giovedì 25 giugno 2009

“Giornate dedicate ad Aung San Suu Kyi” a palazzo dei Celestini con il concerto “Lisztomania Dell’ico




Dopo il successo della serata del 19 giugno ospitata da Libreria Liberrima, continua la serie di eventi dedicati al premio Nobel per la Pace 1991, Aung San Suu Kyi, in occasione del suo 64° compleanno. Domani, giovedì 25 giugno, alle ore 21, nell’atrio di Palazzo dei Celestini, prima del previsto concerto “Lisztomania” della Fondazione I.C.O. in collaborazione con il Miami International Piano Festival, Giulio Cesare Giordano,segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo, darà nuovamente lettura del comunicato congiunto per la richiesta del rilascio immediato e senza condizioni di Aung San Suu Kyi.Amnesty International continuerà la raccolta di firme per chiedere la liberazione del premio Nobel e si potrà sottoscrivere l’appello anche presso il Joyce Pub in via Matteo da Lecce.Gli eventi dedicati a Aung San Suu Kyi sono stati organizzati sotto l'Alto Patronato del Forum per la Pace nel Mediterraneo, da Provincia di Lecce, Fondazione l’I.C.O., Università del Salento, Istituto di Culture Mediterranee, Amnesty International, Emergency, Osservatorio Torre di Belloluogo e Associazione Italia-Tailandia.Nel corso della serata interverranno rappresentanti istituzionali della Provincia di Lecce, il segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo Giulio Cesare Giordano, il direttore dell’Istituto di Culture Mediterranee Luigi De Luca, per l’Università del Salento Raffaele De Giorni, Mario Signore, Attilio Pisanò, Maria Renata Dolce, per Amnesty International Anna Conte e Federica Ferri, per Emergency Franck Quaranta, la presidente dell’Associazione Italia-Tailandia Giulia Rapporn, la presidente dell’Osservatorio Torre di Belloluogo Carla De Nunzio e Kash Torsello. Aung San Suu Kyi, leader dell’opposizione democratica al regime dei generali birmani, dopo aver vinto le elezioni politiche del 1989 è stata posta per tredici anni agli arresti domiciliari ed è attualmente sotto processo per aver accolto nella sua abitazione un giornalista americano che, il 6 maggio scorso, a sua insaputa, ha attraversato a nuoto un lago per raggiungere la sua dimora. Con questo pretesto, Aung San Suu Kyi è stata incarcerata dalla giunta militare che governa il Myanmar (ex-Birmania), un atto che ha suscitato l'indignazione di tutta la comunità e le istituzioni mondiali e la richiesta globale di immediata e incondizionata liberazione.

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