domenica 24 agosto 2008


La festa di Sant’Oronzo a Lecce: traiettorie che divengono disegno!
La festa di Sant’Oronzo a Lecce: traiettorie che divengono disegno!
di Antonio Bruno

"E' così difficile guardare. Perchè bisogna saper vedere, con uno sguardo che pesi, che interroghi."
Henry Cartier Bresson
http://www.festadisantoronzo.com/
LA CULONNA ALLA CHIAZZA DE SECULI AUSATA LA OSERU AN'FORZA SPUSTATA, SANTU RONZU PURIEDDHRU SA FATTU CAPACE CA QUAI NUDDHRU LLASSANU N'PACE! (Bruno Petrachi - Arcu te Pratu)


Siamo partiti alle 19.00 da San Cesario di Lecce alla volta della Città di Lecce da cui distiamo 5,6 chilometri e che prevede un tempo di percorrenza in automobile di circa 9 minuti (fonte Itinerari di Google Earth).

Attivati all’incrocio con Via Leuca è iniziata una coda che si è protratta sino all’incrocio di Via Don Minzoni. Poi con un pochino di manovre sono riuscito a parcheggiare al livello di Via Salomi e da li a piedi verso la processione a cui eravamo diretti.
L’inteso traffico non mi ha permesso di prendere parte alla processione del Santo Patrono della Città che è anche un po’ mia, che sono di San Cesario di Lecce, poiché la distanza da casa mia a Piazza Sant’Oronzo è inferiore ai 6 chilometri (fonte Itinerari di Google Earth).
E’ bello sentire la strada sotto i piedi e vedere i Viali di Lecce senza traffico. Quando sono giunto a Viale Lo Re nei pressi della Porta San Biagio ho visto la gente, l’immensa folla. Secondo me ieri a Lecce ci sono state almeno 200.000 presenze per la festa. Perché vanno e vengono, c’è chi arriva alla 19 e se ne va alle 21, c’è chi arriva alle 17 e se ne va alle 19 insomma c’è un andirivieni che è il simbolo di una città che si apre a tutti e che si lascia conquistare senza opporre resistenza.
La processione me la sono persa ma non fa nulla, la vedremo l’anno prossimo, la fanno ogni anno.
Vi descrivo in anticipo il percorso che ho fatto nelle due ore.
Da Via Manzoni a Viale Lo Re, poi Via Guglielmo Marconi quindi Via XXV Luglio sino a Piazza Sant’Oronzo quindi Via Trinchese e poi da Viale Cavallotti di nuovo a Viale Otranto.
Tempo di percorrenza 2 ore (fonte: i piedi di mia moglie).
Dico subito che mi piace passeggiare in questa città in festa. Mi piace osservare le facce delle persone che mi passano davanti, che mi sfiorano quando mi passano accanto. Persone che non ho mai visto in vita mia e che, con ogni probabilità, non vedrò mai più.
Ecco una prima annotazione: andando alla festa di Sant’Oronzo capisci che delle migliaia di persone che popolano il Salento tu non conosci quasi nessuno, che ce ne sono di assolutamente sconosciute che nascono, crescono e muoiono senza che tu ne abbia mai immaginato minimamente l’esistenza.
In questa folla sconosciuta però si da il caso che tu possa incontrare persone che non avevi mai visto ma con cui hai intrattenuto un rapporto epistolare. Mi è successo anche questo grazie a Rosalba suo marito Giovanni e sua figlia Loredana che mi hanno presentato un uomo che non avevo mai visto in vita mia. Non potete immaginare la sorpresa quando quell’uomo mai visto mi ha detto che si chiama "gio" ovvero Angelo De Pascalis, un uomo che vive a Padova ma che è di San Cesario di Lecce. Simpatico e bello incontrarsi così in Via Tronchese nei pressi della gelateria - pasticceria Natale (un altro creativo di San Cesario di Lecce sposo della perfetta ospite Sig.ra Lina Amato) con un uomo con il quale ti sei scambiato commenti, anche duri a volte come sberle, su siti di furbacchioni che fanno la propaganda al potere per conquistare poltrone travestiti da associazione culturale.
Gli ho detto dei miei blog, mi ha detto che li frequenta abitualmente. Mi ha anche detto che la realtà di San Cesario di Lecce si presenta diversamente da come se l’aspettava lui e che gli sembra più vicina a come la osservo io.
La meraviglia per quella cupola ci ha travolti tutti. Non ce l’aspettavamo e ci ha affascinati dal primo istante in cui l’abbiamo vista.
Avvolti da quella festa di luci ad ascoltare le bande che con il melodramma mai sopito né dimenticato risvegliano sentimenti ormai sepolti in uomini e donne che con le note di Verdi e Puccini hanno cominciato a sentire palpitare il cuore per l’amore, innamorati dell’amore
che viene osservato da tutti, sotto quella meravigliosa cupola di sentimento ovattata, che lo protegge delicatamente, così come può proteggere una bolla di sapone.
Ma accade anche che incontri chi non vedevi da tempo, come è accaduto per Enzo e Rossella che ti dicono che quel bambino curioso e intelligente adesso è un giovane di 19 anni che gira in automobile.
Incontri nella festa di Sant’Oronzo, gente mai vista e che non rivedrò, gente che non avevo visto e che per la prima volta ho avuto l’onore di conoscere personalmente e gente che frequentavo e non frequento più.
Percorsi, traiettorie che disegnano la mia vita e che in una festa divengono sintesi plastica.
E non finisce qui!



































































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