sabato 24 maggio 2008

“Talità kum!” (Mc 5,41).




“Talità kum!” (Mc 5,41).
Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita:
ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo.
L'amore può condurci all'inferno o in paradiso,
comunque ci porta sempre in qualche luogo.
E' necessario accettarlo,
perchè esso è ciò che alimenta la nostra esistenza.
Se non lo accettiamo, moriremo di fame
pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti:
non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli.
E' necessario ricercare l'amore là dove si trova,
anche se ciò potrebbe significare ore, giorni,
settimane di delusione e di tristezza.
Perchè, nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore,
anche l'amore muove per venirci incontro, e ci salva...

(PAUL COELHO)
“Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell’istinto sessuale. [...] Se la passione del Petrarca fosse stata appagata, il suo canto sarebbe ammutolito” schopenhaur
“Talità kum!” (Mc 5,41).

Caro Gesù,
lo ripeto “Talità kum!” nella speranza che davvero tu mi possa guarire. Le mie forze divengono esigue quando sono preda del mondo, delle continue lusinghe sulla vendetta, sul desiderare che gli altri soffrano!
C’è questa poesia di Coelho, questa necessità vitale di arrendersi all’amore, di lasciarsi andare senza opporre resistenza. Io ci provo. Non resisto e mi lascio andare completamente a qualunque richiamo del cuore, a qualsiasi piccolo segnale che proviene da quello che mi circonda.
Io mi arrendo! Non oppongo alcuna resistenza. Scrivo quello che mi suggerisce il cuore, lo faccio con naturalezza. Se non faccio così non c’è nemmeno un parola, la tastiera rimane immobile e io insieme a lei. Non posso fingere con le parole, è faticoso fingere con le parole. E delittuoso perché l’energia scompare assorbita da questo BUCO NERO che è la menzogna!
Ripeto “Talità kum!”
Sia fatta la Tua volontà
antonio

Signore, hai detto che qualunque cosa chiederò nel tuo nome, l'otterrò. Ebbene, nel tuo nome, per l'intercessione di Maria, tua e nostra Madre, ti chiedo il dono della preghiera fiduciosa e perseverante
Oggi mi eserciterò nella preghiera in ogni istante, in ogni circostanza, in ogni luogo, nella consapevolezza che la mia vita respira, cresce e si sviluppa solo se Cristo dimora nel mio cuore attraverso la preghiera:"Per mezzo della preghiera, infatti, noi non attiriamo Cristo dal cielo, ma lo scopriamo all'interno di noi stessi (...), lo troviamo alla porta del nostro cuore che non smette di bussare fino a quando non gli verrà aperto (Ap.3,20); e quando rispondiamo, egli abita la nostra vita, e subito cominciamo ad emergere dal mondo delle tenebre e ha inizio la nostra risurrezione". (Matta el Meskin)
Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò di entrare nell'ottica cristiana che dà senso e valorizza perfino la malattia che di per sé resta un male.Signore, se è possibile, tieni ogni male lontano da me e dai miei familiari, ma quando mi accade di essere malata, fa' che io viva questo tempo come purificazione dei miei peccati e come possibilità di amare offrendo con te, al Padre, ogni mia sofferenza a redenzione del mondo.La voce di una donna vissuta nella malattiaIo so che attraverso la sofferenza il Signore mi conduce verso una strada meravigliosa! Le mie ore sono a volte lente e a volte brevi; cerco di dimenticarmi completamente, e in serenità prego. Nella preghiera, nella sofferenza, nasce in noi ciò che è buono e che dovrà poi germogliare. Tutto è grazia!Benedetta Bianchi Porro
Oggi, nella mia pausa contemplativa, cerco una posizione di quiete anche fisica e di abbandono. Chiedo allo Spirito Santo di plasmare sempre nuovamente in me il "bambino nascosto nel cuore": questo mio volermi fidare e abbandonare in mano di chi per Amore mi ha creato e salvato; questo intraprendere anche cose grandi ma per Lui e in Lui, senza paura della mia "piccolezza" amata e consegnata a Lui.Signore, che sei più intimo a me di me stesso, tieni lontano da me ogni presunzione finzione e autosufficienza. Dammi un'anima lieta perché sicura di te "come bimbo svezzato in braccio a sua madre".La voce di un dottore della ChiesaDiventiamo anche noi come i fanciulli e siamo come loro privi di malizia. Non vi è infatti altro modo di vedere il cielo.San Giovanni Crisostomo

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