domenica 15 giugno 2008

RESIDENCE San Cesario di Lecce: la dove c’era l’erba ora c’è una città ovvero lo sviluppo nonostante la paralisi.


RESIDENCE San Cesario di Lecce: la dove c’era l’erba ora c’è una città ovvero lo sviluppo nonostante la paralisi.
RESIDENCE San Cesario di Lecce: la dove c’era l’erba ora c’è una città ovvero lo sviluppo nonostante la paralisi.
di Antonio Bruno

Non andare avanti, restare dove siamo, non progredire, in altre parole accontentarci di ciò che abbiamo, è assai tentante, perchè conosciamo ciò che abbiamo; a questo possiamo aggrapparci, e ce ne viene un senso di sicurezza. Temiamo, e di conseguenza evitiamo, di affrontare l'ignoto, l'incerto; perchè, se può non apparire rischioso una volta che l'abbiamo fatto, prima di affrontare l'impresa i nuovi aspetti che si profilano al di là del passo iniziale appaiono imprevedibili, pericolosi, e dunque fonte di paura. Soltanto il vecchio, il comprovato, è sicuro; o, per lo meno, così sembra. Ogni nuovo passo comporta il pericolo di un fallimento, ed è qui che va ricercato uno dei motivi per cui la gente ha tanta paura della libertà. (Erich Fromm Avere o essere?, ed. Mondadori, Milano 1977)
http://digilander.libero.it/filosofiapolitica/wef5.htm



Milena, la nostra concittadina che ha scelto di vivere a San Cesario di Lecce ha riportato questo brano di Erich Fromm (http://it.wikipedia.org/wiki/Erich_Fromm) l’ha messo nel suo blog (http://blog.libero.it/DELUSION/ ), e tutti prendiamo atto della verità contenuta in questo brano. Nessuno desidera la novità, tutti dicono di volerla ma nessuno accetta di promuoverla, di favorirla. Anche la balla delle pari opportunità e della cittadinanza attiva sono una ipocrisia e aver voluto una persona che si occupi specificamente di questo significa decretarne il fallimento personale annunciato.
La novità e la partecipazione nessuno la vuole perché nessuno vuole dare opportunità a chi non le ha mai avute.
Ma il nostro problema sta nel trarre insegnamento da quanto asserito da Erich Fromm e quindi progredire, emanciparci, vivere in una San Cesario di Lecce più bella e accogliente. Ma Tu che mi stai leggendo ti starai chiedendo cosa c’entri tutto questo con San Cesario di Lecce?
Ieri sera con amici si discuteva di come fosse rimasta al palo la Comunità di San Cesario di Lecce. Non c’è una iniziativa economica, meno che mai sociale e totalmente assente anche qualunque forma di elaborazione culturale della realtà attraverso le risorse umane di professionisti e uomini di cultura residenti a San Cesario che sono tutti lontani dall’amministrazione della cosa pubblica in applicazione letterale di quella che si definisce la “cultura dell’esclusione” voluta e ideata dal leader e che imperversa da decenni a San Cesario di Lecce.
Molti di questi uomini sono stati via via segati perché scomodi, perché rompevano il ca**o! (segati è il termine che si utilizza nella politica al posto del più violento “fare fuori” che è gergo preso in prestito dalla malavita) comunque un prete di San Cesario di Lecce rivolto a me e avendo la approvazione del suo tirapiedi presente a questo scambio di battute, affermò che mi aveva fatto fuori da presidente del comitato per i referendum sulla procreazione assistita, (riporto la frase fedelmente: te quannu imu fattu fore l’antoniu brunu te presidente….). E’ del tutto evidente che il potere amministrativo, parrocchiale e associativo di San Cesario di Lecce ha le stesse modalità di linguaggio che rappresenta il simbolo della sua espressione che sono state codificate magistralmente dal brano di Erich Fromm che Milena ha riportato nel suo blog.
Sul piano dell’edilizia dopo le vicende dei comparti che hanno portato all’esclusione del Prof. Raffaele Capone dalla carica di assessore ai lavori pubblici sono rimasto sbigottito perché ho preso atto che passando dall’Aria Sana, guardando sulla sinistra percorrendo la statale 476 dal Comune di San Cesario di Lecce verso il Comune di Lecce c’è una foresta di GRU che stanno costruendo centinaia di appartamenti.
Ho chiesto in giro e quelle costruzioni si stanno realizzando a sinistra che è territorio del Comune di Lecce (Agro di Lecce), NONOSTANTE SI CHIAMI RESIDENCE SAN CESARIO COSTRUZIONE A DESTINAZIONE MISTA RESIDENZIALE E COMMERCIALE mentre a destra c’è il territorio di San Cesario Lecce occupato da case con un architettura “fai da te” fatte costruire dai cittadini negli anni 70 - 80.
Le ragioni che hanno portato alla cacciata del Prof. Raffale Capone SONO CONTENUTE NEL MANIFESTO DEI SOCIALISTI DI SAN CESARIO del 16 ottobre 2006 http://www.sdisancesario.it/export/doc/pietre161006.pdf .
I socialisti di San Cesario di Lecce (il cui leader è Giancarlo Ciricugno N.d.R.) scrivevano sulla vicenda della cacciata del Prof. Raffaele Capone :"Nel giro di dieci giorni, con due distinti manifesti, “Insieme per San Cesario” e Rifondazione Comunista, rispettivamente, giustificano ed esultano per la “decapitazione” di Raffaele Capone avvenuta in assenza della solidarietà dell’altro assessore della Margherita.." e poi sempre I SOCIALISTI SI SAN CESARIO DI LECCE continuano "Sulle cause della solitaria estromissione dalla Giunta dell’ex vicesindaco, però, restano gravi zone d’ombra, dal momento che la deliberazione di Giunta relativa alla variante (quella che permetteva di costruire all'Aria Sana a destra dove è territorio di San Cesario di Lecce N.d.R.) era stata votata all’unanimità." Ma poi c’è la dimostrazione delle affermazioni di Erich Fromm circa la questione del “nulla deve cambiare perchè si ha paura della novità e del progresso” (confronta con Erich Fromm Avere o essere?, ed. Mondadori, Milano 1977 N.d.R.) , i socialisti di San Cesario di Lecce descrivono mirabilmente la paura degli amici del Prof. Raffaele Capone: "Rifondazione continua a parlare di “scandalo” della “megaspeculazione”: un’infamante accusa che solitamente si utilizza per denunciare il tentativo di “sfruttare anche illegittimamente possibilità, che la situazione offre, favorevoli a se e sfavorevoli ad altri” (si confronti un qualsivoglia dizionario della lingua italiana)." infine i socialisti di San Cesario di Lecce in questo manifesto dimostrano una non comune capacità descrittiva della PALUDE SAN CESARIO DI LECCE conseguenza della paura delle novità che determina appunto LA PARALISI: "Rifondazione scopre l’acqua calda quando descrive una realtà drammatica causata dalla paralisi urbanistica. Peccato che i rifondatori comunisti dimentichino che dal 1993 ad oggi hanno sempre fatto parte della maggioranza, avendo avuto, tra l’altro, un loro assessore con la delega all’urbanistica. I nodi vengono al pettine e chi ha cattiva memoria rischia di trovarsi impreparato. Sulle scelte urbanistiche e sull’interesse per la città ci sarà tempo e luogo per rinnovare la memoria ad una comunità offesa da tredici anni di malgoverno cittadino."
La crescita passa anche attraverso l’edilizia, la iniziativa imprenditoriale, la creatività del singolo.
Il clima che si respira a San Cesario di Lecce è invece quello della diffidenza, dello svolgimento delle discussioni che riguardano la nostra Comunità nello stretto luogo frequentato da pochi intimi, nella esclusione di chiunque non si dichiari “fedelissimo” portando il cervello all’ammasso a pena l’esclusione ad opera dell’indiscusso leader maximo locale, di cui si dice che seghi qualunque iniziativa che non sia stata partorita dalla sua strabiliante e mirabolante “creatività” che è ben visibile nella mancanza di qualunque realizzazione nel nostro Comune.
Qui finiscono le annotazioni di un uomo che percorrendo in bicicletta il territorio nota quello che tutti noi, passando ogni giorno, neppure vediamo.
Caro mio compaesano, quando andando a Lecce arrivi all’Aria Sana, voltati a sinistra e lascia un attimo i tuoi pensieri! C’è una foresta di GRU, “la dove c’era l’erba ora c’è, una città” canta Adriano Celentano e invece la dove c’era un quartiere dormitorio chiamato Aria Sana ora c’è sempre un quartiere dormitorio chiamato Aria Sana di San Cesario di Lecce.
Un ultimissima annotazione: i socialisti del manifesto del 2006 nel 2007 si sono alleati con Rifondazione & C. e ora fanno parte della Giunta Municipale del Comune di San Cesario di Lecce con l’assessore Antonio Ciricugno. (L'uomo è l'unico animale la cui esistenza è un problema che deve risolvere. Erich Fromm)


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