Regioni e Province non debbono ficcare il naso.
Mi sembra che sia tutto chiarissimo!
Ma vuole considerare il Ministro che la Puglia consuma solo il 40% dell’Energia che produce? Vuole il Ministro tenere nel debito conto questo fatto?
Non si può e non si deve abbandonare il dibattito quando si vuole che i cittadini pugliesi siano soddisfatti e accettino una decisione giusta.
Il nucleare è l’unica soluzione per produrre in maniera competitiva sino a quando non sapremo sfruttare l’energia del sole? Ebbene perché non affrontare il tema dell’energia in Puglia definendo se la Puglia debba continuare a produrre energia dal carbone oppure se deve sostituire questa produzione di energia dal carbone?
Perché il Ministro non dovrebbe dialogare con il Governatore di Puglia e con i Presidenti delle Province su questo tema?
Sarebbe per me incomprensibile se su questo i rappresentanti della regione che abito non discutano, non arrivino a fare gli interessi di chi non ha voce.
Oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno l’ex democristiano amico di Aldo Moro Senatore Giacovazzo si chiede il perché Berlusconi abbia messo Sua Eccellenza il Ministro Raffaele Fitto nel governo.
Il Senatore Giacovazzo ricorda la chiusura della “questione meridionale” e ne attribuisce la causa all’avvento della “questione settentrionale” e in maniera malcelata fa apparire la scelta del Ministro meridionale come una foglia di fico che dovrebbe coprire le vergogne leghiste.
Io invece mi chiedo se l’avvento del federalismo fiscale non possa essere il terreno di incontro del tavolo della Puglia con il Nord.
Nitti da Ministro credeva nell’energia idroelettrica che definiva un’energia a costo zero e ne favorì la diffusione in maniera da consentire l’impiego della stessa a fini produttivi. Allora si pensava allo sviluppo dell’agricoltura attraverso l’irrigazione e la nascita di iniziative private favorita dal costo basso dell’energia.
Secondo me se Sua Eccellenza il Ministro Raffaele Fitto, dicesse alle genti di Puglia e al suo Governatore unitamente ai Presidenti delle Province e a tutti I Sindaci che, il costo dell’energia per i pugliesi sarebbe un quinto rispetto a quello di mercato, se gli stessi accettassero di ospitare delle centrali nucleari di III o IV generazione e che, tale introduzione comporterebbe la chiusura o il ridimensionamento delle centrali a carbone produttrici di CO2, io penso che nessuno si potrebbe sottrarre al dibattito e che nessuno avrebbe l’ardire di negare lo sviluppo a una terra che tante volte ha fatto imprecare “di nascosto” contro Garibaldi perché “a Garibaldi non l’aveva chiamato nessuno!”.
Una Puglia che ha denuclearizzato alcuni comuni dalle armi nucleari e non dalle centrali. I Comuni come San Cesario di Lecce citati dal presidente nazionale dell’ordine degli ingegneri sono denuclearizzati dalle armi nucleari e dal passaggio di armi nucleari!
Chiarito questo al buon presidente degli ingegneri torniamo alla questione dei Pugliesi. Quando Sua Eccellenza il Ministro Raffaele Fitto sentirà nei consigli dei Ministri, che i pugliesi coprono con le tasse solo un quinto della spesa sanitaria, potrà dire da

venerdì 30 maggio 2008

Tutto per la Gloria del Signore



Tutto per la Gloria del Signore

Caro Gesù,
grande giornata, la mia seconda Laurea questa mattina e poi alla biblioteca provinciale per la presentazione di un libro sul papa di don Adolfo Putignano dal titolo I papi in Puglia. Scritto in occasione della VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A SANTA MARIA DI LEUCA (14 giugno 2008). E poi ultima nella trattazione ma prima per l’importanza, la festa organizzata da Don Giorgio Pastore e dal presidente dell’Azione Cattolica di San Cesario di Lecce Carmelo Tarantino e di cui io sono socio.
Tralascio tutti gli interventi alla biblioteca provinciale per fissare la mia attenzione su due che mi hanno colpito. Il primo del prof. Mario Spedicato, docente di Storia Moderna dell’Università del Salento che mi ha regalato la splendida immagine dei pellegrini che venivano in Puglia per la grotta di san Michele a Gravina, luogo di incontro tra chiese d’occidente e oriente, e la seconda notizia ancora più gustosa è quella dell’interesse di Papa Giovanni Paolo II all’epoca della sua visita pastorale ad Otranto, per i martiri d’Otranto che anche se si dice che siano stati 800 il numero preciso non lo si conosce, lui li voleva SANTI SUBITO.
Ciò che mi ha lasciato estasiato e pieno di felicità è stata la dolcezza e la squisita ospitalità di don Adolfo Putignano, un uomo profondamente toccato dallo Spirito Santo, un uomo che trasmette la profonda spiritualità che alberga nel suo cuore dove ha lasciato tanto posto a nostro Signore Gesù Cristo.
L’umiltà con la quale don Adolfo ha sciolinato le parole, una dopo l’altra e l’una che allegramente si legava a quella precedente in una traboccante e una gioia senza freni. Sono ancora incantato da quest’uomo che è nascosto a Monteroni e che invece andrebbe fatto girare in tutto il Salento a parlare di Gesù, a dire di Gesù.
Magari don Adolfo dovrebbe essere presente in sostituzione di chi Gesù non è portato a dirlo, eppure lo dice lo stesso in ossequio a un compito che gli è stato affidato e a cui maldestramente e inadeguatamente attende perché è obbligato all’obbedienza cieca.
Tutto per la Gloria del Signore!
Il più adatto è scelto per la Gloria del Signore.
Come questi adulti di San Cesario guidati dal Don Giorgio Pastore e dal Presidente dell’Azione Cattolica Carmelo Tarantino.
Il Papa viene il 14 Giugno ma queste persone lavorano A GRATIS, tutto l’anno! Per la Gloria del Signore.
Il Vangelo va annunciato, a Te che mi leggi, anche e soprattutto a Te! E queste persone senza percepire nemmeno un euro si mettono a organizzare feste, a fare friselle e a mettere a disposizione il proprio tempo e i propri soldi affinché Tu che mi stai leggendo venga a conoscenza dell’unico modo che esite al mondo per essere felice! Si! Io lavoro per te, e queste persone lavorano per Te A GRATIS perchè noi abbiamo scoperto la felicità e questa è data dal Vangelo!
Noi te lo vogliamo dire e quello che facciamo noi è la stessa cosa e ha lo stesso identico valore del libro di don Adolfo e della visita del Papa!
Cerca di capirlo!
Sia fatta la volontà di Dio
antonio bruno


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giovedì 29 maggio 2008

SOLO UNA SANA E CONSAPEVOLE LIBIDINA SALVA IL GIOVANE DALLO STRESS E DALL’AZIONE CATTOLICA”.



SOLO UNA SANA E CONSAPEVOLE LIBIDINA SALVA IL GIOVANE DALLO STRESS E DALL’AZIONE CATTOLICA”.

Caro Gesù,
ho accompagnato mia figlia e sono andato a prendere un caffè al Bar Avio. Il sig. Luigi fa un ottimo caffè e mentre gustavo la squisita prelibatezza si parlava del morbo di Alzheimer di come si vada diffondendo in funzione della mancanza di stimoli al cervello, in funzione della rinuncia ad incuriosirsi.
Il sig. Luigi poi mi ha riferito di un esperimento con mosche e moscerini fatto dagli americani (sempre loro) che avrebbero rilevato che se si mette un moscerino vicino alla fine dell’esistenza con un moscerino giovane, la vita di quello vecchio aumenta.
Io gli ho detto dei miei mille interessi, del tempo che dedico a soddisfare le curiosità e della vita bella che faccio!
Io e lui eravamo d’accordo! Niente pensione, non si smette mai di aver interessi e curiosità, la vita continua sempre!
Passando davanti all’Ateneo uno striscione ha attirato la mia attenzione “SE VOLETE VE LO DIAMO PERCHE’ SOLDI NON NE ABBIAMO. L’offerta del bene prezioso per il pagamento delle tasse UNIVERSITARIE SALTISSIME, una trovata di chi, penso, non veda l’ora di veder accetta l’offerta. Ai miei maschi tempi lo slogan sarebbe stato “NOI I SOLDI NON ABBIAMO, PROVVEDETE ALTRIMENTI VE LO SPACCHIAMO!”
Infine l’Azione Cattolica. Zucchero in una sua nota canzone dice “SOLO UNA SANA E CONSAPEVOLE LIBIDINA SALVA IL GIOVANE DALLO STRESS E DALL’AZIONE CATTOLICA”. C’è un film di Tonio Panzera, c’è la frisella e i buoni giovani Carmelo e Antonio Tarantino si stanno dando un gran da fare per rivitalizzare quella che fu l’associazione elle associazioni, la palestra dei miei anni adolescenziali. Io sono iscritto e ho trovato le stesse facce di allora, del 1970 quasi 40 anni fa. Le uniche novità i Tarantino appunto.
In bocca al lupo ragazzi!
Sia fatta la Tua volontà
antonio


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Le rondini non escono ma entrano le mosche



Le rondini non escono ma entrano le mosche
redazionelecce@radiopopolaresalento.it, avvocatocavallo@libero.it, primavera.radio@gmail.com, redazione@radiopopolaresalento.it

Incontro
Lecce - Alle ore 18, nell’aula SP2 (Edificio
Sperimentale Tabacchi) prende il via il
nuovo incontro dal titolo “La storia della
radio nel Salento”. Per info: 0832.296463.

Gabriele lavora alla biblioteca provinciale, prima doveva parlare alla sp2 e poi ha parlato alla sp1 dove le rondini non escono ma le mosce restano fuori. Gabriele fa la radio, la fa perché ci crede. Grazie Gabriele della tua testimonianza nel seminario di Scienze delle Comunicazioni!
Poi c’è lo striscione di chi è stanco di pagare le tasse!
Poi dopo tanti discorsi ci sono i ripensamenti, i turbamenti, Gabriele ci crede e glielo dice ai giovani studenti. Gabriele non si è arreso, crede ancora all’appartenenza, al gruppo, crede nell’indipendenza e la vede diversamente da prima.
Lui prima pensava che a sinistra c’erano i buoni e a destra i cattivi. Aveva un ripetitore a Parabita e c’era da pagare la bolletta ENEL, glielo promise allora il buono che lui credeva fosse a sinistra. Ma il buono non c’è a sinistra e nemmeno a destra. Il buono non ha questo genere di distintivi. Il buono lo vedi con gli occhi del cuore, dove le orecchie di chi non vuol sentire non hanno potere.
Gabriele si indigna, non vuole fare la passerella, non desidera permettere la passerella. Lui ha delle curiosità e cerca di soddisfarle, lo fa anche per chi lo ascolta, pensa che forse che chi ascolta, non essendoci in quel posto dov’è lui è solo grazie a lui che vedrà soddisfatta la sua curiosità. Gabriele ha ragione infatti lo diceva Scalari nell’ultima trasmissione di “Che tempo fa” RAI 3 a Fabio Fazio quando riferiva di un gruppo di persone che fondò Repubblica che scriveva quello che un altro gruppo di persone che sono i lettori di Repubblica volevano leggere. Era un contratto di un gruppo allargato in cui c’era chi scriveva e chi leggeva e il giornale di fatto era il risultato di questa simbiosi mutualistica.
Gabriele vorrebbe la simbiosi a Lecce ed invece è costretto a subire dei parassiti, di quelli che con 9.000 contatti dicono di coprire tutti e 800.000 salentini contrabbandando per notizie facce da sbattere nel tubo catodico.
Grazie Gabriele sei una rondine che da quella sp1 non può uscire, ma grazie a te le mosche ne sono retate fuori dalla sp1 si sono posate sulla merda che c’era fuori!

mercoledì 28 maggio 2008

D'Alema e i preti



D'Alema e i preti

Caro Gesù,
oggi c’è il cieco che chiede a Te di guarirlo, Bartimeo Ti grida forte “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Io penso che questa mia cecità ha necessità di essere guarita. Per questo grido allo stesso modo di come grida Bartimeo.
Un dibattito di questi giorni vede come al solito delle ovvietà portate agli onori della cronaca come se fossero originali e nuove.
La novità sarebbe la frase pronunciata dall’ex Ministro degli esteri Massimo D’Alema : «La tentazione del potere è demoniaca e sempre, nella storia della Chiesa, è stata all'origine di misfatti, di cui Giovanni Paolo II ha dovuto chiedere perdono».
D’Alema ne parla da non credente, e parla riferendosi all’organizzazione antropologica formata dai Ministri del Culto partendo dal Sua Santità il Papa Benedetto XVI per continuare ai Cardinali, Arcivescovi, Vescovi, Sacerdoti, Religiosi e Religiose e Diaconi.
La Chiesa intesa in questo modo è peccatrice, o meglio, è composta da peccatori (che la chiesa dei fedeli sia peccatrice lo sa anche Massimo D’Alema, che lo sia anche la schiera dei successori degli apostoli a molti non è chiaro). Tale ovvietà non è chiara a quasi tutti, io stesso per giungere a capire questa ovvietà ho dovuto chiedere la Grazia del Signore che nella Sua infinità bontà me l’ha concessa.
Più che pregare affinché lo stesso accada a tutti noi, non posso fare.
Ma anche noi stessi dobbiamo perlomeno chiedere come ha chiesto Bartimeo. Ricordo a me stesso il brano di Marco: Allora Gesù gli disse: “Che vuoi che io ti faccia?”. E il cieco a lui:“Rabbunì, che io riabbia la vista!”. E Gesù gli disse: “Va’, la tua fede ti ha salvato”. E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.
Ecco sarebbe bene che dopo queste polemiche tutti noi credenti chiedessimo ciò che ha chiesto Bartimeo, sicuri della risposta positiva di Gesù.
Per i non credenti? Io li rispetto, dico a D’Alema che lo Spirito Santo impedirà che questa frase «La tentazione del potere è demoniaca e sempre, nella storia della Chiesa, è stata all'origine di misfatti, di cui Giovanni Paolo II ha dovuto chiedere perdono» e l’On.le D’Alema può già trovare riscontro nelle parole pronunciate da monsignor Piero Coda riportate dal Foglio di Giuliano Ferrara“ “Ci ricordiamo di sant’Agostino – ha detto monsignor Coda – non del Papa dell’epoca. Ricordiamo san Tommaso, ma chi ricorda chi era Papa allora?”.
Ma la speranza per l’On.le D’Alema è destinata ad essere alimentata sempre più perché, come ha detto Todorov, non è neanche vero che ai laici manchi un’idea di trascendenza: dal genitore che ama suo figlio più di se stesso all’uomo che antepone a se stesso la sua comunità, il suo paese o semplicemente gli altri.

Coraggio!
Sia fatta la Tua volontà
antonio


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martedì 27 maggio 2008

camera da letto



Camera da letto

Dammi sensi puri per vederti
Dammi sensi umili per udirti.
Dammi sensi d'amore per servirti
Dammi sensi di fede per dimorare in te.
Dag Hammarskjold


Caro Gesù,
Al risveglio ho ricordato questo sogno:
Un sogno tutto sulla rivalità mimetica violenta. In ufficio io che sto lavorando e che continuo a inanellare una soluzione del problema dopo l’altra.
Io non le stampo ma chi le raccoglie sviluppa interi volumi di mie relazioni, progetti e quant’altro. Poi un mio collega mi avvicina, lui ha una giacca che gli va piccola ed è double face io gli dico che è bella e lui mi risponde che la indossa ma che è passata di moda. Poi ancora un altro collega a cui chiedo di cosa si occupi e che mi dice che non ha nulla da fare. Infine incontro gli altri che gironzolano nell’ufficio e non far nulla e ostentando amicizie politiche con l’assessore e con qualche altro potente.
Mi ritrovo alla fine nella camera da letto del mio Direttore generale, lui è assorto nei suoi pensieri che so si riferiscono a rivalità mimetiche violente e io che gli chiedo a cosa stia pensando.
Il Direttore generale era accasciato su una poltrona ai bordi del letto dove io ero seduto, il capo rivolto all’indietro e gli occhi che guardavano in su, un atteggiamento dimesso e stanco di un uomo deluso, pieno di ferite che riflette sulla velleità delle sue azioni.
Poi è arrivata la Tua parola, come sempre tutto diviene chiaro.
Sia fatta la Tua volontà
antonio


“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11,28-29).

Poiché “tutti i mortali sono come l’erba e ogni loro splendore è come fiore d’erba. L’erba inaridisce, i fiori cadono, ma la parola del Signore rimane in eterno”.

“Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.

Commento su 1Pt 1,24-25Dalla Parola del giornoTutti i mortali sono come l'erba e ogni loro splendore è come fiore d'erba. L'erba inaridisce, i fiori cadono, ma la parola del Signore rimane in eterno.Come vivere questa Parola?Una realistica constatazione, che la conclusione illumina, sottraendo all'amara ineluttabilità di un destino crudele.Sì, l'uomo è come l'erba dei campi il cui splendore è cosa effimera: un palpito di bellezza di cui puoi rallegrarti per poco. Afferrarsi alla prestanza fisica, alle capacità intellettive artistiche, a tutto ciò che può dare l'inebriante sensazione di aver successo nella vita, è come tentare di arrampicarsi su un filo di ragnatela per conquistare le cime.Se la vita umana si risolvesse tutta qui, pur con le sue innegabili positività, sarebbe ben deludente! Ma ecco la Parola di Dio schiuderci orizzonti infiniti in cui spaziare fin d'ora. No, non si tratta di un 'contentino' per quietare l'ansia esistenziale e rendere meno gravoso ilo nostro andare. La Parola mi svela chi sono, la mia insondabile grandezza, la mia vocazione all'amore, il mio destino di luce. Ed essa RIMANE IN ETERNO!Anche Gesù ha detto: "I cieli e la terra passeranno. Le mie parole non passeranno". E gli apostoli hanno riconosciuto: "Tu solo hai parole di vita eterna!".È su questa Parola che noi cristiani fondiamo l'esistenza e di essa ci facciamo gioiosi annunciatori, nulla disprezzando di ciò che di bello e di buono il presente ci offre, anzi, valorizzandolo al massimo come un patrimonio da gestire con sollecitudine e intelligenza, nella consapevolezza che in tal modo poniamo il nostro "mattone" per l'edificazione di ciò che non conoscerà tramonto.Oggi, nella mia pausa contemplativa, riconfermerò la decisione di non lasciar passare giorno senza attingere alla Parola, in modo che sia realmente "luce ai miei passi".Ti benedico, Padre, per il cielo la terra il fiori gli uccelli... tutto il creato che rallegra il mio sguardo. Ti lodo, a maggior ragione, della vita che vedo fremere intorno a me: quella del bimbo al suo primo vagito, quella esplodente del giovane e anche quella carica di sapienza dell'anziano. Ma più ancora ti ringrazio perché di tutto ciò mi hai svelato il senso ultimo con la tua Parola.La voce degli antichi PadriLa scienza sia il tuo cuore, e la Parola di verità, accolta con cura, sia la tua vita. Se rechi in te l'albero della verità, e porti il suo frutto, potrai cogliere sempre quei beni che –davanti a Dio- sono veramente desiderabili, che non sono toccati dal serpente né contaminati da inganno.Discorso a Diogneto

Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla Parola di Dio viva ed eterna.

Come vivere questa Parola?
L'apostolo Pietro torna a parlare della rigenerazione. Ciò, del resto, risulta più comprensibile se si tiene conto che, secondo la maggioranza degli esegeti, almeno questa prima parte della lettera costituiva il testo di un'antica omelia per i battesimi: e il battesimo è appunto il sacramento della rigenerazione. Oggi l'apostolo lega il tema della rigenerazione all'immagine del seme: il seme infatti, nell'universo vivente, è il principio di ogni generazione. Tutte le creature generate nel creato, però, sono soggette alla corruzione. Questo vale anche per la vita dell'uomo: il seme paterno dal quale deriviamo è corruttibile, cosicché ciascuno di noi è destinato ineluttabilmente alla morte. Ma ecco: la triste catena di nascite e morti può essere interrotta, perché è venuto nel mondo un seme di diversa natura, immortale, che è la Parola di Dio. Nel seme è già inscritto quello che la vita che ne deriverà sarà: nella Parola di Dio è già inscritta la vita eterna. Come annunciava il Signore per bocca del profeta Isaia: "Ascoltate e voi vivrete!" (Is 55,3). Davvero ascoltare la Parola di Dio significa diventare gradualmente come Dio. Ogni seme produce piante, ciascuno secondo la sua specie: la Parola di Dio genera figli di Dio. Se il battesimo è la nascita a figli di Dio, ascoltare la Parola di Dio è come bere il latte materno (cf 1 Pt 7,2): ci fa crescere fino alla piena maturità di figli di Dio. E la piena maturità di figli di Dio, il frutto di quel seme che è la Parola, è senz'altro questo: l'amore fraterno intenso, di vero cuore.

La voce di un esegeta contemporaneo
Dono dello Spirito è la libertà dei figli, che vivono un'esistenza nuova, nell'amore del Padre e dei fratelli.
S. Fausti

Commento Marco 10,17-27

Dalla Parola del giorno
"Cosa volete che io faccia per voi?".
Risposero: "Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra, uno alla tua sinistra" (...) .
"Voi non sapete quel che domandate (...). Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e dare la vita".

Come vivere questa Parola?
L'atteggiamento di Giacomo e Giovanni e quello di Gesù appartengono a due mondi diametralmente opposti: l'egocentrismo che si esprime in vana gloria e l'amore che diventa concretezza di servizio e dono della vita.
La dinamica della vita cristiana autentica è passare da un mondo all'altro, con la grazia dello Spirito Santo e una determinazione perseverante nel quotidiano.

Oggi mi eserciterò a decentrarmi dalla istintiva brama d'essere lodato/a e di farmi valere, con un disinvolto porre attenzione a evidenziare ciò che di pregievole c'è negli altri. Vivrò poi in spirito di servizio il mio compito e anche la mia presenza in famiglia, in comunità, ecc.
Mi persuaderò vitalmente che nel servizio l'amore diventa verità nel dono.

Preghiera di un grande uomo "vero"


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lunedì 26 maggio 2008


Io lascio questo e seguo Te mio Signore.
Caro Gesù,
la Tua parola oggi mi trova davvero intento a commentare altro. Mi sono svegliato con quell’intento e l’ho fatto, mi ha dato piacere farlo, voglio dire scrivere il commento.
Penso a cosa mi dia piacere. Ed è la faccia che penso farà l’interessato quando leggerà il commento, ancor più sono intrigato dal fatto che mandandolo a tutti i miei contatti il commento diverrà ancora più efficace perché fare la figura dell’imbecille con tutti quelli che conosci è umiliante per chi la subisce e gustoso per chi la infligge.
Tu mi hai donato questa gioia di scrivere e io la spreco usandola come un’arma per infliggere sofferenza.
E’ una ricchezza che non va nella direzione del Vangelo, della strada che mi hai indicato.
Io sacrifico la mia vendetta e sposo l’amore.
Sino a prima di scriverti non vedevo l’ora di mandare l’intervento, ero eccitato per le parole che sono contenute, soddisfatto per il modo graffiante, addirittura sferzante, con cui ho sottolineato le inadeguatezze dell’interlocutore.
Ma io rinuncio, lo faccio per seguire la Tua parola che è parola di vita eterna.
Il mondo mi propone di mettermi in evidenza, di scudisciare chi ha avuto l’ardire di limitarmi, mettere alla berlina la persona che ha osato fare delle osservazioni circa le mie modalità di scrittura. In conseguenza della logica del mondo, la logica della costruzione antropologica artificiale, io ho scritto un commento sferzante, pieno di veleno che avrebbe intossicato chiunque.
Io lascio questo e seguo Te mio Signore.
Sia fatta la Tua volontà
antonio


“Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo” (Lc 14,33).
Mc 10,28-31


Riceverete già al presente cento volte tanto, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”.
Gesù gli rispose: “In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”.

Parola del Signore


Il tesoro nascosto nel campo della Bibbia è il fatto che la si legga; è lo zappare mille volte in questo libro che, senza che si sappia e talvolta senza che ce se n'accorga, ci trasforma, ci modella, ci fa crescere.D. Attinger

Oggi, nella mia pausa contemplativa, come Pietro colgo con stupore che in me, per grazia, è avvenuto l'impossibile di cui parla Gesù: il suo essere salvezza nei miei giorni, segnati dal centuplo, ossia dal mistero del Regno che si ri-vela, e da immancabili persecuzioni che attestano il mio passare attraverso le stesse scelte e contrarietà del Signore.Grazie, Gesù, perché ogni giorno sperimento con rinnovato stupore come l'impossibile diventa possibile se lo vivo nella potenza del Tuo Nome che salva. Donami d'essere sempre pronto a lasciare ogni cosa per seguire Te nella libertà d'esserti fedele.La voce di un piccolo Fratello universale Portate l'Evangelo non predicandolo con la bocca, ma con l'esempio; non con una proclamazione, ma vivendolo.Charles de Foucauld

Dalla Parola del giornoIn verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto (...) e nel futuro la vita eterna.Come vivere questa Parola?Con la formula solenne che introduce verità di grande peso, Gesù rivela un aspetto molto importante della sequela: l'indispensabile distacco dai beni non è penalizzante la vita; anzi diventa condizione di pienezza. Come quando vuoti e pulisci bene un recipiente per riempirlo di profumo pregiato. Chi non è inquinato di possesso ha il cuore libero per godere in modo limpido ciò che la vita offre di bello, vero e buono. La qualità del vivere liberi da ogni attaccamento è premessa della vita eterna, di cui Gesù dice: "E' conoscere Te, unico vero Dio e Colui che hai mandato: Gesù Cristo".La vita eterna inizia dunque qui nella fede per sfociare nella pienezza della visione.E le persecuzioni? Sono da mettere in conto come qualcosa da cui siamo avvertiti che questa terra non è la nostra vera dimora.Mi eserciterò oggi nel rendermi consapevole di quello che di positivo la giornata mi offre, rendendone grazie al Signore. Se poi incontrerò contrasti e opposizioni, la mia mente non processerà chi ne è causa, perché ne farò occasione di offerta e di amore, andandomene, libero e sciolto verso Casa.Una voce d'Oriente"Non ci si distacca per alzare delle barriere contro il mondo, ma per accogliere la vera gioia nel mondo. Perdendo l'inutile, si trova l'essenziale".Dugpa Rimpoce, monaco tibetano


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L'orco sposa la principessa


L'orco sposa la principessa
Caro Gesù,
le risposte giungono quando meno te l’aspetti. Di ritorno da Ugento ascoltavo la radio e c’era una trasmissione che affrontava il matrimonio e la cerimonia principesca di ogni sposa.
A un certo punto viene fuori la storia secondo cui Sofia Loren avrebbe dichiarato che l’unico uomo che sia stato in grado di permettere alla sua personalità di esprimersi era Carlo Ponti che lei preferì alla passione travolgente che aveva con Cary Grant.
Sia fatta la Tua volontà
antonio


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domenica 25 maggio 2008

"...dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori..."



"...dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori..."
"...dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori..." (Fabrizio de André e Enzo Jannacci)

Caro Gesù,
ieri mi sono posto delle domande circa il denaro e i beni materiali, la Tua parola di oggi risuona come una risposta. Questa risposta è rivolta sia a me che alla persona mia amica che ha scritto ciò che mi ha fatto riflettere tanto. Ho chiesto quello che pensava la gente che ho incontrato circa il danaro e il possesso dei beni materiali che spinge a agire in maniera da avere il possesso di quanto bramo. La brama di possesso si spinge persino a avere relazioni sessuali per danaro e lo sanno bene quelli che vendono il loro corpo in cambio di un corrispettivo economico.
Ma esiste anche un’altra forma, esiste un matrimonio di interesse che fa si che una persona sposi un’altra persona sena che quest’ultima sia amata e avendone in cambio l’agiatezza economica.
Io mi sono chiesto se sposerei una persona ricchissima? Mi sono dato una risposta che mi ha turbato. Se fosse la figlia di un professionista non, ma se fosse la figlia di un Capitalista proprietario di migliaia di ettari di terra che passerebbero in eredità ai miei figlio, oppure di un imprenditore capitano d’Industria noto, oppure di un politico potentissimo io sicuramente la sposerei.
Quindi dice bene la mia amica quando afferma:

“Ci sono donne che sopportano cose peggiori e sai a chi e a cosa mi riferisco. Io mi ritengo fortunata! Le considero il prezzo da pagare per disporre di un conto corrente senza fondo...quindi ben vengano le umiliazioni...c'è chi deve subirle nella povertà!”
“Non mi interessa...anche i conti correnti senza fondo hanno un prezzo” ;
“La maggior parte vive nel fondo ma non tutti hanno la fortuna di uscirne...io si...quindi per me sono solo invidiose!”

Ma se faccio mie le parole di Gesù, se mi rendo conto che tutto è un suo dono da condividere con tutti, se me ne distacco allora le cose cambiano e non mi metto nelle condizioni che mi portano a fare o dare qualsiasi cosa pur di avere il possesso dei beni materiali.
sia fatta la Tua volontà
antonio

Dalla Parola del giorno"Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi". Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, perché aveva molti beni.Come vivere questa Parola? Nel giovane ricco, che sembra un uomo non solo onesto ma abitato da nobili slanci spirituali, non è difficile che ci riconosciamo. Attenzione però! La Parola è come una cartina di tornasole. Ci aiuta a capire che in noi ci sono due livelli: quello del tuo "sé" profondo che è fame e sete di Dio, il bisogno esistenziale più vero; poi c'è il secondo livello della nostra vita esteriorizzata nel bisogno di sicurezze materiali. Si tratta di una vita, oggi, allineata con la congerie di tutti i bisogni fabbricati e indotti da questa società.. Urge fare chiarezza. Tutto è stato creato per noi da un Dio provvido e buono. Ma tutto ci è stato dato perché ce ne serviamo per quel tanto che ci serve per amare Dio e i fratelli. Amare Dio vuol dire riconoscere che qualsiasi ricchezza è dono e vuol dire lodarlo, ringraziarlo per ogni dono. Amare i fratelli vuol dire solidarizzare e condividere, imparare a non essere felici da soli.Qual è dunque il peccato e l'immediata tristezza che ne deriva? L'attaccamento, la brama di possesso. Non solo a questo punto me ne vado triste e schiavo di quello che credo sia dovuto a me solo, ma sostituisco a Dio l'idolo di ciò a cui sono "attaccato".Bisogna lasciarci giudicare dalla Parola di Dio che dice: "Ogni cupidigia è ido-latria" (Col 3,5) e "L'attaccamento alle ricchezze è la radice di tutti i mali" (1 Tm 6,10). Bisogna assolutamente essere "lucidi". L'attaccamento alle ricchezze, oggi, in cui noi occidentali tendiamo a essere ricchi sempre più ricchi, dentro un dissennato sistema economico, è quel "mammona d'iniquità" che provoca sempre più fame, indigenza e morte in tre quarti della popolazione mondiale. Più esplicita di così la Sacra Scrittura non può essere! Non capire è cecità. Capire è aprire gli occhi del cuore. Da cieco che eri diventi vedente.Proprio oggi, risulta dunque chiaro, in noi e attorno a noi, che la salvezza è possibile solo se anzitutto preghi, se stai unito con grande fiducia a Dio. "Perché tutto è possibile a Dio", e tutto il bene di cui sei richiesto di fare ti diventa possibile in forza di Lui. È Lui che ti orienta alla via giusta e rende operativa la tua fede nella pratica della carità. Il mio progetto-impegno di oggi dell'uso dei beni con cuore semplice e dunque distaccato e attento a solidarizzare e condividere, mi dà certamente pace e gioia: Parola di Gesù!Seduto in quiete contemplativa mi abbandonerò fiducioso, e ripeterò: Tu, Gesù, sei l'unico necessario "sei la mia vera ricchezza. Io mi fido di te".La voce di un un uomo di fede e di azioneCon tutto il denaro del mondo, non si fanno gli uomini, li si degrada; ma con persone che donano se stesse, si fa tutto, compreso il denaro, che allora non è più padrone ma servitore.Abbé Pierre

Dalla Parola del giornoPerciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere per un po' di tempo afflitti da varie prove.Come vivere questa Parola?Siamo ricolmi di gioia: perché? Il testo originale in greco, come pure la versione latina di san Girolamo, sono più chiari della traduzione italiana: infatti il "perciò" della Bibbia italica, in greco e in latino è "in essi", ovvero "negli ultimi tempi" di cui parla il v. 5. Se il cristiano può gioire, è grazie all'eredità eterna custodita per noi nei cieli e pronta per esserci donata alla fine dei tempi (cf vv.4-5). Il motivo della gioia insomma è quella "vita eterna" di cui chiede il giovane ricco nel vangelo odierno: alla tristezza con la quale quel giovane se ne va via si contrappone la gioia esplosiva con la quale Pietro inizia la sua lettera. La vita dei cristiani è proiettata in avanti, verso il futuro che li attende: la speranza è la causa della loro gioia. Questa vita sbilanciata in avanti, fa del presente un'esperienza di "rigenerazione" (v.3): generati una prima volta nella carne, nel ventre di nostra madre, questa esistenza terrena non è altro che una seconda lunga gestazione, il cui frutto sarà una seconda generazione, nel giorno della nostra morte, alla vita eterna. E allora le afflizioni del tempo presente acquistano un senso tutto nuovo: sono davvero solo come le doglie del parto (cf Gv 16,21).Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò il dono della speranza: che essa illumini di gioia il mio presente e di senso le eventuali mie sofferenze.La voce di una santa dei nostri giorniUna suora gioiosa è quella che dà di più. Una suora piena di gioia predica senza predicare.Madre Teresa di Calcutta

Dalla Parola del giornoSia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo: nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe.Come vivere questa Parola?La carta vincente del nostro essere cristiani è la certezza che, se Gesù è risorto, anche noi risorgeremo, eredi di una vita d'amore pienamente felice. Ma è una carta da giocare qui e ora: ogni giorno, ogni momento.Pietro spiega come possiamo essere persone vive di speranza: "Perché custoditi dalla potenza di Dio mediante la fede" (v.5).Credere dunque vitalmente operando la carità nel quotidiano vuol dire permettere all'onnipotenza di Dio di rigenerarmi. Rinasco davvero ogni giorno a prospettive di speranza viva pervasa di gioia, anche dentro prove che – lo so! – stanno già passando.Oggi rientrando spesso nel mio cuore abitato da Dio, "respirerò" quella speranza che dà ali al mio credere e gioia al mio impegno, talvolta faticoso, di amare.Posso verbalizzare parafrasando il Sl.26:"Spero in Te, Signore. Dammi forza e si rinfranchi il mio cuore. Spero in Te!"


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Che ne è di quel fuoco che ardeva?



Che ne è di quel fuoco che ardeva?

Che ne è di quel fuoco che ardeva?


Nella mia Astra. Parcheggio davanti al suo giardino, entro dal cancello, lei è li che mi aspetta. Troppi anni sono passati, ma quel cancello, quella pianta di glicine che aveva invaso tutta l’inferriata è sempre presente nella mia mente.
Al piano di sopra c’è che spia, c’è chi sogna di rubare l’amore e intanto tace. L’amore spiato da loro e lei non svela il gioco degli amanti al padrone. Non glielo dice perché finendo il gioco lei sarebbe priva anche del privilegio di osservare la passione anche se ormai la sua si è spenta da tanto. Lei li guarda che si incontrano, traditori di tutti, accecati dalla passione, ma tace, non dice nulla, spera di rubarmi a lei che desidero, spera di sottrarmi a lei che amo. Oppure spera che la sua passione si riaccenda grazie al calore rovente che sale da sotto casa.
Il corridoio di casa sua, lei che mi stringe forte, le sue braccia al collo e le gambe che si avvinghiano alla mia vita. Il respiro ansimante, gli occhi vellutati e lucidi. Un bacio, l’intimità assoluta dei nostri baci.
Poi la sua voce sottile, insinuante. Lunghe ore a guardarsi parlando dell’amore. Gelosia bruciante, possesso violento che distrugge mi portò alla scomposta azione risolutrice.
Quando andai, solo, mi fece sedere sul suo divano verde. Mi disse che dovevo parlargli, dirgli di noi e portarmela via da lui. Io la guardai e non seppi rispondergli con un semplice si. Tante parole, inutili, dannose.
Traditori che si tradiscono, abituati a mentire mentiscono, illusi nel mondo che creano scompaiono ma nulla può consolarli.
Si cercano, ancora. E’ la loro pena dopo la condanna.
Adesso lei biascica circa un conto corrente, balbetta di prezzo da pagare, insinua superiorità mai avute. Che ne è di quel fuoco che ardeva?


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Che cosa?



Che cosa?

Caro Gesù,
la persona che ha invaso la mia vita, la persona che ha costituito un pensiero di ogni giorno per anni, la persona che ritenevo fosse il mio ideale di persona mi ha scritto:

"Ci sono persone umanane che sopportano cose peggiori e sai a chi e a cosa mi riferisco. Io mi ritengo una persona fortunata! Le considero il prezzo da pagare per disporre di un conto corrente senza fondo...quindi ben vengano le umiliazioni...c'è chi deve subirle nella povertà!"
I soldi. L’unica cosa che interessa a questa persona sono i soldi e per essi è disposta a tutto! Né più e né meno delle altre persone. Magari le altre persone non sono così esplicite e non hanno la stessa franchezza di questa persona.
E mi sono chiesto cosa sono disposto a fare o a dare per avere i soldi?
E mi sono chiesto pure che cosa non farei mai sapendo che se lo facessi avrei un conto corrente senza fondo.
Ho deciso di riflettere su questo oggi!
Sia fatta la Tua volontà
antonio


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Gli islamici del Salento? NON INVITATI


Gli islamici del Salento? NON INVITATI

I lava vetri e i venditori nei mercati di fede musulmana che fanno parte dell’Islam: del vicino oriente chiederò a loro!


di Antonio Bruno

Ieri pomeriggio sono arrivato alle 17 e 20 a Palazzo dei Celestini e ho preso parte ai lavori di “Ricostruzione di un Paese: Soldati italiani in Medio Oriente”.
Se volete sapere chi c’era lo vedete qui:

http://hermesnews.typepad.com/fondazione/
2008/05/soldati_italian.html

Salendo le scale di Palazzo dei Celestini mi è venuta in mente la manifestazione con corteo che facemmo nel 1973. Protestavamo perché non c’era riscaldamento e dopo il corteo fummo ricevuti dal Presidente della Provincia che ci assicurò l’arrivo immediato del gasolio da riscaldamento.
Ricordo che la mattina nel bus chiamato “BIS” che mi portava da San Cesario di Lecce alla mai dimenticata Via Duca degli Abruzzi, tra di noi che a 14 anni ci sentivamo già “ommo te ciappa” si scommetteva sulla protesta del giorno. Allora si protestava in continuazione e, se non si protestava per accadimenti scolastici, si manifestava per le solidarietà più disparate, anche per esprimere solidarietà postuma per la morte dell’insetto che aveva nel becco la rondine della poesia 10 agosto di Giovanni Pascoli :

…..
Ritornava una rondine al tetto:l'uccisero: cadde tra i spini;ella aveva nel becco un insetto:la cena dei suoi rondinini.
….

Ho percorso quei lunghi corridoi e sulla sedia all’ingresso decine di copie del Corriere della Sera e sempre così sino alla Sala Consiliare, giornali a non finire. Sono arrivato e ho ascoltato i nostri soldati! Io lo so che cosa significa fare il soldato, l’ho fatto in Artiglieria Pesante Campale. Un’esperienza di umanità e di cooperazione che non ha avuto precedenti nella mia vita. In 12 mesi ho percepito quella che sarebbe stata la mia carriera lavorativa procedendo via via nella maturazione in funzione dell’anzianità. I più vecchi che aiutano i più giovani! L’AZIONE è di un aiuto MASCHIO! Il risultato è stato di un’esperienza che mi porto caramente tutt’oggi.
Libano, Afghanistan e Iraq sono i luoghi della presenza dei nostri amici che hanno scelto la divisa.
Loro aiutano la popolazione e sono impegnati in progetti che hanno il finanziamento del governo e dei cittadini italiani, ma anche loro, come ad esempio i paracatudisti, si sono messi le mani in tasca e hanno fatto ambulatori a spese loro. Ma io che sono stato in caserma e che conosco il soldato meridionale (quasi tutti i soldati solo meridionali) non avevo dubbi!
Chi ha dovuto studiarsi la cosa è stata la Psicologa Annalisa Galardi che ha parlato della dissonanza cognitiva del Guerriero! Ma non dell’italiano! L’italiano meridionale resta una persona al di la del ruolo lavorativo e non ha alcun problema di dissonanza cognitiva.
Per spiegare: il guerriero che dovrebbe usare le armi che invece costruisce case, ponti e ospedali dovrebbe a detta della dottoressa Annalisa Galardi andare in tilt perché non fa appunto il guerriero che guerreggia e usa le armi! Forse andranno in tilt gli stranieri ma gli italiano meridionali ci sguazzano! Per citare Stanlio & Ollio “stanno come i piselli nel loro baccello”. Basta guardarsi intorno nel meridione per capire che ogni giorno ci troviamo a gestire la diversità a cui poi siamo chiamati quando andiamo a fare le missioni di pace.
Un’altra donna Maddalena Tulanti Vice Direttore del Corriere del Mezzogiorno interviene per dire candidamente che lei ha appreso cosa facessero i nostri soldati li, in quella conferenza e che, prima di allora, non aveva la minima idea di cosa fossero andati a fare i nostri soldati in medio oriente. Ogni commento è superfluo, stendo solo un velo pietoso!
La dottoressa Annalisa Galardi parlando dei nostri soldati ha dato un regalo a tutti noi, uno riguardo la definizione delle parole che sono importanti quando andiamo a comunicare con gli altri e che formano la lingua che è qualcosa di biologico perché ha una sua vita e non di logico. e la seconda chicca è quella di prendere in seria considerazione un nuovo tipo di logica che sostituisca la logica aristotelica dicotomica del “questo oppure questo” detta anche della doppia o “ o o “:

http://it.wikipedia.org/wiki/Logica_(Aristotele)

Questa nuova logica non esclude ma include ovvero è sintetizzabile in “sia questo che quest’altro” ovvero la logica della doppia e “ e e “.
Quando si è cominciato a parlare sul tema “La democrazia in Medio Oriente” è arrivato Marco Pannella. Per sapere chi c’era:

http://hermesnews.typepad.com/fondazione/
2008/05/medio_oriente.html

Non vedete il nome di Marco Pannella vero? Ma c’era e con lui sono arrivati i suoi amici che l’hanno salutato, gli hanno dato un pacchetto di Marlboro e una scatola di sigari toscanelli perché ho sentito che lui doveva chiedere se poteva fumare l’uno o l’altro. Capelli bianchi fluenti, occhiali a goccia come Mina negli anni 70 e camminata di persona che pensa, che elabora e che tenta di incidere sulla realtà.
Ma io non l’ho sentito si erano fatte le 20 e 30 e stavo li dalle 17 e 20.
Ho preso atto che si parlava dell’Islam senza che ci fosse Khaled Fouad Allam (Docente di Storia dell’Islam) e che c’erano in sala solo le bellissime Seyda Canepa (NTV News Channel - Turchia) e Yasemin Taskin (Corrispondente Sabah e ATV - Turchia) che non ho sentito parlare di Islam.
Hanno chiamato Stefano Polli (Caporedattore centrale Ansa) che ha detto in sintesi:
Nel vicino oriente il potere passa da padre in figlio;
Non c’è democrazia e le elezioni sono delle messe in scena;
Solo in Turchia c’è lo Stato laico imposto per legge e negli altri paesi c’è la applicazione del potere che deriva da Dio.
Polli però ha specificato che la stragrande maggioranza dell’Islam è fatto da uomini e donne moderati e che gli estremismi sono percentuali bassissime.
Poi quasi rispondendo ai militari ha specificato che l’Islam percepisce i militari come soldati e basta, senza tutto quell’indotto di cui si era diffusamente parlato prima. Polli ha pure detto che i militari non si possono sostituire alla politica che è la sola in grado di creare le condizioni per una cooperazione efficace tra il nostro popolo e il loro popolo.
Ho sentito Nicola Bux (Teologo) significare che il credente cattolico è indifferente rispetto a chi detiene il potere e che rispetta qualunque forma dello stesso. Condivido ciò che ha espresso Bux che deriva dal mettere in pratica nella mia vita il Vangelo e per meglio specificare io penso che siano solo affaracci nostri e che, una volta significati a chi non è credente e a chi, pur dichiarandosi credente, non tenta di mettere in pratica nella sua vita il Vangelo, devono tornare nel segreto delle nostre anime laddove stanno tuttora ( non ho capito perché uno che crede in Dio Creatore del Cielo e della Terra e di tutte le cose visibili e invisibili debba rendere conto del suo modo di vedere il potere politico!).
Poi come già detto si era fatto tardi e la mia curiosità sul vicino oriente, pur rimasta insoddisfatta, l’ho dovuta rinviare a incontri successivi. Con chi? Come con chi: con i grandi assenti gli Islamici! Sono all’angolo di ogni strada che fanno i lava vetri o nei mercati dove vendono le più svariate mercanzie. Del vicino oriente chiederò a loro! Non ho capito perché quelli della fondazione non li hanno invitati.


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sabato 24 maggio 2008

“Talità kum!” (Mc 5,41).




“Talità kum!” (Mc 5,41).
Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita:
ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo.
L'amore può condurci all'inferno o in paradiso,
comunque ci porta sempre in qualche luogo.
E' necessario accettarlo,
perchè esso è ciò che alimenta la nostra esistenza.
Se non lo accettiamo, moriremo di fame
pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti:
non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli.
E' necessario ricercare l'amore là dove si trova,
anche se ciò potrebbe significare ore, giorni,
settimane di delusione e di tristezza.
Perchè, nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore,
anche l'amore muove per venirci incontro, e ci salva...

(PAUL COELHO)
“Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell’istinto sessuale. [...] Se la passione del Petrarca fosse stata appagata, il suo canto sarebbe ammutolito” schopenhaur
“Talità kum!” (Mc 5,41).

Caro Gesù,
lo ripeto “Talità kum!” nella speranza che davvero tu mi possa guarire. Le mie forze divengono esigue quando sono preda del mondo, delle continue lusinghe sulla vendetta, sul desiderare che gli altri soffrano!
C’è questa poesia di Coelho, questa necessità vitale di arrendersi all’amore, di lasciarsi andare senza opporre resistenza. Io ci provo. Non resisto e mi lascio andare completamente a qualunque richiamo del cuore, a qualsiasi piccolo segnale che proviene da quello che mi circonda.
Io mi arrendo! Non oppongo alcuna resistenza. Scrivo quello che mi suggerisce il cuore, lo faccio con naturalezza. Se non faccio così non c’è nemmeno un parola, la tastiera rimane immobile e io insieme a lei. Non posso fingere con le parole, è faticoso fingere con le parole. E delittuoso perché l’energia scompare assorbita da questo BUCO NERO che è la menzogna!
Ripeto “Talità kum!”
Sia fatta la Tua volontà
antonio

Signore, hai detto che qualunque cosa chiederò nel tuo nome, l'otterrò. Ebbene, nel tuo nome, per l'intercessione di Maria, tua e nostra Madre, ti chiedo il dono della preghiera fiduciosa e perseverante
Oggi mi eserciterò nella preghiera in ogni istante, in ogni circostanza, in ogni luogo, nella consapevolezza che la mia vita respira, cresce e si sviluppa solo se Cristo dimora nel mio cuore attraverso la preghiera:"Per mezzo della preghiera, infatti, noi non attiriamo Cristo dal cielo, ma lo scopriamo all'interno di noi stessi (...), lo troviamo alla porta del nostro cuore che non smette di bussare fino a quando non gli verrà aperto (Ap.3,20); e quando rispondiamo, egli abita la nostra vita, e subito cominciamo ad emergere dal mondo delle tenebre e ha inizio la nostra risurrezione". (Matta el Meskin)
Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò di entrare nell'ottica cristiana che dà senso e valorizza perfino la malattia che di per sé resta un male.Signore, se è possibile, tieni ogni male lontano da me e dai miei familiari, ma quando mi accade di essere malata, fa' che io viva questo tempo come purificazione dei miei peccati e come possibilità di amare offrendo con te, al Padre, ogni mia sofferenza a redenzione del mondo.La voce di una donna vissuta nella malattiaIo so che attraverso la sofferenza il Signore mi conduce verso una strada meravigliosa! Le mie ore sono a volte lente e a volte brevi; cerco di dimenticarmi completamente, e in serenità prego. Nella preghiera, nella sofferenza, nasce in noi ciò che è buono e che dovrà poi germogliare. Tutto è grazia!Benedetta Bianchi Porro
Oggi, nella mia pausa contemplativa, cerco una posizione di quiete anche fisica e di abbandono. Chiedo allo Spirito Santo di plasmare sempre nuovamente in me il "bambino nascosto nel cuore": questo mio volermi fidare e abbandonare in mano di chi per Amore mi ha creato e salvato; questo intraprendere anche cose grandi ma per Lui e in Lui, senza paura della mia "piccolezza" amata e consegnata a Lui.Signore, che sei più intimo a me di me stesso, tieni lontano da me ogni presunzione finzione e autosufficienza. Dammi un'anima lieta perché sicura di te "come bimbo svezzato in braccio a sua madre".La voce di un dottore della ChiesaDiventiamo anche noi come i fanciulli e siamo come loro privi di malizia. Non vi è infatti altro modo di vedere il cielo.San Giovanni Crisostomo

venerdì 23 maggio 2008

MAMMA LI TURCHI!




MAMMA LI TURCHI! A Otranto la paura è padrona!
di Antonio Bruno

Otranto mi ha sempre suggestionato per le contaminazioni orientali, per i turchi che ci hanno decapitato 800 martiri, e per i Bastioni altissimi posti a difesa della città che guarda ad Oriente.
Quando ieri sono arrivato nei pressi del castello ho respirato ancora una volta quell’aria di Vicino Oriente che è annunciata nell'ambito del 2° Convegno Internazionale "Democrazia e Medio Oriente". Evento organizzato in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Puglia, il Corriere del Mezzogiorno e TeleNorba (dal 22 al 24 maggio 2008).
Sono entrato e ho preso posto mentre si teneva il Convegno sul tema "Contaminazioni tra Oriente e Occidente - Viaggi e racconti in compagnia di Erodoto" e parlava una giovanissima e bella Olimpia Imperio (Docente di Lingua e Letteratura greca). Subito dopo ha avuto inizio “Turchia in Europa: una sfida per la democrazia”. La voce del presentatore era familiare, è quella che mi accompagna la mattina nella rassegna stampa di radio radicale. La cosa strana è che Massimo Bordin (Direttore Radio Radicale) è proprio come me lo immagino la mattina mentre lo sento snocciolare notizia dopo notizia i commenti che mi trovano quasi sempre in disaccordo con lui e che proprio per questo ascolto volentieri. Perché a furia di frequentare chi la pensa come te alla fine pensi che il mondo sia fatto di uomini e donne a te affini per pensiero. Invece il mondo è costituito da uomini e donne che hanno creato i più disparati modi di relazionarsi e che ognuno di questi ritiene sia l’unico modo.
C’è la tendenza a separare chi la pensa diversamente, c’è la tendenza a eliminare fisicamente chi la pensa diversamente. In tutti.
Per dirla con Vittorio Emanuele Parsi (Docente Relazioni Internazionali) si è violenti nei paesi del Medio Oriente che sono poco istituzionalizzati tanto da essere definiti Stati di cartone, poco integrati e poco internazionalizzati con una violenza che circola come il sangue nelle nostre vene. Ma anche la nostra civilissima Unione Europea molto istituzionalizzata, molto integrata e molto internazionalizzata ha al suo interno la violenza che circola come il sangue nelle nostre vene. Soprattutto la UE ha problemi di gestione della diversità turca e si chiede se sia più facile gestirla all’interno della UE oppure all’Esterno della UE.
Ma i turchi sono 80 milioni e fanno paura! I Turchi con il loro 7,5% di tasso di crescita annua fanno paura più dei cinesi e degli indiani. Fanno paura perché i Turchi sono vicino Oriente e gli indiani e ancor più i Cinesi sono lontani, ma è illusione! In questo mondo percorribile in poche ore con gli aerei nessuno può dirsi lontano da nessuno! L’hanno capito persino gli americani! Invasi!
Ma l’Europa e la Turchia sono in crisi. Cercano l’appartenenza e l’identità. La questione è che senza appartenenza e identità condivisa e certa non si possono avere obiettivi!
Europa e Turchia brancolano nel buio e non hanno obiettivi perché in crisi di appartenenza e identità!
E allora è perfettamente inutile rassicurare che gli 80 milioni di turchi non vogliono lasciare la Turchia anche se hanno qualche problemino con i curdi, con i diritti civili, con Cipro e tentano di mediare tra Siria e Israele.
Otranto ha vissuto una strana integrazione con la Turchia il 28 luglio 1480. I turchi arrivarono e siccome non tutti i 1.200 abitanti manifestarono il desiderio di integrarsi i turchi pensarono bene di eliminare i dissidenti e ne ammazzarono 800 che non erano d’accordo! Un esempio da non seguire questo modello integrativo turco che pare abbia ancora epigoni in una manifestazione di integrazione con i Curdi. Ma è quello che accadrà se le persone non vengono in contatto, se non ci si parla, se si rimane prigionieri delle proprie paure.
Le belle turche presenti Seyda Canepa e Yasemin Taskin rappresentano un bell’esempio di ciò che potrebbe essere il dialogo tra i popoli.
Le due donne appartengono ai turchi biondi, a quelli laici e militari che sono in contrapposizione con i turchi neri dell’Islam e soprattutto presenti in Anatolia. Ma se queste persone cominciano a interagire, se i nostri tecnici cominciano ad andare in Turchia, se qualche Turco sposa un italiana e qualche Italiano sposa qualche turca ecco che il contatto diviene relazione e dalla relazione viene fuori l’integrazione e l’armonia tra i popoli.
A Otranto la paura è padrona! La paura della diversità, la stessa paura che sta facendo alzare le barricate nelle nostre città, è la paura di fare la fine degli 800 Otrantini morti nel 1480.
Ma la risposta alla paura che è la conseguenza dell’ignoranza è una sola: avvicinarsi come si fa tra vicini ovvero scambiandosi le visite e scambiandosi i prodotti e regali e invitandosi reciprocamente alle feste.
La fondazione è un buon inizio!


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Godi sappi che mi stanno facendo del male!


Caro Gesù,
solo per dirti che è sempre incombente il pericolo dell’ego che vuole vendetta e che gioisce delle disgrazie altrui. Le persone che mi hanno perseguitato, e io Ti ringrazio di averle messe sulla mia strada, sono in difficoltà. Più volte oggi mi è venuta voglia di pensare alle loro disgrazie e di gioire della loro sofferenza che gli è inflitta da circostanze avverse e da collusioni che non possono essere svelate e che ora sono un peso insopportabile e ingestibile.
Ma questo sentimento è quanto di più negato possa esistere. Tutti, ma proprio tutti sostengono di non volere il male degli altri, anche io, e pure io come tutti ci casco.
Solo che ho notato che il soffermarsi su questi pensieri che fanno trarre piacere psicologico quando si viene a sapere che si stanno infliggendo umiliazioni psicologiche ad altri soggetti esigono molta energia, un quantitativo che lascia estenuati e senza forze.
E’ come quando si tortura una bestiolina da bambini è il piacere di infliggere sofferenza! Questo piacere ha un nome: è trarre piacere psicologico quando si viene a sapere che si stanno infliggendo umiliazioni psicologiche ad altri soggetti! Io ho notato però che questo benedetto trarre piacere psicologico quando si viene a sapere che si stanno infliggendo umiliazioni psicologiche ad altri soggetti causa una perdita di energia enorme, appena staccavo dai pensieri ecco che le forze tornavano e io ero in grado di fare tutto quanto mi ero proposto di fare per oggi.
Appena sono divenuto consapevole di questo ho subito collegato ai pensieri che fanno trarre piacere psicologico quando si viene a sapere che si stanno infliggendo umiliazioni psicologiche ad altri soggetti la perdita di forze e il mio indebolimento a tal punto da costringermi a mettermi a letto. Ecco che i pensieri che fanno trarre piacere psicologico quando si viene a sapere che si stanno infliggendo umiliazioni psicologiche ad altri soggetti vanno via lasciando il posto alla forza di fare quanto mi ero ripromesso.
Quindi l’esercizio da fare è il seguente, prendere consapevolezza che hai i pensieri che fanno trarre piacere psicologico quando si viene a sapere che si stanno infliggendo umiliazioni psicologiche ad altri soggetti, percepire la perdita spaventosa di energia, collegare con l’immagine di te che sei a letto esausto, distrutto.
Sia fatta la Tua volontà
antonio

giovedì 22 maggio 2008

ho bloccato l'economia italiana



ho bloccato l’economia italiana e fatto aumentare i flussi di immigrazione dall’estero verso l’Italia!

Caro Gesù,
questa parola giunge a proposito. Le lusinghe della vendetta si affacciano alla mente, l’EGO che reclama di infliggere le sofferenze che lui solo ha sofferto. Io non ho provato alcun dolore di tutte le cattiverie e di tutti gli insulti che sono stati rivolti alla mia persona in questo tempo. Ma il mio EGO ha sofferto molto. Era grossissimo, adesso è sempre grosso ma questo dimagrimento lo fa soffrire meno. Io sono sempre uguale a me stesso e quando non mi identifico con il mio EGO faccio in modo che lo Spirito Santo alberghi nel mio cuore e sento al gioia che deriva da tutto questo.
Ieri riflettevo sulla circostanza che mi sento attratto dalle donne di bassa statura, con i capelli neri e la carnagione scura e con le gambe storte. Mi è accaduto di notarlo nel “non luogo” chiamato ipermercato quando ho incontrato una donna così come l’ho descritta prima.
Ne ho parlato ieri al mio amico Marco e lui mi ha fatto fare un mare di risate quando mi ha rimproverato di non essere cliente di prostitute. Io non ci sono mai andato e lui dice che per questo motivo io sono la causa della crisi economica perché blocco i consumi. Se andassi con la prostituta di bassa statura, con i capelli neri e la carnagione scura e con le gambe storte quest’ultima spenderebbe i miei soldi per fare la spesa e ciò innescherebbe un “effetto farfalla economico” che produrrebbe ricchezza. Inoltre sempre secondo Marco se la prostituta di bassa statura, con i capelli neri e la carnagione scura e con le gambe storte fosse extracomunitaria o neocomunitaria per le rimesse economiche che provocherei all’estero bloccherei il flusso dell’immigrazione.
Insomma caro Gesù per seguire la Tua parola di oggi sull’adulterio io ho bloccato l’economia italiana e fatto aumentare i flussi di immigrazione dall’estero verso l’Italia!
Poi ho riflettuto che una perdona di sesso femminile di bassa statura, con i capelli neri e la carnagione scura e con le gambe storte per me non è altro che il “paese dei balocchi” che rese asino Pinocchio. Mia madre mi chiamava Pinocchio, mi vedeva completamente immerso in quello che facevo dimentico di tutto il resto! Il mio essere Pinocchio avrei scoperto poi essere l’unico modo possibile per accedere al Tuo Regno, o mio Signore tanto desiderato e unico desiderabile!
Sia fatta la Tua volontà
antonio



Oggi, in quiete contemplativa, chiedo a Gesù di tenermi strettamente unito a lui perché il mio vivere e il mio comunicare siano semplici, sobri, trasparenza di lui.Gesù Signore del sì che è sempre sì a Dio e alla vita, del no che è sempre no al non-amore, afferrami nel tuo 'sì' al Padre, con amore.La voce di un dottore della ChiesaMettiamo una porta e una sbarra alla nostra bocca; molti mali nascono dalla maldicenza: vengono sconvolte case, vengono spezzate amicizie, e succedono mille altri guai.Giovanni Crisostomo

Oggi, nel mio rientro al cuore, sosterò a chiedere proprio questo al Signore: un cuore guarito da Lui da ogni paura e menzogna esistenziale, un cuore da cui il mio essere il mio dire, il mio agire diventa sempre più trasparenza di Lui.Sì, Signore, dammi un cuore contento e lieto in te, da cui zampillino parole sincere e buone, e un tratto leale, amichevole, profondamente buono e compassionevole.La voce di un pastore e dottore della Chiesa È un privilegio di noi uomini poter esprimere con la bocca i sentimenti del cuore e indicare, con le parole della bocca, i segreti pensieri del nostro spirito. Che altro è dunque la bocca dell'uomo, se non quasi il santuario della parola, la fonte del discorso, il palazzo della loquela, il tesoro della volontà?S. Ambrogio

Si dice da molti: l'uomo è debole, volubile, incapace di osservare un comando di fedeltà per il quale proprio non ha la forza. Ecco: qui sta il punto. Tutta la Bibbia sostiene che l'uomo, da solo, non ha la forza di compiere il bene. Ezechiele dice che anche per mantenere l'Alleanza con Dio, dev'essere Dio stesso a "cambiare il cuore di pietra". Un cuore nuovo, di carne, un cuore fedele lo si ottiene solo invocando, giorno dietro giorno lo Spirito Santo. Diversamente tutto diventa faticosissimo, impossibile.Oggi, nella mia pausa contemplativa, invocherò lo Spirito perché mi rinnovi il cuore. Sia che viva la realtà del matrimonio o sia celibe, chiederò che lo Spirito Santo mi renda capace di accogliere e vivere l'Alleanza nuziale con Dio, diventando capace di amore vero, gratuito e fedele, qualsiasi possa essere la mia vocazione.La voce di un biblista La parola di Gesù annuncia una nuova possibilità; è un lieto annuncio: qui, ora, al suo seguito, è possibile attuare il progetto originario di Dio, perché ora viene tolta, eliminata la durezza di cuore. Ora esiste per l'uomo e per la donna una reale possibilità di crescita nell'amore.Rinaldo Fabris


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mercoledì 21 maggio 2008

preferisco saperla in cammino verso il suo infinito che in questo momento non è il mio eterno.


preferisco saperla in cammino verso il suo infinito che in questo momento non è il mio eterno.
Caro Gesù,
i minuti passano e le cose che devo fare sono sempre li, e io le faccio ad una ad una per continuare nel mio compito.
Sono sereno, continuo nel mio cammino, incontro le persone e anche se osservo sempre la mia propensione a modificare per camminare in maniera diversa da come scorre la vita che Tu hai stabilito per me mi persuado che debbo solo accompagnare quello che accade senza interferire.
Piccole cose, uno sguardo, un incontro, la chiacchierata con un amico, la passeggiata verso il centro, i silenzi, una canzone cantata come se fosse la prima volta.
Piccole gocce di rugiada che allietano il cristallo della mia vita.
Lei non la leggo da tanto tempo, con ogni probabilità se ne è andata per la sua strada, e con sincerità preferisco saperla in cammino verso il suo infinito che in questo momento non è il mio eterno. Anche questo è accettare che le cose prendano il loro verso senza interferire.
Sia fatta la tua volontà
antonio


Quando le cose si impadroniscono di noi, diventiamo molto poveri. Dobbiamo liberarci dalle cose per essere pieni di Dio.Madre Teresa di Calcutta

"Chi fugge l'occasione non è un debole. Come non lo è un violinista che fugge dal rumore perché la sua musica abbia spazio e risonanza, così chi vuol conservare l'armonia della propria vita deve evitare le occasioni che lo seducono al male".Tomas Spidlik

quando viviamo tenacemente bramosi di 'avere', di 'possedere' e teniamo in gran conto le nostre ricchezze come il vero bene, il tesoro della nostra vita: un tesoro che ci guardiamo bene dal voler condividere con gli altri.

Le vostre ricchezze sono imputridite, le vostre vesti sono state divorate dalle tarme. (Gc. 5,2)Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.Come vivere questa Parola?"Beati i poveri in spirito, perché d'essi è il Regno dei cieli; maledetti quindi i ricchi in spirito, perché per essi è la miseria dell'inferno" (S.Francesco di Sales). Questo è il capovolgimento inaudito della logica cristiana rispetto alla logica del mondo: i poveri in spirito sono quelli che possiedono più di tutti, perché loro è il Regno dei cieli. Chi confida invece in se stesso (cfr. Salmo del giorno) ha già ricevuto la sua ricompensa (cfr. Mt.6,2) e la sua vita è votata alla miseria più disperata: il non poter prendere parte al banchetto della vita (cfr. Lc.16,24).Non la logica del possedere e dell'accumulare è vincente, ma quella del donare, che non si basa sul commercio ma sulla condivisione, che non persegue un profitto ma dà gratuitamente. Così si canta a Taizé: "Non accumulate tesori sulla terra: l'unico tesoro è il Signore!"Da oggi (e per sempre!) starò ben attento/a a valutare il tipo di ricchezza che io stia coltivando nella mia esistenza: se quella destinata ad essere consumata dalla ruggine (cfr. Mt.6,19), o quella che mi fa erede del Regno, "figlio del Re dei re". "Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia, tutto il resto vi sarà dato in aggiunta" (Mt.6,33): sarà questa la mia preghiera di oggi, che ripeterò spesso in un esercizio di sempre maggiore affidamento alla Provvidenza-Amore.Una parola da un fratello non cristiano:"O Dio, lasciami solo quel poco, perché tu possa essere il mio tutto"(Tagore)

Difficile fuggire quando le sbarre sono i propri pensieri e le catene sono i propri occhi chiusi.
Ho subito un danno. Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere... È la sopravvivenza che le rende tali... perché non hanno pietà. Sanno che gli altri possono sopravvivere, come loro.


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martedì 20 maggio 2008

"Un uomo sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera."




Caro Gesù,
davvero la vita è un istante, attimi si infinito se vissuti intensamente nel qui e ora, se l’adesso conta solo. Altrimenti solo progetti mai realizzati, insoddisfazioni o rimpianti fanno della bellezza un inferno di illusioni. Tutte queste illusioni sono artificiali come la costruzione antropologica che ci siamo dati e che vive di vita propria che vita non è mai.
Quanto è stato difficile accedere a questa realtà! Una illusione mi circondava e mi teneva prigioniero sino a quando non sei arrivato Tu mio Signore e Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Tutto proiettato a realizzare la costruzione a strati che è l’EGO che ancora è spesso, tronfio e grosso! Quanto lavoro per togliere strato dopo strato questo rivestimento che mi ha reso simile alle mummie dell’antico Egitto senza essere egiziano!
Un lavoro che sta divenendo ogni giorno più agevole grazie alla Tua parola. Quella di oggi, che delizia, che incanto, una splendida parola che mi accompagna e di cui sono coartefice in questo mio povero scritto.
Il tempo è un’invenzione della costruzione che divenuta autoreferenziata ha perso di vista me, te che mi leggi e per diventare il mostro che conosciamo e che costringe un giovane a darsi fuoco solo perché ha perso il lavoro, che costringe tre ragazzini a uccidere una ragazzina che forse era incinta, che costringe me e te a obbedire a canoni che ci fanno sentire Ok, oppure non Ok! Ma io sono io e tutto il resto vada a fare in culo! Quando dico tutto il resto intendo le regole del ca**o che impongono a un ragazzo di darsi fuoco se perde il lavoro!
Ma bisogna staccarsi dalla costruzione antropologica. Tu che mi leggi, calmati, respira e leggi con attenzione, immagina di diventare leggero, sempre più leggero, immagina di staccarti da terra e di vedere queste case, queste strade dall’alto, se puoi collegati con Google Earth digita il tuo indirizzo e guarda il pianeta che diviene sempre più grande sino a farti vedere la foto della tua casa fatta dal satellite. Adesso fai la cosa inversa, allontanati, vedi come diviene più piccola? Vedi che quello che consideri essere il mondo, tutto quello che desideri e che è vitale per te è solo un puntino infinitesimo dello spazio, un insignificante porzione di elettroni e protoni che ruotano in uno spazio vuoto? Vuoto come te? Tu che come me sei fatto di elettroni che girano vorticosamente in un infinito vuoto?
Sia fatta la Tua volontà
antonio





"Un uomo sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera." Eugenio Montale

Simonie di Ceo (550-457 a.C.) scrive: "Rapida passa la vita dell'uomo più forse di quanto rapida, nell'estate, batte una mosca l'ala".

Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Eccomi ora a voi, che dite: “Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni”, mentre non sapete cosa sarà domani! Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare. Dovreste dire invece: Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello. Ora invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo. Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato.Parola di Dio
Che gran tesoro è il dono della vita, mio Signore, ma quanto è grande anche la mia responsabilità. Non solo insegnami a contare i miei giorni ma anche a colmarli di pensieri, sentimenti, soprattutto gesti, opere d'amore.Sento che la vita – questo breve momento per il quale nacqui, questo spazio aperto sull'infinito, in cui sono germogliato e che ora devo gestire – è un miracolo grande.Lino Villachà

Grazie, Signore, per il mio essere cristiano cattolico. Che io ti conosca sempre più e operi strettamente unito a te tutto il bene possibile. Grazie, però, anche per ogni uomo, che su qualsiasi sponda di religione o di pensiero, opera il bene. Possa il mio cuore spalancarsi a te, e poi gioire e vivere in armonia con tutte le forze del bene, che operano nel mondo. Sia questa la mia gioia.La voce del Concilio Vaticano II Essendo Dio Padre principio e fine di tutti, siamo tutti chiamati ad essere fratelli. E perciò, chiamati a questa stessa vocazione umana e divina, senza violenza e senza inganno, possiamo e dobbiamo lavorare insieme agli appartenenti a ogni vera religione per la costruzione del mondo nella vera pace.Gaudium et spes

sono problemi loro




Caro Gesù,
solo felice perché stasera io e la mia famiglia siamo stati con Te. Don Gino Scardino, l’Arciprete di san Cesario di Lecce ha organizzato la consegna del Padre Nostro. La mia bambina riceve la Tua preghiera e la dona a noi che siamo la sua famiglia.
Io voglio ringraziare pubblicamente Maria Antonietta Perrone, la catechista di mia figlia. La donna che accompagna mia figlia nell’educazione religiosa.
Maria Antonietta Perrone lo fa gratuitamente, lo fa volontariamente e offre il suo tempo per la Tua maggior gloria.
E poi c’è Don Gino Scardino, non è sposato come tutti i preti, e ha donato la sua castità, la sua rinuncia ad avere figli suoi a Te.
Anche se a me tutto questo sembra crudele e contro natura. Un uomo che vive in mezzo alle donne senza la gioia di parlare con una di esse che diviene sua sposa, senza la gioia di tornare a casa e vedere i suoi figli con sua moglie amandoli e donando tutto se stesso a quella famiglia. Tanto l’amore è inesauribile, anzi più ami e più aumenta la tua capacità d’amare, perché questo amore alimenta ogni cellula del tuo corpo e amplifica sino al parossismo la luce della tua anima.
E’crudele l’innaturale rinuncia a cui è obbligata una persona umana che sceglie di fare il sacerdote. Ma una cosa che mi disse Liliana mi ha sempre fermato sino ad oggi dallo scrivere di questo argomento. Una volta nel piccolo gregge a cui appartengo si parlava di questo e Liliana mi guardò e mi disse: “Sono problemi loro” riferendosi ovviamente ai sacerdoti.
Mi zittii allora e mi taccio anche ora al ricordo di quelle sagge parole di una donna.
Don Gino Scardino ha raccontato di Santa Rita moglie fedele di un uomo violento che morto suscitò nei suoi due figli il desiderio della vendetta. Santa Rita implorò Te di sottrargli i suoi figli piuttosto che vederli con le mani sporche di sangue. Fu esaudita. Divenne suora esemplare e Santa tutt’oggi venerata.
Sia fatta la Tua volontà
antonio


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lunedì 19 maggio 2008

Ultimo!

Ultimo!

Caro Gesù,
la Tua parola oggi mi tocca, mi fa riflettere, mi dice tante cose sul mondo in cui vivo e sul modo in cui vivo in questo mondo.
Ieri prima Franco che mi dice che io sono un bravo ragazzo, poi Aldo che mi significa rispetto e considerazione e infine Michele che svela l’arcano rivelandomi che si dice un gran bene di me.
Mi vengono in mente le parole scritte da Alberoni che probabilmente non ha letto Renè Girard ma che sono in sintonia sulla impostazione antropologica di Girard.
http://digilander.libero.it/IntelligenzaEmotiva/invidia.htm
Ecco perché diffido da quello che alberga nel mio cuore quando gli altri mi riferiscono di complimenti che mi riguardano, ecco perché sono guardingo quando vedo lo sguardo ammirato e nello stesso tempo invidioso di uomini e donne che spostano la loro attenzione sulla mia modesta persona.
Io so di essere una modesta persona, che nulla vuole, nulla possiede e nulla sa, chi non è a conoscenza di questo è il mio EGO. Il mio EGO è convinto di essere l’imperatore, che gli sia tutto dovuto, che gli altri devono essere servi a disposizione dell’ego, che l’intelligenza e la cultura che possiede gli danno il diritto di prevalere su tutti.
Ma ecco che giungi Tu,mio Signore a dire come stanno effettivamente le cose. Tu che mi comunichi la tranquillità con cui arrivammo migliaia di anni fa a dividerci i compiti per vivere meglio. Tu che mi metti a nudo facendomi capire che scambio per realtà questa divisione di compiti che considero naturale. Ma naturale non è se i compiti divengono l’essenza. Io sono e basta. Io faccio l’agronomo, il padre, il marito. Ma io sono, e basta.
E’ difficile comunicarlo. Tu! Mi stai capendo? Sono riuscito a esprimere questo mistero che serve all’illusionista per illuderci, per fare il gioco di prestigio che si chiama status simbol? Quel gioco che mi fa guardare la persona umana che ha un macchina Jaguar come se fosse un Dio!
http://www.jaguar.it/it/it/home.htm
Desiderio, desiderio, quanto desiderio di essere ai primi posti nelle riunioni pubbliche, di essere guardato e invidiato, di apparire, di avere potere, di possedere.
Desiderio, desiderio di infelicità, di schiavitù e di una vita miserabile!
Invece desiderio di essere l’ultimo, il servitore di tutti!
Sia fatta la tua volontà
antonio
Nan-in, un maestro Zen, ricevette un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen. Nan-in servì il thè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare. Il professore guardò traboccare il thè, poi non riuscì a contenersi. "E' ricolma. Non c'entra più!". "Come questa tazza", disse Nan-in, "tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?"

Oggi, nella mia pausa contemplativa, faccio in preghiera una sorta di esame audiometrico per verificare il mia sensibilità uditiva in ordine alle provocazioni del Vangelo: Qual è il posto che ambisco nel consesso degli uomini: l'ultimo o il primo? Mi faccio servo di tutti?Rendimi libero, Signore, da ogni forma di avidità e pretesa: primeggiare sugli altri, voler dire sempre l'ultima parola, essere servito. Purifica il mio cuore perché sappia essere semplice e puro nel girotondo dei bambini del regno.

Qual è il messaggio per noi? Non ci accada, come ai discepoli, di essere sorpresi nei lacci dell'arrivismo, del voler essere i primi e i migliori, a tutti costi. Soprattutto non ci capiti di spezzare il filo del dialogo con il Signore, diventando sordi alla Sua Parola, per non essere scomodati, messi in discussione, scrollati dal nostro egoismo.

Prendi Dio per sposo e amico con cui stare sempre; non peccherai, saprai amare e le cose necessarie ti andranno prosperamente.S. Giovanni della Croce
Dalla lettera di san Giacomo apostolo Carissimi, da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri. Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi? Ci dà anzi una grazia più grande; per questo dice: “Dio resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia”. Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti. Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.


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Nitti




Francesco Nitti il sorriso di un uomo del sud che voleva bene all'Italia
di Antonio Bruno

Per storie interrotte ieri sera alle 18 e 30 ho visto una rappresentazione teatrale su Francesco Nitti.
Sono uscito a malincuore dal Teatro Paisiello teatro leccese inaugurato nel 1758 in onore del musicista tarantino Giovanni Paisiello. C’era il dibattito con una prof.ssa Leandra D'Antone in pantaloni, la volta scorsa aveva una gonna portafoglio che valorizzava la curiosità sulla prof.ssa al punto da mettere la stessa in una agitazione tale che le faceva accavallare e poi di nuovo spostarsi per riaccavallare sempre e naturalmente le gambe.
Ma stavolta ho dovuto lasciare il teatro perché un cugino che vive in Liguria e che è presente a Lecce solo per ieri e oggi mi ha chiamato prima dell’inizio dello spettacolo per chiedermi se ieri potessimo passare un’ora insieme.
Quando sono uscito c’erano gli attori, io gli ho fatto i complimenti e loro si sono meravigliati. Gli ho detto che ad essere meravigliato ero io che grazie a loro sono venuto in contatto con un uomo buono, Francesco Nitti, un Lucano che voleva integrare il sud Italia con il Nord, uno che vedeva i contadini che partivano per l’america, che sapeva che c’era la malaria, si! Anche da noi c’era la malaria.
Un uomo che voleva portare l’energia elettrica al sud, quella che si fa attraverso le dighe, un uomo che sognava un sud pieno di attività, in fermento.
Un sud che produceva uomini politici di grande levatura come Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini e lo stesso Nitti. Un sud che avrebbe dato vita ai Moro, De Martino e La Malfa.
Francesco Nitti presidente del consiglio dal 1919 al 1920 era del Partito Radicale storico che è stato un partito politico italiano fondato da Felice Cavallotti alla fine degli anni '70 dell'Ottocento.
Agli attori ho detto che mi hanno dato un emozione, quella della vergogna per gli uomini e le donne che hanno il diritto di spostarsi per trovare lavoro ora come allora, anche se la paura ci contrae e ci fa avere clamorose perdite di memoria e ci rende poco accoglienti con quelli che migrano come migrarono i nostri compaesani qualche anno fa.
Erano sorridenti gli attori quando gli ho detto queste cose, e con loro c’era una spettatrice che si era fermata a a parlare prima di me, una donna bruna, giovane e per la verità non molto bella che era rimasta a guardarmi timidamente mi ha detto che lei non ci aveva capito molto. Io le ho detto che non c’era da capire, doveva guardare la faccia buona di quell’uomo che si era candidato alle elezioni negli anni 50 dicendo che lo faceva per unire, con una voce flebile e buona che ricorda quella di Giovanni XXIII il Papa Buono.
Mi ha colpito il dialogo tra Nitti e D’Annunzio su un omicidio d’onore accaduto a Reggio Calabria dove un uomo cieco ammazza l’amante della moglie e lo fa perché scopre tutto grazie al fruscio della penna che la donna usava per scrivere a quest’uomo. Parlano di Otello, parlano della gelosia. La stessa gelosia che è possesso e che ci fa diventare violenti nei riguardi degli uomini e delle donne che vengono nel nostro paese, e lo fanno per vivere, come i nostri antenati che quando tornavano dalle americhe tornavano migliori.



http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Saverio_Nitti

http://www.parcostorico.it/files/resourcesmodule/@random44a8154cba899/1151866307_nitti.PDF




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