lunedì 12 gennaio 2009

Sei lunghi anni di dolore e sprizzante tenerezza




Sei lunghi anni di dolore e sprizzante tenerezza
di Antonio Bruno


Prosegue il mio viaggio per la città di Lecce a caccia di scritte sui muri. Si tratta quasi sempre di invocazioni destinate all’oggetto del desiderio e, nella totalità dei casi, riguarda innamoramenti reali, intensi, insomma passioni vere e proprie che necessitano di esternazioni eclatanti, super esposte come quelle delle scritte sui muri, realizzate attraverso le bombolette spray del bollente amante.
Altre scritte riguardano il dolore seguente all’abbandono. L’essere lasciati che sempre causa un lutto, un dolore dell’anima che stenta a farsene una ragione, una ferita che sanguina con sempre maggiore intensità e che solo nel tempo trova un po’ di consolazione. E’ questo il caso di questa scritta che recita:


FINALMENTE HO TROVATO IL CORAGGIO X (PER)
IMMORTALARE QUESTI 2 FOGLI, SONO
PASSATI 6 LUNGHI ANNI DI DOLORI E
DI GIOIE, MI HAI DATO LA FORZA DI
CONTINUARE A VIVERE ANCHE LONTANO
DA TE,
Come è facilmente rilevabile la frase termina con una virgola, ciò è attribuibile forse a un passante che ha impedito che l’autore potesse completarla, oppure alla bomboletta che ha fatto il suo dovere fino a quel punto ma che poi, inesorabilmente, ha terminato il suo contenuto in vernice troncando il pensiero dell’autore per sempre. Fatto sta che la frase è rimasta incompiuta e a tutt’oggi non siamo in grado di dire cosa avrebbe voluto esprimere il nostro autore dopo la virgola.
Ma nulla ci impedisce di azzardare delle ipotesi. Potrebbe essere un ringraziamento di una ritrovata autonomia dopo, si badi, 6 lunghi anni. Tale passione doveva essere fortissima se, per tanto tempo e se dopo tanto tempo, è rimasta a catturare nella trappola della disperazione un anima infelice e abbandonata alla ricerca del perduto amore. Oppure potrebbe essere invece la constatazione che, nonostante il tempo trascorso, il desiderio di affrancarsi della passione ha dovuto soccombere di fronte a un sentimento di una tale enormità, da superare qualunque forza destinata a distruggerlo. Tutto questo anche se questa forza distruttiva scatenata dall’amante abbandonato, e rivolta contro il suo stesso amore, è informata dalla ragione che la vita deve proseguire anche in assenza del perduto amor.
E’ quello che possiamo definire il trionfo dell’assenza. Insomma è la percezione dell’assenza che impedisce, a qualunque presenza nuova, di sostituire l’affetto per la perduta amata, destinata a divenire indelebile nell’anima dell’innamorato nonostante l’amante abbandonato desideri immensamente di farla cadere nell’oblio.
Accade sovente che più l’abbandonato si sforza di dimenticare, più il ricordo diventa vivo e prossimo, intenso come se stesse avvenendo proprio qui ora. Insomma, mentre il tentativo di dimenticarla è posto in essere, c’è una forza devastante che ne impedisce l’effetto risolutorio.
Stessa zona ma diverso il tono di questa scritta sui muri che si distingue per la semplicità dell’espressione. Una scritta che si caratterizza per questo ispirare la tenerezza che sempre induce un cucciolo, fosse anche di leone o di tigre. Ecco che possiamo certamente immaginare la tenerezza che può ispirare un cucciolo di gatto:

MICETTA
TI AMO

Lo stesso fatto di paragonare la propria amata a una gattina, a una micetta, produce nel lettore che si trova a passare da quella strada un sorriso tenero che si apre al mondo e che porta a essere contagiati dalla stessa tenerezza del nostro ardito scrittore sui muri. Perché è vero che c’è la passione, è pur vero che c’è il dolore di essere stati abbandonati, ma c’è anche la tenerezza, la serenità che si vive all’interno di un rapporto grazie alle carezze fisiche e verbali che due amanti si scambiano durante il tempo che passano insieme.
Micetta ti amo: è la frase che accompagna la donna oggetto del desiderio e della tenerezza dello scrittore e che la fa sentire così bene da portarla in alto sino alla vertigine.
Micetta ti amo: è il grido che risuona nella mente della nostra amica sino a farla divenire leggera come una piuma e spericolata nell’immaginare l’amato che utilizza la vernice per lasciare impressa la sua felicità di essere insieme a lei a trascorre questo pezzo di vita.
Una scritta Viola, il colore che l’amato ha donato all’amata è il VIOLA. Il Viola denso di significati, il colore che accompagna ogni passione vera, il colore che rende etereo qualunque ambiente illuminato da un’attrazione che rende dipendenti e che distoglie da ogni occupazione.
E con questo colore finiamo la seconda parte del nostro viaggio all’interno delle scritte sui muri della città. Mi hanno scritto dei ragazzi per segnalarmi alcune delle loro scritte e approfitto per ringraziarli e per informarli che già sono andato a fotografarle e che ne scriverò nei prossimi giorni. Se volete potete segnalarmi le SCRITTE SUI MURI CHE VI HANNO COLPITO, OPPURE commentare le scritte già da me fotografata utilizzando la mia e mail antoniobruno5@lbero.it



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