martedì 9 giugno 2009

Una donna con la sua identità genera la pace


Una donna con la sua identità genera la pace
Appunti dalla lezione del Prof. Massimo Fagioli redatti da Antonio Bruno

Mi hanno mandato nel bagno delle donne. Mi ricordo di un certo Vladimiro, ce l’hanno con la giacca rossa, ma è un regalo e devo onorare l’affetto di una donna.
C’è un problema che riemergono nella mente certe parole terribili che mi hanno investito ieri sera, e non è stata la prima però qui si attiene a quello che sta succedendo. Ed è la parola identità. La mia identità si è incrinata, non so se per la giacca, il bagno delle donne, per la primavera precoce, c’è uno sviluppo normale. Con questa identità molto incrinata mi vengono in mente queste parole terribili di ieri sera. Mi hanno detto che stavo su una poltrona molto modesta la quale aveva le rotelle e il tavolo di vetro, sarà stata una precarietà di identità. Rivedendomi così con queste fantasie e in questi 5 minuti di attesa nel corridoio ho visto una cosa di cui stiamo parlando. Nel mio lavoro privato è tutta un’altra cosa. Se noi visualizzassimo questi grandi registi e riuscire a costruire un’immagine senza che sia la fotografia della realtà come fa Nanni Moretti, una rielaborazione dell’immagine prendendo spunto dalle cose percepite. Un esame universitario. Domanda: Dimmi che così la pazzia! Cos’è l’identità? Cos’è l’amore? Cos’è l’annichilimento? Cos’è la libertà? E che ne so! Però come si faceva agli esami in qualche modo cercavo di cavarmela con memorie presenti e passate. Riprendere il filo. Il discorso di una storia di una ricerca. Adesso se non mi libero di una memoria io non mi sono visto e lo schermo era alla mia sinistra e lui ha detto: “Tu guarda me e basta!” non vedevo lo schermo e quello che posso ricostruire è una memoria inventata. Ho visto qualche cosa e dovevo guardare la faccia di quello li che non muoveva muscolo. Anatomia patologica una degli esami più dissimili. Devo inventare quest’immagine e l’immagine è che non è la storia di una ricerca, quella è il finale di una ricerca, oppure è la premessa per poi svolgere altre ricerche approfondire ecc.
Non è male perché è stimolante. Come riuscire a ricreare la facoltà di medicina, dire che è una conclusione di una ricerca, ho avuto l’impressione che certe cose le so, devo averle capite, forse non tutte anche perché li poi la faccia di quello li si irrigidiva, non c’era molto tempo, non potevo prolungare in certi particolari.
Se certi discorsi sull’amore e sulla pazzia li seguiva con interesse forse perché si trattava di identità, ma quando gli ho parlato di annichilimento e quando si è trattato di raccontare come cavolo ho fatto a scoprire la dinamica della pulsione li era un po’ difficile. Mi è toccato scrivere 2500 pagine per raccontare questa storia e come faccio a raccontare questa che si chiama la teoria della nascita tra la pulsione e la vitalità e la creazione dell’immagine nonostante che mi sia genuflesso citando il nemico, però storicamente è quello, l’osservazione la fece ma non ci capì niente. Quando qualcuno gli diceva che si trattava di sparizione diceva che si trattava di rimozione delle macchine. L’indicazione non era di distruzione ma legata ad un’altra parola nientificazione, annullamento e annichilimento come lo scotoma ovvero la mancanza di percezione senza nessuna lesione organica. Non è che sono diventato cieco ma un fatto psichico che riesce a fermare la sensibilità organica. Nonostante tutto questo ho visto la faccia di questo che era più tirata rispetto a quando parlavo di pazzia.
Facciamo il discorso che faccio quasi sempre. Stabilire la differenza tra la seduta di psicoterapia, gli scotomi è assenza di sensibilità, stavo parlando delle tre situazioni in cui mi trovo, quella in cui faccio lezione, quando faccio la seduta di psicoterapia e quello che ha fatto da Marzullo, in TV. Ieri però a memoria perché non mi sono percepito e devo reinventare dalle sensazioni, dai movimento quello che è venuto fuori e mentre stavo parlando queste cose il microfono non ha funzionato più.
Fare la ricerca, quello che sta succedendo adesso, facciamo finta di fare un sogno, facciamo finta di fare un film, è mancato l’audio e poi è tornato. Come potreste rappresentarla questa assenza di sonoro. E’un assenza, interessante l’assenza. Adesso camminando sul filo del rasoio per prendere la parola assenza e vedere come quelle cose che sono accadute e che accadono nei rapporti e che non vengono percepite. 36 anni fa ho parlato che la registrazione meccanica delle cose non è la verità. Per avere la verità non bisogna rivolgere alla parte cosciente ma alla fantasia ricordo. Prendere la parola assenza e utilizzarla per fare l’esperimento può essere visualizzata meglio per cui uno dei sintomi isterici è quado manca la voce. Al limite non si potrebbe parlare nemmeno di isterico, se una bella figliola si avvicina e si toglie la maglietta va via la voce. Qui è accaduto di sentire l’assenza della voce. Ma se era assente come avevamo potuto sentirla, percepirla se non c’era? Lei mi fa del male perché non c’era. Ma se non c’ero come ho fatto a farti del male?
Percezione dell’assenza. Se nello scotoma io non vedo gli occhiali, forse in macchina, li ho perduti. Non c’è la percezione degli occhiali. Ma si può pensare che c’è una percezione dell’assenza?
Io direi proprio di no. Perché l’assenza di un oggetto inanimato non è che lui diventa assente perché non è presente. Sono io che perdo questa sensibilità nei confronti dei 5 sensi nei confronti di oggetti inanimati e non è certamente patologia, basta una distrazione, basta un sorriso di donna, ma non è certamente malattia. La differenza tra il nostro rapporto e le cose inanimate e il nostro rapporto come esseri umani. Ho un orientamento inconscio di occuparmi del rapporto interumano. La parola assenza a quale realtà interumana si può legare?
Punto di ridimostrazione, dopo 40 anni, del modo in cui sono arrivato alla scoperta della realtà della pulsione umana, l’assenza di un essere umano è percepibile, l’assenza degli occhiali non è percepibile perché non c’è l’assenza. C’è un'altra parola, non c’è il vuoto, immediatamente mi viene in mente Torricelli, il vuoto in natura non c’è e allora che la realtà della realtà è che il vuoto non c’è nemmeno nell’essere umano, e allora quando c’è che sia patologia?
Lo scotoma no, perché posso essere detratto, ma quando si tratta di realtà umana il vuoto non ci deve essere e se c’è qualcosa non va.
Pensiamo ad Ippocrate che cominciò a creare la cosa della medicina dicendo quello c’ha le sclere gialle e non ci devono essere e quella è malattia. Possiamo portare questo metodo medico, questa che doveva essere clinica medica, c’è qualcosa che non va e non corrisponde all’immagine di una realtà umana che deve essere sana. C’è l’immagine l’idea di un essere umano sano, se troviamo qualcosa che non corrisponde è patologia. Portiamo questo metodo alla realtà mentale. L’esame obiettivo si scopre che c’è una ferita sulla gamba. L5 e S1 lesione e non si muove per la lesione. Portiamo questo metodo a livello della realtà psichica. Lasciamo stare lo scotoma, ma c’è la percezione. Percezione, sensazione? Chi lo sa di un assenza? Oppure percezione diretta, indifferente, immobile, c’è qualcuno che sta in TV e ha la faccia di pietra. Io tendenzialmente non sono depresso, sono isterico. Percepire questa assenza, dire che è una patologia e cercare l’eziopatogenesi. Assenza è patologia. Formula della pulsione come fantasia di sparizione. Non ho detto pulsione di annullamento. Non sarà sua l’assenza? Lui non era assente materialmente. Allora l’assenza riguarda la realtà mentale. Mi sono ricordato che le donne che sono le grandi maestre della psicologia qualche volta dicono all’uomo con cui hanno fatto l’amore “Tu non c’eri”. Però come Ippocrate percepite la cosa ma non sapete teorizzarla. La cosa è patologica quando non pensa a nessun altra. Sono le bambine che insegnano. Quando dice non c’è più, sparito. La storia del rocchetto. Un rocchetto con un filo e gettarlo diceva for e quando riappariva diceva da. Quando dopo morì la madre si metteva davanti allo specchio e faceva sparire se stesso. Freud non ha capito. Li c’era la pulsione di annullamento. Il bambino diceva che il rocchetto spariva, poi lo faceva riapparire, e ha detto che è una fantasia di sparizione. Ho adoperato la parola fantasia e come sia arrivato a dire che la fantasia di sparizione è la prima non è distruzione, quando leggeva al di la dell’istinto del piacere e che diceva che l’istinto di morte per la distruzione, la distruzione è movimento del corpo, lei mi fa del male perché non c’era, come poi sia riuscito a fare la fantasia di sparizione alla nascita è praticamente impossibile. La memoria inconscia c’è di tutti i momento di tutta la vita. Certo stimoli ce ne saranno stati e uno di questi il rapporto con la mancanza assoluta di logica e stupidità di Freud. U bambino di 3 anni non mi risulta che sia un essere razionale. Un bambino di 3 anni vive di fantasia e di gioco. Come non pensa? Il pensiero non nasce con la ragione a 7 anni. Quand’è che il bambino è un essere umano? Se non ha il pensiero non è un essere umano, è un fatto biologico e basta oppure un animale. Allora il pensiero non nasce con la ragione a 7 anni. Invece quando è che il bambino è un essere umano, nel codice napoleonico se c’è una morte di un bambino è omicidio se ha respirato. Prima della nascita del respiro non c’è vita umana, nel 1807 del codice napoleonico.
C’è una tendenza culturale che dice che il feto è un uomo, sfruttando quelli che sono dei riflessi dicono che ha sentito la musica di bethoven siccome distingue la musica e aveva letto il 1927, il feticismo, il 1926 inibizione sintomo e angoscia e poi Otto Rank, il trauma della nascita. Siccome il topo esce dal buco questo doveva essere qualcosa che allude alla nascita. La nascita non è
un trauma e c’è un continum tra gravidanza e vita extra uterina. Non succede assolutamente nulla, invece aveva capito che Freud era un cretino e violento e i nazisti erano molto favorevoli alla psicoanalisi freudiana, era un ammiratore di Mussolini ed era molto felice della guerra e poi si deprime dopo la sconfitta dell’Impero Austro Ungarico. Prendendo le esperienze cliniche del parto, della psicosi puerperale, i sogni degli altri, c’era la possibilità di interpretare i sogni degli altri. Ma che la cosa cominci alla nascita? Che invece di tutta questa cultura e la religione cattolica che dice che non c’è la nascita e che l’uomo è tale sin dallo zigote e quindi non c’è cesura tra vita intra uterina e nascita. Per due tre settimane le cellule sono indifferenziate ma sono totipotenti e endoderma, mesoderma e ectoderma dopo tre settimane. Qualcosa deve comparire alla nascita, questa grande scoperta dell’analisi collettiva è che i biologi hanno scoperto che la retina si forma al sesto mese, prima delle 23, 24 settimane non c’è la retina che permette di vedere. Quindi prima di 23, 24 settimane non c’è nemmeno alla possibilità di vita. Il cuore comincia a battere a 3 mesi e mezzo che a 4, ma non c’è possibilità di vita, non può fare la nascita che è a 24 settimane ed è legata alla formazione della retina. Perché la vita, ragionamento deduttivo, anatomia, fisiologia e patologia non ci dicono che la retina ha a che a fare con il funziona,ento del cuore o del respiro. La retina ha a che fare con la visione, e allora occorre la visione per la vita? Ma il bambino per il primo anno vede malissimo, è miope, è dopo l’anno che vede le cose. La retina serve pèer la perecdezione visiva ma il bambino vede annebbiato. Pensiamo un po’, salvo che la lingua l’occhio non può essere toccato in nessun modo, uno stimolo sulla retina che non può essere materiale deve essere qualche altra cosa non materiale. Il materiale è legato alla presenza della massa, e che cos’è che non ha massa? E’ la luce! E se tutti dicono “Venire alla luce” l’organismo umano comincia a vivere con lo stimolo della luce anche perché l’occhio è l’unico che pone all’esterno la sostanza cerebrale, la retna è nervo ottico e può ricevere lo stimolo direttamente allora con la luce si attiva il cervello. Di fronte allo stimolo luminoso senza massa la retina reagisce perché reagisce la sostanza cerebrale e che fa? L’idea della proiezione lui dice che sta male perché sto assente e non sarà una proiezione di mettere fuori di se che non è proprio? Non sarà lui che non mi vede? Rivendicazione mascile, le donne dicono che non c’eri, e siccome sta scritto che le donne raggiungono solo per il 20% l’orgasmo l’altro 80% nulla. E come si fa l’assenza? Abbassandosi faceva sparire se stesso, cioè annullava le immagini. Era lui che mi rendeva assente e con la pulsione di annullamento, non era distruzione, non erano botte. Se questo fa la pulsione di annullamento il neonato di fronte agli stimoli, l’uomo deve stare anni e anni, come reagirà allo stimolo quando comincia a funzionare il cervello? Fa la pulsione di annullamento, annulla tutti questi stimoli, fa una paralisi isterica. Una cosa è andare con una donna isterica se la tocchi non sente nulla. Ma il neonati sente. Dobbiamo pensare che la nascita non è soltanto pulsione di annullamento, ma inizio di funzionamento del cervello ma è anche un fatto biologico. Prima c’è il riflesso ma una volta che comincia il travaglio di aperto quando arrivano questi stimoli violentissimi. Come reagirà il feto nell’utero? Che li ci sia un passaggio. Che ci sia una sensibilità che si avvicini al mammifero?
Dall’omeostasi con 9 cm di parete uterina, non arrivano stimoli ma poi comincia il travaglio e per espellere il feto ci vuole una forza potente. I biologi effettivamente dicono che c’è una immediata produzione di catecolammine ed endorfine che devono calmare. C’è una reazione di difesa, ma li la realtà biologica deve cominciare a funzionare in maniera molto più attiva di questo sta nella pancia. La reazione biologica che sia che scompare la nascita? E perché dovrebbe scomparire la nascita?
I pediatri hanno fatto alla nascita una scala di tutti movimenti dal vagito a come piange a come si muove per parlare di vitalità. Se è nato con una forte vitalità. Quando accade questa pulsione di annullamento contro il freddo il calod, non è pulsione di annullamento pure. Poi si è messo davanto allo specchio e gha fatto analisi per conto tuo. Da che hai pensato a fantasia di sparizione, anche perché è un’ossimoro, fantasia è una presenza e sparizione non c’è e allora? Questa pulsione è fantasia ma non è come pulsione, è qualche altra cosa, anche perché la pulsione di annullamento l’aveva visto in cui non c’è, non esiste. Non c’è con il nazismo che facevano sparire le persone,. Ma questo non è accettabile per il neonato. E allora questa pulsione di annullamento verso il mondo non umano, ma naturale, si fonda con la realtà biologica? Non è una cosa scissa dal corpo, simultaneamente senza un prima o un poi, la nascita del corpo è simultanea alla nascita del pensiero che è fantasia di sparizione (e non pulsione di annullamento come nei malati che rimane il vuoto, l’assenza). Questa simultaneità del funzionamento del cervello mette in moto tutti i meccanismi biologici.
Nei sogni si sognavano il male (inconscio mare calmo) fantasia ricordo della vita intrauterina ma meglio che capacità di immaginare (il mare lo devi vedere) prima immagine di fondo indefinita. Una fantasia inconscia fantasia di sparizione, quella delo psicotico è pulsione di annullamento ha perso la realtà biologica specificamente umana detta vitalità.
Anche nello schizofrenico più schizofrenico il meccanismo per la sopravvivenza funziona, loro fanno la pulsione di annullamento perché manca la realizzazione della identità umana che parte dalla vitalità La caratteristica è che nell’uomo la vitalità non è legata al mesoderma ma all’ectoderma perché da li deriva pelle e sostanza cerebrale. Mentre nell’immaginario collettivo la vitalità si lega all’apparato muscolare. La vitalità alla pelle che nell’uomo è unica, l’uomo ha scoperto i vestiti perché ha una sensibilità enorme che gli animali non hanno. Poi abbiamo scoperto che produce melanina mentre gli animali no. Difesa dall’ultravioletto e dagli infrarossi.
Abbiamo parlato della ricerca, perché abbiamo parlato di cos’è la pazzia? Cos’è l’amore? L’annichilimento (o pulsione di annullamento)? A parte questo ultimo queste parole è in rapporto alla realtà umana è legata alla ricerca su quale può essere la verità della storia di questo mondo mai conosciuto che chiamano inconoscibile.
L’interpretazione della libertà della identità, la pulsione di annullamento o anche la pazzia ovvero deriva da questa ricerca che è stata sempre impossibile perché questo mondo si chiama inconoscibile.
L’identità che non è più identità razionale. Una vita irrazionale. Parlare dell’irrazionale è difficile perché da millenni è stato considerata pazzia. Però sull’identità vediamo un po’ di parlarci chiaro, perseguire la ricerca di una identità nuova senza per questo eliminare la ragione. Se dovete andare a fare la spesa siate sempre razionali, la ragione serve, e se noi rendessimo la ragione serva dell’irrazionale? Irrazionale che serve per realizzare la realtà umana. La tecnica che disse anche con un certo Marramao, inutile prendersela con la tecnica, l’importante che non diventi padrona come in 2001 Odissea nello spazio. La tecnica è legata alla ragione, ma che la tecnica è sempre dietro all’uomo. Bisogna scoprire che l’irrazionale non è la bestia che da migliaia di anni ci hanno detto. L’uomo nasce sano. Ma se non ha la ragione, non cammina, non parla, come si fa a dire che è persona? Allora possiamo dire che è persona anche nell’utero e queste piccole differenze del respiro e del vagito sono poca cosa per dire che solo allora è persona.
L’identità come ragione non è sufficiente per trovare lka realtà umana, e se fosse così se è ragione la persona che sarebbe solo a 7 anni. Pensate a una mamma che pensa che il suo bambino non è un essere umano. Sarebbe normale che la mamma uccide il bambino è normale. I giudici hanno detto della Franzoni che ha ucciso un bambino è normale, è sana di mente e quindi 30 anni di galera per omicidio premeditato. Quello volontario sta nei 21 anni. Il PM diceva che era stato un raptus. I magistrati non ammettono che ci sia la malattia perché se la cava con pochi anni di clinica e poi ritorna e potrebbe continuare. Qui si apre tutto un grande discorso.
Se la cosa non è legata a questa cultura millenaria che il bambino non è un essere umano sino alla pubertà, perché ragiona e ha capacità di procreare alla pubertà. Quindi uno che non ha capacità di procreare non era un essere umano. Prima 12 – 18 figli adesso specialmente in Italia la natalità si riduce. Che il bambino sia un essere umano con una sua identità si fa fatica. Capire una dinamica di trasformazione era difficile. Adesso una donna fa un figlio quando ha una sua identità e non ha 14 anni. L’essere umano non è una vacca e quindi ci vogliono almeno altri 10 anni da 14 per avere un identità. Il difetto non sta nella società. Questa denatalità tutti strillano alla grande disgrazia.
Fulco Pratesi ha detto ma che state a strillare? Ma se ci stanno milioni di immigrati che non chiedono altro che di venire? Ma che differenza fa? Il bambino deve essere bianco e pure italiano? La popolazione italiana va verso l’estinzione e magari! Tutti invece dicono che è una grave disgrazia, ma se sono gli immigrati che mantengono i vecchi e pagano le pensioni.
Pensare qualcosa al di fuori di questa cultura che viene detta logos occidentale, ma si è verificata una drammatica alleanza tra ragione e religione perché entrambe devono controllare questo mondo terrificante che sarebbe quello che non è coscienza e comportamento.
C’è un alleanza tra Bibbia e logos occidentale perché tutta la generazione è figlia di Caino, con la logica della ragione che ha stabilito che l’identità umana è la ragione, tutto ciò che non è ragione è cosa da eliminare perché è la bestia che sta ancora dentro.
Nessuno oppone una ricerca un pensiero sulla realtà umana che possa essere differente e che corrisponde ad una evoluzione della identità femminile assolutamente negata poiché divise tra moglie e puttane.
Se cominciamo a studiarci questa identità psicologica della identità umana che inizia con la nascita, le donne faranno meno figli ma se gli piace allevare 10 figli lo faccia perché ha un identità e non lo faccia perché gli hanno impedito di avere identità. Se fanno figli senza identità i malati di mente sono figli di una donna che non ha realizzato la sua identità La malattia deriva dal rapporto interumano nel primo anno di vita in cui si fonde questa cosa della sopravvivenza come la base del pensiero che dopo un anno e mezzo, due diventerà pensiero verbale e linguaggio articolato.
Il bambino utilizzala cosa esterna per dire il suo linguaggio, il suo pensiero e si serve delle cose che ascolta. Però non ha il linguaggio perché gli viene insegnato ma è qualcosa che nasce da dentro con la nascita.
Il motore è interno ed è direttamente legato alla nascita, in quella nascita dove c’è la vitalità. In quella fantasia ricordo della realtà biologica che simultaneamente diventano pensiero con quest’altra cosa non materiale che è la fantasia di sparizione alla nascita che fa la prima immagine del pensiero dell’uomo.
Dopo due ore fate difficoltà a seguire il filo del discorso. Come il giornalista che quando gli ho detto della teoria della nascita gli ho detto che bisogna superare la percezione cosciente, bisogna superare la ragione perché prima la malattia era alterazione della coscienza, del pensiero e se vuoi del linguaggio articolato, qui no anche in base alle cose che accadono come la storia dei coniugi erba per cui queste persone sono perfettamente normali, ma quelli sono pazzi e non capaci di intendere e di volere. La pazzia bisogna trovarla in questo vuoto, assenza, aneffettività profonda nei riguardi del rapporto umano.
Eppure sono persone carine, cortesi, affettuose, però dentro c’è quella che io chiamo anaffettività. L’ha scoperto a Venezia dove scrivevano anaffettivo, in francese non esiste. Questa anaffettività del rapporto interumano che se si può scrivere, ti accusano di essere un untore, la violenza dell’altro che fa male quando è violenza fisica o violenza verbale, ma sempre qualcosa di concreto anche la parola arriva, tocca la realtà fisica. Anche la storia dell’assenza che fa male. Perché donne quando siete incazzate dite che non ti voglio più vedere? Perché vi fa male quando non c’è anche se c’è. Spesso non vi accorgete che quello non c’era ma quest’ assenza fa male perché è anaffettività che non è cattiveria.
Bontà e cattiveria fanno parte della visione dell’amore come assistenza agli altri.
Dare i soldi per essere buoni sotto c’è l’anaffettività, cercare di togliere alle persone che ci stanno vicino questa più o meno grande anaffettività che fanno lo scotoma della realtà umana dell’altro, quest’annullamento o negazione è nel rapporto uomo donna nella misura in cui l’uomo si è realizzato nei millenni nella ragione. Scinde i rapporti uomo donna e se c’è qualche donna vuole ribellarsi, non ha gli strumenti per ribellarsi a chi è carino, affettuoso, gran lavoratore ma nel rapporto non ci sta.
Non aprire gli occhi perché dentro c’è questa pazzia che è un fondo di anaffettività e non si sa mai perché uno sta male, deve riuscire a scoprire e per questo deve impossessarsi, ecco io sono la vittima depredata essendo venuto qui nel bronx, mi avete preso tutto e spogliato nudo, questa teoria, questa ricerca, in modo che sapete che quello che conta è che ci sia questa nuova identità che è questa di acquisire questa nascita interna, non quella fisica, quella è stata, quella funziona e al limite ci pensano i medici organici. Quest’altra che è la propria identità addirittura senza identificazioni con nessuno.


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