venerdì 4 luglio 2008

arlecchino



arlecchino
“Il coraggio della goccia d’acqua è che osa cadere nel deserto.” (Lao She)
Leggere il vernacolo pur non propriamente della mia terra mi da i brividi.

Stau culla ucca perta
me manca l’aria
ela eh!
nna piccinna scrie
senza cu ffazza an'cielu
segni te sustia e te mmalesciana
ma scrie te le trusciate
scrie te li bbaci sulla ucca
scrie te come la strigu forte forte
scrie te come nnu masculu e nna fimmena
fannu l’amore scusi a rretu lle porte
me sentu nnu traugghiu intrha allu core miu
me putia essere figghia
stu fiuru senza strhiu!

Caro Gesù,
un incontro che giunge inaspettato. Oggi di nuovo la rabbia che mi ha assalito, l’ira che si è espressa in parte in pubblico ma che ha avuto la sua massima espressione quando sono rientrato in auto, dopo la permanenza in quella stanza infuocata che però mi ha visto accolto.
Il fatto di vivere questa situazione paradossale di perseguitato, di persona che subisce montagne di ingiustizie, mi ha liberato da quella strana silenziosità, da quell’inadeguatezza che mi rendeva oppresso, che mi impediva di esprimere liberamente quello che provavo.
Si, non avevo ancora visto chiaramente la mia croce, la superbia che sfolgorante mi ha reso onore, mi ha portato a te, felice colpa!
Senza di lei, senza la superbia, io mai avrei avuto modo di conoscerTi, mio Signore!
La osservo adesso, ero morto, e la croce mi ha fatto rialzare! Adesso capisco! Ero morto! Ma se guardo quella croce in cui sei stato crocefisso Tu, vedo che sei li anche per me, solo per me, che adesso osservo in tutto il suo splendore la mia croce splendente e meravigliosa!
Ho aperto a caso il Vangelo ed è venuto fuori Luca 16, 1-13, non si possono servire due padroni. Questa parola è forte in questo mio tempo. In attesa di cosa? Delle ricchezze inique? Se non sono fedele nelle piccole cose come posso essere fedele nelle grandi cose?
Il servitore che non sapendo cosa fare riduce i debiti a tutti i debitori del padrone rastrella denari. Ma è il finale che è sconvolgente! soprattutto data la mia situazione. Si! Io sono in attesa della gloria delle ricchezze e non servo Te, mio Signore. Oppure voglio servirTi continuando a servire anche l’accumulo dei beni materiali che rappresentano l’illusione di vincere la morte attraverso la ricchezza, ma nessun ricco che è vissuto ai primi del secolo scorso è riuscito a sopravvivere, così pure i ricchi di oggi, non riusciranno a sopravvivere ai loro patrimoni di beni materiali.
Sia fatta la Tua volontà
antonio


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