giovedì 5 giugno 2008

Da Toronto a San Cesario di Lecce








Da Toronto a San Cesario di Lecce
Perché una professoressa dell’Università di Toronto si interessa viene a osservare e studia San Cesario di Lecce?
di Antonio BRUNO
Io ci sono andato alla conferenza e scopro che la prof. Linda Safran dell’Università di Toronto (Canada) dall’accento forte inglese che parla come Enrico Montesano quando imitava a Gran Varietà alla Radio la vecchia signora inglese che chiamava “salvatore che mi piace a tutte l’ore!” si prendo atto nell’auditorium della Biblioteca provinciale “Sigismondo Castromediano di Lecce” che questa donna ha scoperto che una figura presente nella Chiesa di San Giovanni Evangelista in Via Caponic a San Cesario di Lecce a cui nessuno riusciva a dare un nome e un cognome è quella di San Giacomo con i pellegrini. Una donna canadese scopre nel 2008, ovvero 678 anni dopo che la chiesa è stata costruita chi è quel santo. Noi ci viviamo e non ce ne ricordiamo, abbiamo perso tutti la memoria, siamo tutti in tutt’altro affaccendati mentre una donna canadese se ne viene, come direbbe Totò, TOMA TOMA, CACCHIA CACCHIA a dirci ciò che avremmo dovuto dire noi a lei. Noi siamo assolutamente distratti, non capiamo che siamo seduti sulla nostra fortuna, come disse Giuseppina Bonaparte riferendosi a se stessa e alle donne in generale!


Sempre la nostra signora canadese ha scoperto dei graffiti sul sarcofago presente all’interno della Chiesa. Uno è l’orma di un sandalo che richiamerebbe mosè che dovette togliersi i sandali quando salì sul monte sacro, e poi la nostra dolce signora dal forte accento inglese ha scoperto che sul sarcofago che probabilmente è quello di chi ha fatto costruire la chiesa i sancesariani, o se preferite, sancesaresi, oppure se vi fa comodo sancesarensi del dopo fine 1300 ci giocavano a tris. Sull'architrave di una porta all'interno della cappella, un'epigrafe ci ricorda come questa fu costruita tra il 1330 ed il 1331 per volontà del sacerdote Michele di Sternatia. Si! insomma quel sarcofago era una specie di sedile dove le persone passavano il loro tempo. Nel medio evo le chiese non era solo luogo di culto. Nel medio evo solo quello spazio era disponibile alle popolazioni e queste vi si rifugiavano tutte anche nei momenti di tempesta o di temporale, perché erano le uniche costruzioni in pietra, oppure vi si riunivano per scopi civili, per discutere insomma tutti insieme in una specie di democrazia diretta di allora.
Siamo parlando di meno di settecento anni fa. E meno di settecento anni fa fine 1300 sul sarcofago del sacerdote Michele di Sternatia si giocava a tris! Magari ci giocavano i miei parenti di allora con i tuoi parenti che si incontravano in chiesa quando c’era aria di burrasca e nell’attesa si facevano una bella partita! Noi invece per incontrarci dobbiamo fare un blog su internet. Io e te che mi leggi ci incontriamo al bar e neppure parliamo. Per scambiare le nostre opinioni ci facciamo un blog. Ma così è, c’è la possibilità dell’anonimato e il leone che dorme in ognuno di noi si sveglia nel blog. Ma questa, direbbe qualcuno, è un’altra storia!
La Prof.ssa Linda SAFRAN, docente di arte tardo-antica e bizantina, presso l’Università di Toronto (Canada), terrà due pubbliche conferenze:
a Lecce, giovedì 5 giugno 2008 alle ore 18,30 presso l’Auditorium del Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” parlerà di"Alcune scoperte di arte medioevale nel Salento leccese"(presenta il Dott. Antonio Cassiano, direttore del Museo Provinciale “S. Castromediano”)a Massafra (TA), giovedì 12 giugno 2008 alle ore 18,30 presso l’Aula consiliare del Comune parlerà di"Gente e pratiche devozionali in alcune chiese medievali della provincia di Taranto"(presenta il Dott. Giovanni Giangreco, storico dell’arte presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Lecce, Brindisi e Taranto)La Prof.ssa Linda SAFRAN dal 2004 è professore associato di arte tardo-antica e bizantina presso la Facoltà di Storia dell’Università di Toronto (http://www.art.utoronto.ca/people/art-history/graduate-faculty/safran); precedentemente ha insegnato per quattordici anni negli Stati Uniti d’America (dal 1989 al 2003) presso l’Università Cattolica di Washington (DC) dove ha anche svolto le funzioni di Direttore del Dipartimento di Greco e Latino (per cinque anni dal 1998 al 2003).Dal 2007 è presidente dell’Associazione di Studi Bizantini del Nord America (Byzantine Studies Association of North America, www.bsana.net).Ha iniziato ad occuparsi del Salento nel 1984 scegliendo -da ricercatrice universitaria- come oggetto del suo primo studio la chiesa di San Pietro di Otranto e da allora ha continuato a studiare l’arte e l’identità del Salento medioevale. E’ autrice del libro San Pietro ad Otranto. Arte bizantina in Italia meridionale, volume VII nella Collana di Studi di Storia dell’Arte, ed. M. D’Onofrio (Rome: Edizioni Rari Nantes, 1992).
Fonte: http://www.archeoclubportobadisco.it/CMS/
info@archeoclubportobadisco.it
marcomerico@hotmail.com
luciacataldi@tiscali.it
antodemarco@libero.it
Notizie raccolte dalla rete:
La chiesa di San Giovanni Evangelista risulta essere la testimonianza più antica di San Cesareo. Conclusa nel 1331, di committenza privata, edificata a spese del prete Nicola di Sternatia, si presenta come edificio prettamente romanico, con la consueta sequenza di archetti pensili sul coronamento delle facciate laterali, che diventano salienti sulla facciata a capanna, visibilmente rimaneggiata, dove l’antico rosone è sostituito da una finestra, e un portalino seicentesco ha sostituito l’originale. L’interno, ad aula unica, di dimensioni ridotte, presenta un ciclo di affreschi importanti per lo studio dell’evoluzione della pittura bizantina nel Salento. Sono datati da un’iscrizione in greco al 1329 e si presentano in buono stato di conservazione, tranne l’ originaria decorazione dell’abside ormai perduta.
Da vedere: L’interno è dominato dalle decorazioni pittoriche che si stendono su buona parte della superficie muraria. S’individua il ciclo Cristologico, articolato sulla parete sinistra, sulla parete di fondo si svolge il Giudizio Universale, e sulla parete destra riprende il ciclo Cristologico per poi concludersi con la scena della Crocefissione e l’Anastasis. Vi è un unico altare lapideo di forma seicentesca.

San Giovanni Evangelista
- San Cesario Di Lecce
Regione: Lecce
La cappella presenta all'esterno una facciata a capanna impreziosita da una sequenza di archetti pensili salienti che seguono a coronamento delle fiancate laterali. Visibilmente rimaneggiata dalle diverse campagne di restauro, presenta sulla facciata una finestra in sostituzione del preesistente rosone, e un portale seicentesco che sostituisce quello medievale. L'interno è ad aula unica con un altare settecentesco di stile barocco addossato alla parete di fondo. A sinistra dell’ingresso è collocato un sarcofago medioevale, a destra, invece, un’acquasantiera barocca. Gli affreschi, di gusto bizantineggiante, sono disposti in più fasce e rappresentano una lunga teoria di Santi della liturgia greco-ortodossa nella parte inferiore ed una cristologia in quella superiore.

Posto esatto: N40 18.223 E18 09.545
Indirizzo: Via Caponic
Data di costruzione 1330- 1331
Informazione storica Sull'architrave di una porta all'interno della cappella, un'epigrafe ci ricorda come questa fu costruita tra il 1330 ed il 1331 per volontà del sacerdote Michele di Sternatia. Nella seconda metà del sec. XX versava in completo stato d'abbandono.

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