mercoledì 21 maggio 2008

preferisco saperla in cammino verso il suo infinito che in questo momento non è il mio eterno.


preferisco saperla in cammino verso il suo infinito che in questo momento non è il mio eterno.
Caro Gesù,
i minuti passano e le cose che devo fare sono sempre li, e io le faccio ad una ad una per continuare nel mio compito.
Sono sereno, continuo nel mio cammino, incontro le persone e anche se osservo sempre la mia propensione a modificare per camminare in maniera diversa da come scorre la vita che Tu hai stabilito per me mi persuado che debbo solo accompagnare quello che accade senza interferire.
Piccole cose, uno sguardo, un incontro, la chiacchierata con un amico, la passeggiata verso il centro, i silenzi, una canzone cantata come se fosse la prima volta.
Piccole gocce di rugiada che allietano il cristallo della mia vita.
Lei non la leggo da tanto tempo, con ogni probabilità se ne è andata per la sua strada, e con sincerità preferisco saperla in cammino verso il suo infinito che in questo momento non è il mio eterno. Anche questo è accettare che le cose prendano il loro verso senza interferire.
Sia fatta la tua volontà
antonio


Quando le cose si impadroniscono di noi, diventiamo molto poveri. Dobbiamo liberarci dalle cose per essere pieni di Dio.Madre Teresa di Calcutta

"Chi fugge l'occasione non è un debole. Come non lo è un violinista che fugge dal rumore perché la sua musica abbia spazio e risonanza, così chi vuol conservare l'armonia della propria vita deve evitare le occasioni che lo seducono al male".Tomas Spidlik

quando viviamo tenacemente bramosi di 'avere', di 'possedere' e teniamo in gran conto le nostre ricchezze come il vero bene, il tesoro della nostra vita: un tesoro che ci guardiamo bene dal voler condividere con gli altri.

Le vostre ricchezze sono imputridite, le vostre vesti sono state divorate dalle tarme. (Gc. 5,2)Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.Come vivere questa Parola?"Beati i poveri in spirito, perché d'essi è il Regno dei cieli; maledetti quindi i ricchi in spirito, perché per essi è la miseria dell'inferno" (S.Francesco di Sales). Questo è il capovolgimento inaudito della logica cristiana rispetto alla logica del mondo: i poveri in spirito sono quelli che possiedono più di tutti, perché loro è il Regno dei cieli. Chi confida invece in se stesso (cfr. Salmo del giorno) ha già ricevuto la sua ricompensa (cfr. Mt.6,2) e la sua vita è votata alla miseria più disperata: il non poter prendere parte al banchetto della vita (cfr. Lc.16,24).Non la logica del possedere e dell'accumulare è vincente, ma quella del donare, che non si basa sul commercio ma sulla condivisione, che non persegue un profitto ma dà gratuitamente. Così si canta a Taizé: "Non accumulate tesori sulla terra: l'unico tesoro è il Signore!"Da oggi (e per sempre!) starò ben attento/a a valutare il tipo di ricchezza che io stia coltivando nella mia esistenza: se quella destinata ad essere consumata dalla ruggine (cfr. Mt.6,19), o quella che mi fa erede del Regno, "figlio del Re dei re". "Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia, tutto il resto vi sarà dato in aggiunta" (Mt.6,33): sarà questa la mia preghiera di oggi, che ripeterò spesso in un esercizio di sempre maggiore affidamento alla Provvidenza-Amore.Una parola da un fratello non cristiano:"O Dio, lasciami solo quel poco, perché tu possa essere il mio tutto"(Tagore)

Difficile fuggire quando le sbarre sono i propri pensieri e le catene sono i propri occhi chiusi.
Ho subito un danno. Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere... È la sopravvivenza che le rende tali... perché non hanno pietà. Sanno che gli altri possono sopravvivere, come loro.


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