lunedì 16 giugno 2008

parola d'ordine: falli fuori tutti!



L’azione più gettonata e sognata dal potere parrocchiale, amministrativo e associativo di San Cesario di Lecce? “FARE FUORI
L’azione più gettonata e sognata dal potere parrocchiale, amministrativo e associativo di San Cesario di Lecce? “FARE FUORI”
di Antonio Bruno

Come sempre comincio dalla fine, dalla discussione in Piazza con Paola che mi dice di essere disponibile, che vedrebbe nella costituzione di un comitato la soluzione per rendere più bella e accogliente la decadente vecchia San Cesario di Lecce. Io gli ho detto che se si costituisce un comitato è come se si stessero mettendo le basi per una lista alle amministrative e che questo era compito di chi ha di queste propensioni. Io non ho propensione a costituire aggregazioni per fare liste alle amministrative.
Paola mi ha riferito di un gradino che stavano distruggendo nei lavori di manutenzione stradale, mi ha detto della sua telefonata per chiedere l’intervento della Pubblica Amministrazione, e ho registrato la sua amarezza che l’ha costretta alla resa dopo mille tentativi tutti infruttuosi.
C’è anche Antonio che incalza, dice della mancanza di rispetto delle regole della strada, delle segnalazioni che ha fatto alla Pubblica Amministrazione e dello sconforto nel prendere atto che a nessuno interessa, che nessuno interviene e che altrettanto gli suggeriscono di fare, lasciare perdere, non preoccuparsi, delegare, delegare e poi ancora delegare.
Io e Paola però alla fine eravamo d’accordo su una cosa: inutile costituire qualcosa che è già costituito attraverso le libere elezioni, meglio sarebbe collaborare con chi, pro tempore, si occupa della Pubblica Amministrazione. E’ venuto fuori il discorso della “CULTURA DELL’ESCLUSIONE” di cui sono attori e responsabili le Parrocchie, l’Amministrazione Comunale e le Associazioni del territorio che sono chiuse a riccio nella difesa delle cariche sociali, delle tanto agognate poltrone, poltroncine e sgabelli che accarezzano la vanità anche se il gruppo come al solito è formato da tre persone ovvero Presidente, Vice presidente e segretario e così via di gruppo in gruppo (due persone sono una coppia, tre persone sono un gruppo). Ho aggiunto che la mia propensione a vedere più bella e accogliente San Cesario di Lecce non mi deve trasformare nel galoppino di questo o quell’amministratore, di questo o quel colore politico e che nella fattispecie non gradivo essere definito né dell’aggregazione giallo paglierina, né di quella verde pisello.
La stessa cosa ho detto a chi oggi ha la responsabilità maggiore della cosa pubblica a San Cesario di Lecce. Mi sono sentito dire che lui non avrebbe gradito i mie interventi, ma quando ho precisato la mia posizione mi sono reso conto che non li aveva letti e che si era basato sulla versione che gli avevano dato quelli che avevano letto e poi gli avevano riferito, che se non sono in cattiva fede hanno capito male e di conseguenza riferito male.
Mi ha detto che era imbarazzato a farsi veder in piazza con chi poi lo criticava.
Cose da pazzi!
La critica è il motore della democrazia. Questi uomini di potere non gradiscono la critica! Questi uomini e donne di potere, vogliono solo gente intorno che gli dice sempre di si, quelli che si chiamano gli yes man e yes woman!
La vanità, sempre e comunque l’egocentrismo e la vanità che spinge questi uomini a circondarsi di bugiardi, di delatori, di mezze figure che pian pianino gli fanno perdere il contatto con la realtà.
Comunque questo appartiene alla loro esperienza personale, io ho messo a disposizione della collettività la mia competenza e posso farlo solo attraverso chi, in questo momento storico, decide a San Cesario di Lecce.
Io ho il dovere di tentare di rimuovere gli ostacoli che impediscono la crescita economica, sociale e morale – culturale di San Cesario di Lecce, me lo impone il secondo comma dell’art. 3 della Costituzione e per farlo ho parlato con il leader Maximo di San Cesario di Lecce, con l’unico che decide e da questi ho ricevuto assicurazioni su una collaborazione che si attui in un percorso comune finalizzato a rendere più bella e accogliente San Cesario di Lecce.
Comprendo che ci possa essere chi desideri sostituire questo leader Maximo e divenire lui leader Maximo!
Ci sono questi aspiranti leader maximo sia fuori dal gruppo di chi amministra che dentro al gruppo di chi amministra.
Sono quelli che esultano e sbrodolano quando leggono appunto le critiche contenute nei miei interventi, sono quelli che quando ti incontrano ti sorridono sornioni e sognano di averti affianco per le prossime amministrative a fare il galoppino e il portatore di acqua della loro elezione a leader maximo, sono quelli che leggono il sarcasmo che non c’è nei miei interventi come il sig. Fernando Carlà nel mio intervento sull’Alambicco che ha scritto considerazioni GRATUITE E OFFENSIVE su un mio commento che ha giudicato pieno di sarcasmo. Ma quale sarcasmo c’è? Ma se ce l’ha messo lei il sarcasmo! Si vergogni! Sarcasmo? Ma come si permette! Ma sa leggere? Ma mi faccia il piacere Sig. Fernando Carlà!
Cose da pazzi! Si incontra per strada gente di tutti i colori, ma quelli che ti attribuiscono ciò che non scrivi sono i peggiori!
Che dire a questi aspiranti leader maximo?
Io gli faccio i miei in bocca al lupo ma San Cesario di Lecce non può fare il gioco del “TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO” che fanno questi legittimi aspiranti leader maximo. Si! Perché ieri in Piazza uno di questi mi ha annunciato la fine di questa amministrazione che peraltro è stata eletta da appena un anno, mi ha detto delle vittorie delle amministrative delle truppe colore giallo paglierino che hanno prevalso sulla compagine colore verde pisello, ergo anche qui le truppe verde pisello sono destinate alla sconfitta e le truppe giallo paglierino alla vittoria. Quando gli ho detto che queste previsioni da MAGO DEL SALENTO mi trovavano assolutamente indifferente e che nel frattempo si doveva favorire quanto più possibile la crescita e lo sviluppo di San Cesario di Lecce, questo aspirante leader maximo ha iniziato con il dire che questi che ci sono non sono in grado, che hanno “fatto fuori” tutti quelli che pensavano con il loro cervello e compagnia bella. Quando ha dovuto prendere atto della mia determinazione e indifferenza rispetto ai richiami della sirena circa il potere, perché questo strava facendo: mi indicava di desiderare il potere come lo desidera lui, che è disposto a fare qualsiasi cosa per possederlo perché così ritiene che una volta conquistatolo sarà felice! Dicevo dopo questo è venuto fuori che chi collabora con questi che governano oggi si prostituisce, lo fa per interessi personali che poi o diviene loro portatore d’acqua oppure si candida per fare il pubblico amministratore. Insomma la criminalizzazione di chi collabora perché gli aspiranti leader maximo che sono dentro e fuori il gruppo che amministra vogliono indebolire il leader con la politica del “tanto peggio, tanto meglio”e poi segarlo “FARLO FUORI” senza pietà.
Ma ripeto: questo “tanto peggio, tanto meglio” mi trova estraneo, non voglio segare nessuno, non voglio sostituire nessuno, pretendo però da chi amministra la massima efficienza, sono li e devono fare bene il loro lavoro e se vogliono io e Paola siamo disposti a dare una mano senza costituire gruppi, movimenti o associazioni che hanno in animo solo di fare liste per le amministrative e soprattutto siamo disponibili alla collaborazione senza “farli fuori” che è l’azione più gettonata e sognata dal potere parrocchiale, amministrativo e associativo, dai leader di oggi e dagli aspiranti leader maximo di San Cesario di Lecce.


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