domenica 4 gennaio 2009

Il Clero non è Gesù

Il Clero non è Gesù
di Antonio Bruno

La mistificazione secondo cui il clero è Gesù, è un ostacolo alla promozione della Vita Umana. Poiché l’umana evidenza delle imperfezioni degli uomini che fanno parte del clero, incompresa da chi sbagliando ritiene che chi fa parte del Clero sia perfetto come Gesù, svuotano il messaggio d’Amore e di Misericordia che invece tutti accoglie e tutti giustifica.


Pedro José María Simón Castellví, Presidente della Federazione internazionale delle Associazioni dei medici cattolici (FIAMC)scrive sull’Osservatore Romano di oggi: “La sessualità è un dono meraviglioso di Dio ai coniugi. Li unisce tanto che qualsiasi elemento esterno che s'interponga fra di loro è un terzo senza diritti. I coniugi si donano tutto l'un l'altro, anche la propria capacità generativa. Se una nuova vita non è possibile per gravi motivi, fa anche parte dell'intimità coniugale l'utilizzare i periodi non fecondi della donna per avere rapporti che devono essere sempre appaganti per entrambi e unirli sempre più. “
Chi come me, tenta di mettere in pratica nella propria vita il Vangelo, ha deciso di non utilizzare mai l’opzione della chiusura alla Vita, sia in termini di preservativi che in termini di aborto, pur consentita dalla legislazione di molti paesi.
Poi il medico prosegue affermando:
“A quanti vedono alcuni documenti della Chiesa come compendi di divieti, chiederei vivamente di leggere i codici civili, penali o mercantili dei paesi occidentali. Lì sì che vi sono divieti! Non discuto la loro opportunità, ma credo che quegli stessi codici si basino sulle premesse fondamentali della libertà personale e di commercio che mirano alla felicità delle persone e all'efficienza delle società e che, in definitiva, giustificano alcune proibizioni.”
Questa affermazione penso sia rivolta a chi ha deciso, o prende in considerazione l’opzione, di usare i preservativi o di abortire. Penso che tale affermazione del medico Presidente delle Associazioni di medici cattolici voglia essere un contributo per accettare la vita senza ostacolarla o sopprimerla. Ma francamente la trovo ridondante e inutile rispetto all’affermazione principale che informa il mio agire ovvero: ho deciso di non utilizzare mai l’opzione della chiusura alla Vita, sia in termini di preservativi che in termini di aborto. Tale decisione supera qualunque altra argomentazione a meno che non si voglia convincere chi tale decisione non l’ha presa. Ma anche questo tentativo ahimè è velleitario, poiché la decisione di non chiudersi alla Vita, nei termini in cui io ho deciso di essere aperto alla Vita, secondo la mia fede è una Grazia che viene da Dio. Io non mi permetterei mai di dire che tutti devono essere obbligati ad agire per favorire la vita nei termini in cui io ho deciso di agire. Ricordo a me stesso che se mai dovessi essere chiamato a decidere, attraverso una consultazione democratica, voterei per la Vita, nei termini in cui secondo la mia fede favorirei la vita. Mai però mi sognerei di affermare che tale mia decisione debba essere condivisa da tutti.
Prima di me c’è stato chi ha studiato il perché, la nostra organizzazione antropologica artificiale definita “Società Civile”, oppure per noi che tentiamo di applicare il Vangelo di Gesù nella nostra Vita “Mondo”, non favorisce o sopprime la Vita. Ma senza voler entrare nel merito e rimandando i curiosi alla tesi di Renè Girard, per noi seguaci di Gesù, per noi che tentiamo di imitare Gesù, senza l’Amore non è possibile nella maniera più assoluta regolare i rapporti tra le persone umane senza ricorrere alla violenza rivalitaria. Tale rivalità mimetica è per noi seguaci imitatori di Gesù la causa remota, prossima e futura della chiusura alla Vita.
Pedro José María Simón Castellví, Presidente della Federazione internazionale delle Associazioni dei medici cattolici (FIAMC) sull’Osservatore Romano di oggi continua scrivendo: “La Chiesa ha in grande stima la sessualità e credo che, se si acquisiscono una formazione e abitudini corrette, la vita è più facile e si giudicano positivamente alcuni limiti che effettivamente esistono. Noi medici cattolici siamo pienamente consapevoli di dover investire molto di più nella maternità. Di più anche in risorse umane, nell'educazione e in risorse finanziarie. La dottrina dell'Humanae vitae è poco seguita, e fra i vari motivi, perché a suo tempo troppi medici non l'hanno accettata.”
Ecco quello che chiedo all’insigne dottore e a tutti gli studiosi che si sono spesi per dimostrare che la Vita va favorita e che quello che è contro la vita è MORTE! Bene, l’avete detto, grazie. Noi seguaci e imitatori di Gesù insieme a voi ve ne siamo grati, perché adesso sappiamo quello che favorisce la vita e quello che invece è morte.
Ma adesso per favore si scriva e si pratichi questo favorire la vita. Quale miglior modo di favorirla se non nella pratica? E quale miglior argomentazione per le persone umane che ci osservano se non la nostra azione quotidiana per favorirla in ogni modo e in ogni ambito della nostra vita?Grazie davvero! Ma continuiamo ad agire, continuiamo ad amare le persone umane che ci circondano in maniera tale che, quando ci troviamo a parlare con loro possiamo già essere accolti con il biglietto da visita della simpatia e della sobrietà, dell’umiltà di noi figli di Dio, di noi piccole matite, prendendo in prestito questa bella immagine di Madre Teresa, di cui si serve l’Eterno per agire nella nostra Comunità.
A questo proposito vi voglio raccontare la rabbia e l’indignazione di una piccola grande donna, la Signora Silvia Ballestra che ho avuto l’onore di conoscere, poiché venuta invitata dalla Pubblica Amministrazione del mio Paese che è San Cesario di Lecce, a presentare il suo ultimo libro che tratta dell’aborto. In questo libro la Signora Ballestra comunica che la quasi totalità dei medici Italiani sono obiettori di coscienza e quindi, il nostro amico medico Pedro José María Simón Castellví, Presidente della Federazione internazionale delle Associazioni dei medici cattolici, quando afferma che tra i medici la dottrina dell'Humanae vitae è poco seguita, penso che si riferisca ai medici degli altri paesi e non ai medici Italiani che invece la scrittrice Silvia Ballestra ha accertato sono quasi tutti Obiettori. Quindi per il nostro Paese ciò che doveva essere fatto presso i medici, in tema di promozione della vita, ha ottenuto un consenso quasi unanime di questa categoria professionale. Tale fatto, ovvero il rifiuto del medico italiano, di essere disponibile a pratiche contro la vita è un primo importante passo. Ma dobbiamo umanizzare i nostri rapporti con le persone, dobbiamo esserci senza imporci, dobbiamo accettare di non essere ascoltati, dobbiamo comprendere quando siamo sbeffeggiati, derisi, calunniati, diffamati, e continuare a fare la volontà del Signore Nostro Gesù Cristo.
Questo stile è il nostro stile. Stili diversi, non nostri, come quello del Dott. Giuliano Ferrara, possono far danni perché per noi la forma è sostanza, per noi la voce amorevole anche se forte e chiara è sostanza allo stesso identico modo di come è sostanza il Vangelo e la Bibbia, allo stesso identico modo di come per noi è sostanza quando invochiamo prima di qualunque cosa lo Spirito Santo.
Altri lo scrivono e lo dicono: facciamo più fatica a superare la mistificazione secondo cui Gesù è il clero che a predicare il Vangelo. La suggestione messa su dal diavolo secondo cui il clero è Gesù fa più danni della Bomba atomica.
Al clero chiedo di aiutarci divulgando a tutti e in ogni sede che il clero non è Gesù. Grazie fratelli del clero, ci faciliterete nell’azione di promozione della vita che altro non è che la predicazione del Vangelo!




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