lunedì 11 agosto 2008

E’ in scena la morte, ogni giorno, per l’eternità!



E’ in scena la morte, ogni giorno, per l’eternità!
Scontro frontale a 160 all'ora sette giovani morti nel Salento

di Antonio Bruno

Oggi sono dovuto andare alla sala mortuaria dell’Ospedale “Vito Fazzi” a Lecce perché è morto uno zio di mia moglie. C’era l’amplio piazzale della sala mortuaria strapieno di automobili, erano tutti li per i sette ragazzi tra i 17 ei 33 anni morti nel tragico incidente che ha fatto strillare tutti i giornali, che ha messo in moto il Ministro Mattioli e il Presidente della Provincia di Lecce Pellegrino. E’ quell’incidente in cui sono morti sette giovanissimi di Galatone e Melpignano. Si sono sospese le iniziative per la Notte della Taranta e c’è un clima di incredulità e di dolore diffuso in tutto il nostro territorio.
Io mi sono affacciato appena alla camera in cui c’erano qual fratello e quella sorella. Ho visto i capelli castani di quella ragazza dentro quella bara. Ancora adesso al solo ricordo piango di dolore. Ho visto solo il naso che era tumefatto, la madre che la guardava, e il lenzuolo bianco su cui lei era poggiata. Ho pianto di un dolore semplice, che mi pervade ancora. La morte, questa certezza per tutti noi, così fragili, appesi a un filo come urlava quella maglietta nera che aveva addosso un ragazzo alla festa di Sant’Oronzo di qualche anno fa “Siamo tutti appesi a un filo!”.
Straziante lo sguardo stanco e sfatto dalla notte trascorsa in ospedale dei parenti, la testa che si alza per guardarmi, stanca, senza più forze. Ragazzi, erano dei ragazzi. Eppure a poco a poco stiamo morendo tutti, e lo sappiamo, è solo una questione di tempo. Solo che non ce lo vogliamo ricordare, che possiamo morire ad ogni istante.
Piango la morte di questi ragazzi, con le mie lacrime che scendono dalle mie guance, piango per il dolore che mi provoca essere consapevole che anch’io, a poco a poco, sto morendo.
E’ vero, la morte deve essere nostra compagna ogni istante se vogliamo che la vita trionfi.
Ma noi viviamo dimentichi della morte con la illusione di vincerla! Ma la morte può essere vinta solo vivendo e, paradossalmente, per vivere bisogna sapere che si sta morendo a poco a poco. Solo così l’acceleratore non arriva a 160Km/ora, solo così vivi ogni istante come fosse l’ultimo.
Questo mondo che abbiamo organizzato intorno alla nostra presunta eternità! E’ un mondo folle! Il mondo è solo una stanza d’albergo che occupo io, sino alla mia morte e che poi sarà occupata dall’ospite successivo, che può essere mio figlio o il figlio di qualcun altro.
E allora basta con queste dichiarazioni dei politici tuttologi che vogliono vincere la morte, tacciano i Mattioli e tacciano anche i locali. E’ in scena la morte, ogni giorno, per l’eternità!

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