mercoledì 2 luglio 2008

Villa Terragno



Villa Terragno

Caro Gesù,
ieri in bicicletta prima a San Cesario, incontro Carmelo è all’angolo del Bar Natale, come sempre, gli chiedo il nome del Presidente dell’Azione Cattolica, me lo da, gli dico del mio progetto e mi dice che è una buona cosa. Poi mi racconta dei “simil preti” di quelli che sono come quei divani di pelle che non sono di pelle, la famosa “simil pelle”. Mi dice che nelle parrocchie a un certo punto accade la sindrome da “simil prete” che significa che il nostro eroe frequentante la parrocchia fresco di una nomina che lo stesso prete gli ha dato, magari l’ha nominato aiuto dell’aiuto sagrestano, si sente lui, il prete della parrocchia. Va bene ma queste sono faccende che riguardano quelli che si attardano in queste faccende, a noi caro Gesù non interessa questo genere di sollazzi.
Mi sono fermato vicino alla villa Terragno e mi sono venuti in mente il nonno Petruzzu e la nonna Memmi che dopo la pennichella pomeridiana mi facevano fare con loro una passeggiata e mi portavano li, e loro che nella sosta la osservavano intessendone le lodi di bellezza.
Poi verso Lecce, mi supera un giovane di colore anch’egli in bicicletta. Ci salutiamo con un cordiale buonasera. La salita che ha come punto più alto l’incrocio con l’Ospedale “V. Fazzi” rallenta la mia andatura, ma poco dopo c’è ancora lui, è nigeriano, mi dice dell’Italia e del lavoro e poi si parla dell’Islam, della centralità di Dio nella sua vita, delle preghiere e della lettura dei testi sacri. Insieme anche se di due religioni diverse, eravamo insieme, sulle nostre biciclette, sulla Provinciale San Cesario di Lecce – Lecce a discutere di Dio, a dirci del significato del senso del nostro esserci.
Alla fine conveniamo che se c’è al centro dio, le religioni sono marginali, perchè due persone che pregano e eleggono i testi sacri, non ci vuole nulla a far si che si intendano.
Poi ci salutiamo, lui dopo il ponte di San Cesario gira a sinistra , verso la Stazione Ferroviaria, io invece vado diritto verso la Prefettura e da li, percorrendo Viale Otranto a Piazza Sant’Oronzo. Stavo pensando alla nostra società figlia dell’illuminismo, all’arretramento nella comunicazione con l’Oriente causato da questo modo di modellare la realtà che ti vedo tre o quattro giovani con in mano un giornale che sicuramente è figlio dell’illuminismo e che proclamava una non meglio identificata “LOTTA COMUNISTA”.
Mi avvicino e mi chiedono 5 euro, con un ‘insistenza e con un calore di militanti. Io sono ammirato, avranno 25 anni neppure e sono li, con questo caldo, a vendere Lotta Comunista. Quante energie mio Signore che potrebbero servire la causa dell’amore.
Poi ritorno a casa, la mia iniziativa raccoglie ulteriori consensi, li raccolgo in bicicletta. Infine un saluto alla comare Annina, la conoscenza con una signora Calò con cui abbiamo parlato della salubrità della vita di campagna, la conoscenza della figlia di 12 anni di una mia vecchissima amica la Paola che si è avvicinata con la nonna e poi a casa.
Per rientrare sono passato dai giardini della Scuola Materna e ho visto dei festeggiamenti, il sindaco e il segretario del Partito Democratico di San Cesario che serenamente chiacchieravano all’entrata. Ho pensato tra me e me che è proprio bello vivere qui.
Sia fatta la Tua volontà
antonio


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