sabato 6 settembre 2008


Ieri sera a Galatina abbiamo svegliato tutto l’Universo!
Ieri sera a Galatina abbiamo svegliato tutto l’Universo!
di Anton
io Bruno

Alessandra Pizzi dell’ Agenzia Titania di Lecce ha proposto all’amministrazione comunale di Galatina “la notte bianca della letteratura” Luigi Rigliaco dell’Associazione Culturale A&A ha suggerito di allargare all’arte. Così nasce Ergo Sum notte bianca a Galatina della letteratura e dell’arte.
Luigi Rigliaco dice che vuole far vivere la notte in maniera più profonda per evitare di associare la notte ad eventi nefasti. Se la notte si dormisse probabilmente si farebbe quanto di più profondo possa esserci e l’unica cosa che potrebbe accadere di nefasto sarebbero gli incubi! Ma questa è solo una mia sommessa opinione.
Alessandra Pizzi invece dice che riesce a leggere solo la notte, all’Università studiava solo la notte, lei considera la notte lo spazio migliore della giornata per il pensiero.
C’è da chiedersi cosa facesse Alessandra Pizzi di giorno quando frequentava l’Università e soprattutto come facesse a vivere così intensamente senza dormire mai!
Comunque queste suggestioni derivate da ricordi universitari giovanili hanno fatto scattare l’idea di riappropriarsi dello spazio della notte come spazio dei pensatori.
A Galatina Alessandra Pizzi, questa donna attiva e informatissima ha fatto confluire 43 autori (c’è da stare svegli quando questa Alessandra è nei paraggi!) inoltre ci sono stati anche 25 artisti con mostre e installazioni.
Piccola di statura, la voce nasale e infinitamente delicata tra due uomini in abito blu.
L’ho vista passare da Piazza San Pietro dove c’è la Chiesa Madre dedicata agli apostoli Pietro e Paolo questa donna minuta con la faccina pulita che ricorda le ragazze degli anni 70 che ha voluto una notte bianca a Galatina. E io ci sono andato il 6 settembre a Galatina, non da solo, ci ho portato mia moglie, mia figlia e le sue tre amiche del cuore.
La notte bianca della cultura e dell’arte si chiama ERGO SUM che fa venire in mente la locuzione cogito ergo sum (lett. "Penso dunque sono") ovvero l'espressione con cui Cartesio (Principia philosophiae 1, 7 e 10) esprime la certezza indubitabile che l'uomo ha di sé stesso in quanto soggetto pensante anche se una comprensione attenta di "cogito ergo sum" porta anche alla traduzione di "Io sono quello che penso".
Ma togliendo cogito e lasciando ergo sum la nostra giovane “sindaca” (così l’ho sentita appellare da un noto giornalista nostro conterraneo) ha preferito che la Prima notte bianca fosse all’insegna dell’IO SONO a me caro, quello di chi tento di imitare. Ma anche questa è una suggestione che devo alla insonne Alessandra Pizzi perchè concordo sull’impostazione che, tralasciando il pensiero si concentra sul qui, ora, sull’esserci adesso.
Comunque il titolo Ergo Sum smentisce tutta la suggestione dei ricordi giovanili universitari della nostra ideatrice dell’Agenzia Titania Alessandra Pizzi.
E’ bella Galatina. Le amichette di mia figlia si sono subito affrettate a dirmi che ci vengono spesso con i loro genitori per andare al dentista, ma di giorno è diversa, non li avevano visti tutti quei palazzi del centro storico, quei balconi e quel basolato le cui pietre sono così irregolari da farti dondolare come le carrozze che ci passavano nei secoli scorsi.
E stando attenti a non cadere abbiamo cominciato a camminare partendo da piazza San Pietro.
In Piazza Orsini ho visto Dario Salvatori, è alto, in TV sembra un omino piccolo, invece è alto. Lo sta intervistando la Signora Silvia Famularo, elegantissima e raffinata come sempre, un contrasto da far stridere i denti quello tra questa donna e l’intervistato Dario Salvatori molto vicino allo stile “Cugini di Campagna”.
Poi vedo Enrico Vaime, lo fanno sedere e ci racconta del 68 che ha fatto “da privatista” con un contributo economico che ancora sta finendo di pagare, si perché lui si era comprato con cambiali che lo impegnavano al pagamento sino ai giorni nostri, una Dino Fiat che dalla finestra della RAI in Corso Sempione vide distruggere sotto i suoi occhi. Molto ironico Vaime ma c’è da riflettere quello che ti combina la rivalità e l’invidia quando è spudorata, quando è istigata, ingigantita da cattivi maestri!
Pausa!
Le bambine devono mangiare. Andiamo in un bar, lo saccheggiano, e io a pagare la prima, la seconda e la terza volta. E’ li che c’è il barista che mi dice tutto trafelato che serpeggia la voce che questa storia della notte bianca andrà avanti tutta la notte ed è sempre li che guardo la canonica accanto alla Chiesa Madre e vedo delle ombre che si muovono dietro le tende delle due finestre: sono un marito e una moglie che litigano! Poi c’è lei che prende un coltello e che
…. Miseria ladra è una di queste installazioni degli artisti. L’ha fatta mia figlia un’installazione ieri nel mio soggiorno recintando la finestra con un filo e affermando che si trattava del suo cancello!
Poi in giro per le altre piazze, la solita taranta che non manca mai con foto dei temi che furono (incluso tabacco colpito e affondato con “fimmene” che da quando non c’è non si moltiplicano più).
Un uomo con i capelli bianchi presenta di un Tito Schipa che sposa una canzonettista francese e si fa pagare profumatamente per degli spot a New York. Eccoli gli autori che raccontano la loro esperienza, sono seduti e narrano, lo fanno con la voce sostituendo per una notte quest’ultima alla amata penna (ops! Volevo dire tastiera). Insomma una fucina di pensiero! E alla faccia del titolo. COGITAVANO TUTTI! Il rumori di queste menti pensanti si spande per tutto l’Universo tanto da far dire agli abitanti di Orione che basta, che non se ne può più, che la smettessero di pensare e che questi maleducati di Galatina stavano SVEGLIANDO TUTTO L’UNIVERSO.
Come ha fatto svegliare me una scena che non dimenticherò mai e di cui ringrazio gli organizzatori e i protagonisti.
L’On.le Adriana Poli Bortone e il Senatore Giovanni Pellegrino che in Piazza Orsini mi regalano una forte suggestione di versi di cui mi è rimasto sotto l’ombra delle querce e un settembre che è presagio di crepuscolo della vita e che non scorderò.
Le bambine e la moglie premono, vado via. Io penso la mattina presto, scrivo la mattina presto, la notte preferisco dormire. Ma io sono un dinosauro non faccio testo