venerdì 5 giugno 2009

Per realizzare se stessi non c’è bisogno di nulla


Per realizzare se stessi non c’è bisogno di nulla
Appunti dalla lezione del Prof. Massimo Fagioli redatti da Antonio Bruno


Corso di psicologia con un metodo del discorso che si racconta di illustra la storia di una ricerca. Si fa appunto una formazione. Non sono lezioni in cui si comunica un sapere ma si racconta, si suggerisce il modo con cui si arriva alla conoscenza. Si tratta di abbandonare la pedagogia per accedere alla scienza delle formazioni professionali. La parola formazione per tanti anni è stata preceduta dalla parola cura, c’era un pensiero ben preciso che stava nelle cose, nella ricerca. C’è un pensiero a monte che cioè bisognava prima eliminare la malattia e poi sviluppare la personalità Formazione è sempre unita ad un’altra parola molto usta che è “prendersi cura”, si sono unite queste due parole, formazione e prendersi cura. Recentemente c’è stata l’acquisizione della cura del corpo in medicina, mettiamo settanta ottanta anni da quando sono iniziati i sulfamidici e gli antibiotici perché prima c’era l’assistenza sanitaria. Prima era come se non ci fosse speranza di guarigione. Quindi assistenza ovvero carità cristiana. Da 50 anni circa nella cultura e nella prassi le parole malattia mentale sono state abolite. Si parla di disturbi, piccola crisi. Ma la malattia con le cure tipo scossoni elettrochoc, cure di Sachel e si affrontava la malattia mentale senza nessuna conoscenza della malattia mentale. Il colpo dell’orologio, si ferma e allora di da un col pettino e riprende. La cura psichiatrica era il colpo dell’orologio, mancava qualsiasi ricerca sulla psicopatologia della mente.
La psicologia sta nella metà dell’800 ma possiamo osservare e rivedere quello che si è accennato a questo metodo nuovo che l’originalità sta nell’opporsi, ribellarsi, scontrarsi al nichilismo feroce ad una cultura che ha impedito la conoscenza della psicopatologia della mente umana.
Prima bisogna partire dall’immagine di un corpo sano, per confronto di sa qual è il corpo malato. Se si ha un duodeno sano e uno con un ulcera per confronto si da quello è malato. L’idea della malattia comprende l’immagine di un corpo sano. Ippocrate aveva scoperto alcune malattie, anche se approssimativamente, aveva l’idea della malattia e la clinica era l’unica cosa che si aveva non c’era la TAC, se vedeva qualcosa di diverso dalla norma capiva che c’era qualcosa che non andava e quindi la malattia.
Facevano le dissezioni e le facevano sui corpi vivi che erano gli schiavi, come adesso con i carcerati che fanno da cavie. Per capire come funziona il corpo Malpichi, Valsarra solo nel 1500. I greci vedono com’è fatto il fegato ma non capivano come funzionava. Non capivano come mai nei cadaveri le vene erano vuote. Sinio a poco tempo fa lo stomaco veniva disegnato come una falce ma è così nel cadavere è invece un i lungo. Perché per migliaia di anni non si è riusciti ad avere un idea della realtà del corpo pur vedendolo. Vedevano un fegato grasso ma non riuscivano a dire che c’era un difetto. Perché? E’ un difetto di conoscenza? E’ un difetto di possibilità di ricerca? E come mai nel 1500 invece le cose si sviluppano? E’ perché occorre che il pensiero si sviluppi in un vcerrto modo. E di cosa si deve occupare per capire, come corre il pensiero umano? E allora bisogna studiare il pensiero umano, uno studio della filosofia? Si! Per i batteri bisogna arrivare alla fine dell’8010 con Pater e Koook perché c’era il microscopio. Perché bisogna vederle le cose. L’idea di infezione è vecchissima. Nelle frequenti pesti che c’erano si reagiva conn il fuoco. Serviva a bruciare letti e case e anche persone che si credevano untori. Non si conosceva la psicopatologia. Una vaga definizione del male che non assumeva dignità scientifica di malattia. Si arriva dopo l’illuminismo e la rivoluzione francese. E’ stato la filosofia dell’illuminismo a determinare la ribellione al potere civile e religioso che inibivano la mente oppure se si siano sviluppate dopo.
Arriva il microscopio, l’ossigeno e tante scoperte. La ragione a partire da Montagne e da Spinoza assume una posizione, anche se il movimento popolare della prassi sembrava legato a ragioni politiche. Il progresso industriale aveva portato alla condizione di operaio e non più servo della gleba medioevale.
Queste storie lunghe di ricerca della conoscenza riguardano prima la realtà che abbiamo di fronte che si può percepire in stato di veglia. Questo quindi è lo sviluppo della ragione che riesce pensare per le cose stabilite. La ragione funziona sempre con il metodo sperimentale per cui prima deve percepire una cosa e poi pensare. Questo metodo per quanto riguarda la realtà e il funzionamento della mente umana ha funzionato sempre molto poco. Prima non c’era distinzione tra delinquente criminale e pazzo poi ci fu Pinel. Pinel però era convinto ad una lesione mentale. C’è una separazione notevole tra funzionamento del corpo e funzionamento della mente. Ma non sono due cose scisse, la mente sta nel corpo, per il corpo. Però sono dei separati a casa perché ha un modo di funzionare per cui anche se il corpo non funziona bene può pensare bene lo steso oppure viceversa con un corpo perfettamente atletico la mente non funziona.
Nella misura in cui la medicina separata o unita alla filosofia non ha fatto niente. La medicina fino all’800 era fatta dalla filosofia, i testi medici erano gli aforismi di Aristotele al di la dei salassi e delle purghe. La medicina era legata alla filosofia, non era separata. Sono passati migliaia di anni per la conoscenza e funzionamento del corpo umano non si era occupato dal pensiero, quindi non si era occupato di filosofia. Ma la filosofia non si è mai occupata del funzionamento della mente umana. Ha cominciato ad essere scienza quando è stata funzionale alla ragione. A quel punto si è arrivati a occuparsi della malattia perché si era fatta un idea della sanità del corpo. Aveva assunto l’identità di ragione. Percepiva la cosa e pensava sulla cosa confrontando con il corpo sano. Devono tutto a Leonardo da Vinci che disegnava.
Quando si è formata l’idea della malattia mentale Eschirol ha detto che le psicosi sono lesioni cerebrali e non c’è nulla da fare, le nevrosi invece si curano con l’educazione, bacchettate, frustate, botte.
Appena non c’era la lesione della materia del corpo visibile scompare l’idea della malattia e quindi la cura per la guarigione.
Per tutto l’800 sino agli anni 1950 l’idea della malattia mentale c’era senza idea di cura. Bini e Bassi e Sachel hanno l’idea del colpo dell’orologio, lo scuotimento per fare funzionare. Sachel dose di insulina coma per cui poi con il glucosio si sveglia e si da lo choc, poi l’elettroschoc, poi la sedia girevole, la piscina con le alghe che si avvolgono viscide intorno, oppure si iniettava la malaria che portava alla febbre sino a 43 ecc. Insomma colpo dell’orologio, non si sapeva cos’era la malattia mentale. Anni 60, ai tempi di nouvelle vague, le cave parigine, la ribellione, dal 1964 con i movimenti in america pre sessantotto, poi la rivoluzione cinese, sino al 68 e quindi il 77 solo italiano.
In questo contesto dagli anni 60 comincia un movimento prima culturale e poi partisco di abolizione della malattia mentale. Non si può parlare di malattia mentale.
La rivolta nei campus in america e corrispondentemente il testo che ha abolito l’idea e il termine della malattia mentale è americano del 1952. Nel 1966 – 68 si diffonde adesso dopo 50 anni se uno parla di schizofrenia viene definito nazista, fascista, criminale. Se uno ha un comportamento dissociato si dice che è uno schizofrenico ma nessuno parla di malattia mentale.
Nonostante questo si è continuata la ricerca sulla malattia mentale. Non faceva l’elettroschoc e non l’ha fatto e se ne è assunta tutta la responsabilità. Doveva impedire di suicidarsi a una bella figliola. C’era la suora che sorvegliava. Se la religiosità ha accettato che ci sia una cura dell’appendicite e gli antibiotici per la sanità del corpo non accetta l’idea che si possa curare la malattia mentale, non sa se accetta i farmaci. Non accettano l’attività di un essere umano su un atro essere umano che lo porti alla guarigione. E per i principi non accetterà mai che un malato di mente con l’attività medica possa guarire. Ovvero che ci sia l’eliminazione della malattia e non del malato. Questo procedimento verbale o di pensiero di passare dal male alla malattia non c’è, non ce la fanno. Per loro è male e non si cura con la guarigione. Si sente che il male naturale c’è dentro in ogni uomo. Trasformare questa parola in malattia non è cosa facile.
C’è stata una rivolta, una rivolta scientifica a tutta una cultura diffusissima nelle persone più evolute. Molti dicono che non credono nel peccato originale ma poi non è così. C’è questa cosa che risale a 5000 o 10000 anni fa e che risiede dalla separazione dell’uomo dalla donna. Per cui poi quello che è restato è che non esiste il malato mentale. Nella medicina del corpo il malato è malato e non è cattivo. L’idea è che c’è il cattivo, ovvero i buoni e i cattivi. I sani sono buoni e i malati sono cattivi. E’ la base della cultura americana. Il ricco è buono perché è protetto da Dio. Non si è riusciti a portare l’idea della distruzione aggressività e violenza a livello di malattia.
L’indulto si verificò che tutto l’ambiente psicologi e assistenti sociali diedero del violento perché nelle carceri c’erano dei malati di mente. 60.000 persone non vanno ospedalizzate. Quello che delinque va punito e ha 10 anni ma se diciamo che è malato non ha speranza più di uscire. Dire che uno è malato di mente è dire che non c’è cura per la guarigione. Ma è la verità che non c’è e i farmaci fanno più danni che vantaggi.
Abbiamo adesso un idea completamente nuova, un idea pazzesca che ci sia una guarigione con la cura della psicopatologia. Si propone che esiste una ricerca che non c’è mai stata. La scoperta è che la proposizione, l’atteggiamento l’identità umana razionale che si riferisce al percepibile e quindi si può fare diagnosi di dissociazione, schizofrenia di depressione nel 1957 test mentali, studi, statistiche che servono per la sociologia nel 1960 un certo Prof. Spaltro ha fatto un sacco di soldi con la psicologia dell’industria. Per vendere prodotti. C’era una storia in parallelo alla psichiatria medica che si chiamava neuropsichiatria. Nel 1976 fu separata la neurologia dalla psichiatria. Si è accorto nei manicomi di Venezia e di Padova che questo metodo della coscienza e della ragione, ovvero prima si percepiscono certe cose e poi si pensa non era valido. C’erano anni di tentativi di ricerche su un'altra dimensione della mente che non era propriamente la ragione e la coscienza. 207 anni fa compare la parola “Inconoscibile” tradotto come inconscio per mascherare. Poi ci sono stati 3 autori tra cui Janet. Alcuni sono rimasti come elucubrazione. I filosofi si ritengono padroni della realtà del pensiero umano ma non fanno il rapporto con altro pensiero umano. Non si può fare nessuna ricerca sulla mente umana senza rapporto, bisogna vivere il rapporto, e in particolare non il rapporto con le persone sane, perché quello non si dice niente, bisogna fare il rapporto con i malati, fare quello che i malati non riescono a fare pensare quello che si percepisce, è quello che percepivano anche gli altri della psichiatria ovvero la clinica per dargli un nome. Bisogna scoprire un altro metodo cioè dalla percezione di alcuni sintomi riuscire a veder che c’è oltre. Quello che c’è al di la della coscienza e del comportamento. Ci vuole forse una particolare sensibilità nella percezione. Lo schizofrenico riesce a alterare la sintassi e la frase in maniera particolarissima. Bisogna distinguere uno straniero che non conosce la lingua del posto e straparla da uno schizofrenico dissociato. Per questo occorre una percezione che tenga una sensibilità particolare che permette di fare queste percezioni e intuire, vedere che quella è dissociazione. Anche perché tante volte non è così manifesta ma si vede in alcuni articoli di giornale che non hanno un filo sotto. Non si è mai lasciato sedurre dalla ricerche sull’inconscio che circolavano da 200 anni. Ci sono stati dei tentativi filosofici di occuparsi di questo mondo e in verità questi tentativi erano stati fatto con elucubrazioni mentale prendendo spunto da intuizioni di autori precedenti. Kant erede del pensiero del logos occidentale ma loro sono rimati schiavi e dipendenti. La ragione poteva solo pensare? E pensasse anceh a qualche altra cosa. I malati definiti come coloro che avevano perso la ragione. Erano senza pensiero? No! Solo il morto. Non è senza pensiero, c’era un penero malato ma c’era. La dissociazione della ragione quando ci si occupava di certe cose. Una di queste era la definizione del Das un me ust che significa chje non si può conoscere, ovvero inconoscibile. Ma se è inconoscibile come faiu a sapere che è inconoscibile? Evidentemente se hai questa conoscenza l’hai conosciuto. Coglieva queste dissociazioni che andavano a finire a quel signore Freud che tuttora passa per quello che ha scoperto l’inconscio. Ma se lui stesso con Groddec prete che trafficava come faceva a dire che ha scoperto l’inconscio se hai detto che è inconoscibile. Coglieva queste dissociazioni e ha costruito tutto sulla memoria cosciente per cui si possono fare libere associazioni soltanto per far riemergere quello che un tempo fu cosciente. E il primo annoi di vita in cui non c’è coscienza. Un qualcosa di animalesco per ritornare alla mitologia greca. Centauro, sirena, sfinge. Ogni uomo ha dentro di se un cavallo, una pantera, una pecora a scelta. Codificato con Mister Hide. Povero dottor Jackil se fa coscienza su quello che non è coscienza e comportamento diventa uno scimmione. Il vampiro. Fantasticherie su ciò che poteva essere la mente fuori dalla psicologia della coscienza dei test mentali e delle statistiche.
Lui diceva e si chiedeva perché deve essere inconoscibile. Ma non ci sarà una malattia della religione che ti comanda di non conoscere? Comincia a fare la ricerca su quello che si dice che è inconoscibile. Curare la depressione con gli ultravioletti ma lui voleva vedere al di la della coscienza del comportamento e del linguaggio articolato. Andare oltre significa andare in questo mondo che è il primo anno, anno e mezzo di vita. Ma se quello non può dire nulla come fai capire che c’ha nella testa. C’era una madre con la bambina a un certo momento la bambina aveva fatto un piccolo gesto quello si alza e dice che ha sete. Ma come ha fatto a dire che quella ha sete? Ma che ci sia una sensibilità che va altre la certezza delle cose percepite? Tra madre e bambina non c’è bisogni di dire ho sete. Se non si ha una sclerosi mentale da un gesto un movimento qualcosa di subliminale si può cogliere la realtà non visibile dell’altra persona. E perché questo metodo non si può estendere?
Inconoscibile non l’accetta. Dice non conosciuto ma si può conoscere. Leggeva dell’essere e del non essere. Loro dicevano essere solo a quello che si riferiva alla conoscenza e al comportamento. Siccome io sono placido e dormo bene non soffro d’insonnia, si chiedeva che succedeva durante le 7 ore di sonno? I filosofi dicono che il sonno è non essere. I filosofi mettono insieme chi dorme con chi è morto. E non sarà una dissociazione dei filosofi? Non sarà il nesso con la mentalità greca che nell’uomo c’è l’animale, chi dorme non è uomo ma è bestia.
Si raccontava delle donne che di notte facevano le lupe e ammazzavano gli agnelli. Magari c’è una dimensione più aggressiva ma in quello stato di sonno non è bestia. Ma non sarà che questa parola bestia, animalità vada legata alla parola malattia? Come con Stevenson viene fuori la malattia? Non solo non ammetto che non esista il pensiero quando si dorme ma vuoi vedere che quel pensiero c’è e magari è malato? Vuoi parlare di una malattia dell’inconscio? L’umanità si divide in tante cose. Platone, Spinoza, Cartesio hanno fatto una piccola rivoluzione da religione a ragione. Il pensiero ra qualcosa di umano. Ma quello che si chiama spirito non sarà questo mondo senza coscienza e linguaggio articolato. L’anima non si può ammalare, la stessa cosa facevano i nazisti che eliminavano la persona e non la malattia.
Ha imparato dalle donne per capire da piccoli gesti, piccoli discorsi un teorema astratto. La frase era la stessa qualche volta violenta, simpatica, quindi anche quando qualche donna ti dice ti amo se è vero o falso. Ci sono tutte le gradazioni, mentre gli uomini sono palloni gonfiati. Ma le donne se lo chiedono sempre se è vero o non è vero. Mentre gli uomini ci credono subito.
Trovare in se stessi diversamente dalla storia della religione, e della ragione fare una ricerca. Perché questa storia della malattia mentale lo ha sempre interessato.
Malati di mente, una donna si tira una fucilata al braccio. Che vuol dire? Perché lo fa? Depressione o non depressione. In un ambiente che non si indagava, erano cose naturali, non c’era la malattia, fa parte della natura umana. Non era cattiveria contro gli altri ma una autodistruzione. Una che è biologa che si è dedicata a seguire i costumi delle scimmie, alla domanda se è vero che le scimmie fanno tante cose ma mai si sono suicidate. La scimmia non si suicida mai! Il suicidio è una caratteristica esclusivamente umana. Ma come mai? Quindi andiamo a vedere la differenza tra l’uomo e la scimmie ostacolata dai filosofi e dagli psichiatri per cui non è facile distinguere la scimmia dall’uomo. Un punto importante per passare dalla parola cattiveria alla parola distruzione.
Sulla filosofia sono venuti fuori cose che hanno coinvolto gli psichiatri, una filosofia che parla dell’essere della morte. L’umano ha delle caratteristiche diverse dalle scimmie, l’opponimento del pollice e il foro occipitale che fa perpendicolare con la superficie terrestre. La ragione non è una caratteristica umana ma una leonessa è di una razionalità straordinaria. Come catturare il cervo zappetto o il cerbiatto giovane tenero, si mettono sottovento, sembrano degli imprenditori che calcolano tutto, razionali. Oltre a queste caratteristiche biologiche e il linguaggio articolato, questi leoni e tigri si prendono la pioggia, hanno le zampe e non hanno le scarpe, ma perché non hanno inventato l’ombrello? La leonessa che provoca o il leone che scova la leonessa perché non gli fa una serenata? Perché non gli regala un mazzo di fiori? Non dipingono, non scolpiscono. Ma che la differenza tra animali e uomo non sia nella ragione ma in qualche cosa. Ma quello che hanno sempre detto che tutto ciò che non è ragione è animale? E non sarà il contrario? Se quello che fa l’uomo fosse l’inconscio? Ovvero il linguaggio senza l’articolazione delle parole? Senza parlare? Allora questo primo anno di vita senza parola è pensiero primo. Un pensiero che si esprime attraverso immagini. Che poi fanno le cose senza pensarci. Come ha fatto uno scultore che con un colpo senza pensare. Cos’è che li guida? Non è la ragione, ma qualcosa che si potesse chiamare irrazionale. Ma quando c’è qualcosa come una stupidità allora sono cose delitti irrazionali, ma le opere d’arte sono irrazionali ma non è la stessa cosa.
Per realizzare un movimento continuo di se stessi ma non essere passivi in una cultura che sta in un modo comune di parlare che è dissociazione.
La malattia mentale cos’è per fare una cura adatta e quindi va fatta la diagnosi. Si parla di riturbi come quando quelli ad erba hanno ammazzato anche un bambino per dire che sono solo ossessivi. Eppure sotto c’è il male della Bibbia o c’è una malattia. Bisogna capire uno che per 50 anni era una persona normale e poi non si sa perché ammazza la famiglia. Poi considerare e vedere di considerare delle realtà umane un po’ fuori della malattia eclatante del trattamento sanitario obbligatorio. Dobbiamo andare verso quello che chiamano comportamento normale, un podi depressione, ansia, e distinguere quelli che dopo 50 anni di normalità arrivano ad ammazzare. Distinguere le persone che non lo faranno mai. Tutti in determinate condizioni delinquono perché c’è il male dentro. Invece c’è una piccola percentuale di persone che non arrivano mai mentre altri lo fanno per futili motivi. Ma come si fanno a distinguere? Bisogna fare la storia di una ricerca, l’osservazione della coscienza, l’osservazione del linguaggio articolato e l’osservazione del movimento del corpo. Bisogna cercare quella sensibilità dentro di noi. Vedere di acquisire questa sensibilità. Si acquisisce se non si da retta a 8000 anni di storia in cui si è scisso il rapporto che ha l’uomo con quest’altra realtà che occupa un terzo della vita il sonno. Come si fa? Facendo una formazione personale per acquisire la sensibilità che è alla base. Poi stabilire un rapporto interumano che vada oltre i luoghi comuni. Bisogna eliminare la condanna delle emozioni, tutti vogliono diminuire, fermare la possibilità delle emozioni. La ragione per sua natura è repressiva dittatoriale e violenta e condanna in nome di una orale. Oppure ribellarsi e denunciare l’impotenza della ragione che certe cose non le può conoscere e reagisce in maniera dittatoriale e violenta di fronte ai sentimenti e alle immagini.
La sensazione che quando ci dice buonasera qualcuno non ci ha convinto. Ma bisogna portarlo al livello scientifico perché può succedere che dopo il bacio quel ragazzo va e si suicida.
Riuscire ad andare a cercare un’oltre o un diversa identità oltre la ragione. Ma come fai a dire che l’inconscio e inconoscibile, questa carenza assenza di linguaggio articolato e coscienza e una caratteristica umana e si può trovare un identità dell’irrazionale. Si può fare con queste ribellioni continue a una storia, a questa storia dello studio la realizzazione della realtà umana è trovare con la ricerca affondando coraggio, mente e sapienza nell’inconoscibile. Si può trovare la distruzione dell’uomo ma si può trovare un identità che rende la ragione serva di questa identità.
Ci sono delle costruzioni squadrate, non è il caso se prima dei calcoli ci vuole un immagine? Trovare qualche cosa che si realizza con le immagini e non il linguaggio articolato. Questa nuova identità utilizza i suoni per dire di se, per dire della propria realizzazione senza parole. Si serve di qualcosa che c’è all’esterno per dire quello che c’è all’interno. C’è una separazione tra realtà fisica e pensiero è autonomo ma nasce e si forma dal corpo, ma ogni volta è cime se si rendesse autonomo. Se si ha un deficit del corpo si rende autonomo il pensiero. In assenza di mezzi si può realizzare l’identità umana.

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