giovedì 11 settembre 2008

Lo sballo della semplicità

Lo sballo della semplicità
Lo sballo della semplicitàdi Antonio Bruno
Due immagini che mi sono state fornite ieri sera in un colloquio con amici. La prima riguarda una festa di compleanno di un ragazzo di 18 anni. Il mio amico mi ha detto che l’ha organizzata in una masseria della Terra di Lecce. Un buffet a base di orecchiette di grano di Puglia, latticini delle greggi che ancora popolano la nostra campagna, arrosti e poi da bere tanta aranciata e coca cola. Il proprietario della Masseria era molto preoccupato per via dell’alcol, diceva che in genere si eccedeva, che molti si sarebbero ubriacati. Il mio amico era assolutamente certo che di alcol questi ragazzi non ne avevano bisogno, così pure alle rimostranze delle conseguenze dell’utilizzo degli spinelli nelle feste simili, il mio amico opponeva l’assoluta certezza che di spinelli nella festa di suo figlio non ce ne sarebbero stati. L’altra preoccupazione del proprietario era relativa all’orario di chiusura della festa certo della abitudine dei ragazzi alla Movida notturna che trova fine solo alle prime luci dell’alba. Anche a questa ulteriore preoccupazione il mio amico rispondeva rassicurando l’esterrefatto tenutario della Masseria che per le 23, massimo le 23 e 30 sarebbe finito tutto.Il proprietario della masseria aveva ascoltato questo mio amico ma gli aveva detto che comunque avrebbe chiesto l’aiuto del fratello per tenere d’occhio i ragazzi che in genere bevono birra e vino in gran quantità e si spinellano ma che stanno ben accorti di non fare trapelare nulla ai genitori.Bene! La festa c’è stata, le birre sono rimaste sul tavolo perché non se l’è bevute nessuno, nessuno ha neanche fumato una sigaretta e infine alle 23 e 30 era tutto finito.Possibile?Si è stato possibile che 100 ragazzi e ragazze tra i 18 e 20 anni abbiano festeggiato un compleanno nel settembre del 2008 in Terra di Lecce senza alcol birra e droga.C’è una immagine che è stata raccolta da un altro mio amico che mi ha molto incuriosito. Un matrimonio a Lecce. Dopo la cerimonia si va in Piazza Duomo e in Piazza Sant’Oronzo per le foto. Lei in uno stupendo abito bianco, lui con il TIGHT, si guardano e si amano ma sono stanchi. Lei con il bouchet di fiori che osserva il suo amore appena sposato che si allontana alla volta del vicino bar Alvino ed ecco finalmente che lo sposo ritorna, si avvicina e gli porge una fresca bottiglia di birra di ¾ di litro che sorseggiano insieme in un alcolico rinfresco matrimoniale.La stessa Lecce, ma c’è qualcosa che cambia in questi due atteggiamenti.Io non voglio assolutamente entrare nel merito della discussione che appassiona quelli che preferiscono l’una o l’altra modalità di impiego del tempo libero e di organizzazione delle feste solo che mi chiedo come possa esserci la possibilità di scegliere se la proposta che proviene dalla industria del divertimento è di un tipo solo, ovvero tutto il branco nella trasgressiva notte a base di alcol,sesso, droga e rock e n'roll, oppure nella variante dionisiaca vino,sesso, droga e pizzica!La notte come novelli vampiri appaiono giovani invisibili di giorno. Sono nascosti nelle bare Università e Palestra. Poi eccoli apparire rigorosamente nel centro storico in locali cult dove attardarsi in un fruscio e struscio che nato per la riproduzione eccolo privo di senso divenire momento istintivo e emotivo che da il brivido dello sballo!Ma quale è l’alternativa?Come vivere l’esperienza della felicità dell’incontro, del confronto con le altre persone in una cornice naturale, quella che vede le attività concentrate alla luce del sole?Io me lo sto chiedendo e propongo alle strutture perse nei meandri delle forniture di agenzia religiosa di assumere la veste di agenzia educativa e luogo di incontro per le persone.Sto scrivendo delle Parrocchie, di queste strutture che potrebbero rispondere a questa emergenza formativa con la creazione di luoghi alternativi per l’incontro e il confronto nel divertimento. Perché oggi non ci sono alternative. Oggi o rimani chiuso in casa oppure puoi aderire alla proposta dello sballo.Non c’è solo la povertà degli ultimi migranti, c’è la povertà dei nostri figli ultimi arrivati in questa nostra terra, senza averlo chiesto, ma senza avere opzioni. I nostri figli vittime della cultura che ha affossato i luoghi d’incontro nelle Parrocchie perché le avevano scambiate per luoghi di proseliti politici, e forse avevano ragione. Ma dopo essere venuti via dalle parrocchie dove siete andati a finire? E soprattutto dove stanno andando a finire i nostri figli?I nostri figli devono poter scegliere! Va bene andare in giro nel centro storico di Lecce con una bottiglia di birra di ¾ di litro in mano, ma va bene se ho scelto quello, va bene se ho avuto la possibilità di almeno un’altra opzione come ad esempio di strare con ragazzi e ragazze semplicemente per avere la possibilità di conoscersi e magari di innamorarsi per poi stare insieme e fare una famiglia e dei figli.A proposito quei ragazzi della festa di compleanno nella Masseria della Terra di Lecce avevano avuto la possibilità di conoscersi e frequentarsi nella loro Parrocchia e l’unico alcol che hanno usato è stato lo spumante berlucchi , costato al mio amico un occhio della testa, che hanno utilizzato per spruzzarselo addosso nella sarabanda conclusiva!

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