domenica 7 settembre 2008

Panebianco ci riprova!


Panebianco ci riprova!
di Antonio Bruno

Dopo Battista ecco che ci riprova Panebianco dal Corriere della sera di oggi a cercare di trovare una spiegazione sulla mancanza di reazioni in riferimento a ciò che accade in India. Panebianco in prima pagina del Corriere della sera candidamente si chiede: “Da dove deriva tanto disinteresse per la loro sorte? “(la sorte dei cristiani perseguitati in India n.d.r.)

"Prima erano come schiavi. Adesso una parte di loro studiano nelle nostre scuole, mettono in moto attività nei villaggi, rivendicano i propri diritti. E chi – anche nell’India del boom economico – vuole mantenere intatta la vecchia divisione in caste, ha paura che acquistino troppa forza. L’Orissa di oggi è un laboratorio. In gioco c’è il futuro dei milioni di dalit e tribali che vivono in tutto il paese". Raphael Cheenath, arcivescovo di Chuttack-Bhubaneswar


Il budget del Governo per il 2005 rimarca le discriminazioni sociali, di cui sono oggetto i cristiani in India.
Presentato a fine febbraio dal ministro delle finanze, PC Chidambram, il budget 2005-2006 ha trovato l'approvazione di mercati e industria, ma lo scontento dei cristiani. Esso stabilisce programmi di sviluppo per le zone rurali, investimenti esteri, ma nessuno stanziamento per i cristiani delle campagne, "i più poveri dei poveri". In un'intervista ad AsiaNews John Dayal, segretario del Consiglio nazionale per l'integrazione, ha sottolineato che "il budget dovrebbe prevedere fondi per potenziare l'economia delle minoranze, specialmente dei cristiani, una delle categorie più povere del paese". Fonte http://www.asianews.it/index.php?art=2700&l=it

Se Battista e Panebianco leggono quanto sta avvenendo in India alla luce di questi fatti penso che la situazione si farà chiara.
E’ la solita storia: i ricchi vogliono essere più ricchi e i poveri non vogliono restare poveri. Si chiedano Battista e Panebianco a chi si sente di appartenere il popolo italiano ai poveri o ai ricchi? E questo darà la risposta alla mancanza di reazioni e alla Conferenza Episcopale Italiana che rimane inascoltata per l’India come per gli immigrati.
Veda Battista le reazioni al mio racconto di esperienze della vita dell’artista Adrian Paci sul forum di Panorama e avrà ancora più chiara la situazione.
Il problema è che è preferibile far finta di nulla, così possiamo continuare a fare quello che riferisce Padre Alex Zanotelli nella sua lettera del 12 luglio ultimo scorso, non letta, o se letta presto dimenticata dove afferma tra l’altro:
….” Infatti, se a questo mondo, gli oltre sei miliardi di esseri umani vivessero come viviamo noi ricchi (l’11% del mondo consuma l’88% delle risorse del pianeta!) avremmo bisogno di altri quattro pianeti come risorse e di altro quattro come discariche ove buttare i nostri rifiuti.”….
Sapete in quanti siamo in Europa? 800 milioni! E in India sapete quanti sono? 1 milardo e 130 mila persona.
Battista e Panebianco ne traggano le conseguenze!
La risposta alla domanda di Panebianco nella Prima Pagina del Corriere della Sera di oggi “Da dove deriva tanto disinteresse per la loro sorte? “(la sorte dei cristiani perseguitati in India n.d.r.)
è la seguente : “E chi – anche nell’Italia del boom economico – vuole mantenere intatta la vecchia divisione in ricchi e poveri, ha paura che gli indiani acquistino troppa forza.”

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