martedì 13 gennaio 2009

In assenza di Dio

In assenza di Dio
di Antonio Bruno
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Il rispetto per tutti e per ognuno può divenire, nel nostro paese, la soluzione per una convivenza pacifica e armoniosa tra credenti, non credenti e clero.
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Qualche mese fa a Lecce precisamente il 24 maggio 2008, durante il dibattito "Ricostruzione di un Paese: Soldati italiani in Medio Oriente" nella sala Consiliare di Palazzo dei Celestini, un simpatico, distinto ed educato signore dopo avermi chiesto se fossi un giornalista, mi ha garbatamente proposto un volantino che invitava tutti i leccesi ad avversare la visita del Papa a Santa Maria di Leuca. Il signore in questione penso fosse Giacomo Grippa coordinatore del Circolo di Lecce dell’ Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti con Sede: c/o Arci “Langer”, via delle Bombarde n.13/a, 73100 Lecce - E-mail: lecce@uaar.it - Telefono: 0832.288482 - tel.0832.304808
Mi sono informato allora e ho scoperto che l’UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, è l’unica associazione nazionale che rappresenti le ragioni dei cittadini atei e agnostici. Inoltre sono venuto a conoscenza che la stessa associazione è iscritta, con il numero 141, al registro nazionale delle Associazioni di promozione sociale, istituito presso il ministero della Solidarietà sociale.
Sulla stampa di ieri e in tutti i telegiornali viene annunciato che la stessa associazione si è fatta promotrice di una iniziativa che, si legge sul sito dell’associazione stessa, tende a dimostrare che l’ateismo porta lontano, o almeno, più concretamente, ti porta in giro per la città senza problemi di inquinamento o di traffico.
Senza portarla alla lunga a Genova, dal 4 febbraio, due autobus porteranno sulle fiancate i manifesti di una campagna a favore dell’ateismo, sul tipo di quella che a Londra suggerisce: “There‘s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life”.
I mezzi genovesi daranno invece voce all’ Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti con due notizie ai cittadini: “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”.
Io mi sono chiesto e vi chiedo che cos’è che spinge delle persone perbene, organizzate in associazione, che legittimamente non credono in Dio, a chiedere anche ai propri simili, a tutti noi, di fare altrettanto e che, per questo motivo, spendono una cospicua quantità di soldi per una campagna pubblicitaria sulle fiancate degli autobus e per la stampa e l’affissione di manifesti.
Ieri su un altro quotidiano “Il Corriere della Sera” uno studioso di Dio, un teologo di nome Vito Mancuso, sostiene invece che in Italia manca una Religione Civile, ovvero manca la religio, il principio unificatore.
Il teologo Mancuso afferma la necessità della Religione Civile attraverso tre tesi di cui la prima sostiene che una società è tanto più forte quanto più è unita, la seconda che l’Italia non ha una religione civile e che questo rappresenta per l’Italia un grave problema e infine la terza che una delle condizione affinché in Italia si possa affermare una religione civile è che i cattolici mettano la loro fede al servizio del bene comune.
Mancuso, nella sua terza tesi, da una possibile risposta all’interrogativo che ho prima esposto e che è finalizzato a capire cosa abbia motivato uomini e donne perbene che non credono in Dio a spendere molti soldi per pubblicizzare l’assenza e l’inutilità di Dio.
Il clericalismo (la parola clericalismo indica una politica ispirata agli interessi del clero o il tentativo del clero e dei clericalizzati di alterare la laicità di uno Stato intervenendo in modo più o meno diretto nella sfera dell'azione politica N.d.R.) è causa di attrito e, a volte, di scontro, tra clero che pratica il clericalismo e clericalizzati che ne subiscono il fascino con chi invece non è né intende essere clericalizzato.
Insomma l’azione dell’associazione Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti sarebbe informata dall’anticlericalismo e le dichiarazioni della stessa UAAR che stigmatizzano la scelta della sede di Genova per la pubblicità dell’inutilità di Dio, che è sede anche del Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Arcivescovo metropolita di Genova, nonché generale di corpo d'armata dell'Esercito Italiano ne è la conferma.

In definitiva vi è un sentimento diffuso secondo il quale una politica ispirata agli interessi del clero è il tentativo del clero e dei clericalizzati di alterare la laicità dello Stato Italiano intervenendo in modo più o meno diretto nella sfera dell'azione politica. Tale azione del clero clericale e dei clericalizzati secondo una parte dell’opinione pubblica deve essere avversata mettendo in discussione Dio stesso che in questa disputa viene visto dagli anticlericali come ciò che legittima l’azione dei clericali.
Sia Mancuso che l’UAAR, l’uno con la terza tesi del suo ragionamento sul Corriere della Sera del 13 gennaio 2009 e gli altri con la loro iniziativa pubblicitaria genovese sull’inutilità di Dio in casa del Cardinale Bagnasco convergono sulla tesi secondo la quale il clericalismo costituisce un ostacolo per la crescita e il benessere degli italiani.
In definitiva sia il Teologo Vito Mancuso che l’UAAR ritengono che il clero non debba più difendere i suoi interessi intervenendo in modo più o meno diretto nella sfera dell'azione politica del nostro Paese. Il Prof. Vito Mancuso indica la soluzione per l’ottenimento dell’unità d’intenti degli italiani nella rinuncia da parte dei cattolici a mettere la fede al servizio del solo bene dei cattolici stessi (ovvero leggasi del clero e dei clericalizzati), l’UAAR indica nella credenza secondo la quale Dio non esiste e che nello stesso tempo sia inutile la soluzione che porterebbe alla conseguenza dell’inutilità di un clero che non avrebbe ragione di esistere in assenza di Dio.
L’UAAR chiede l’assenza di Dio e il Prof. Vito Mancuso auspica il fatto di una fede in Dio al servizio di tutti stigmatizzando un impedimento derivato dal fatto che Dio sarebbe, come dire, di esclusivo possesso del clero e dei clericalizzati.
Questo il dibattito.
Io continuo a sostenere la piena legittimità di chiunque si organizzi e organizzi intorno a se un consenso su interessi legittimi. I partiti, le categorie professionali, le imprese, i lavoratori, il clero e compagnia bella hanno il diritto sancito dalla Costituzione con l’Art. 18 di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Io mi chiedo e vi chiedo se il fine del clero clericale e dei clericali di difendere i suoi interessi intervenendo in modo più o meno diretto nella sfera dell'azione politica del nostro Paese è vietato dalla legge penale.
Io mi chiedo e vi chiedo se il clero clericale e i clericali HANNO IL DIRITTO di associarsi e difendere i loro interessi nella maniera che liberamente scelgono.
Io ho l’impressione che ci siano altri che come l’UAAR non riconoscono al clero clericale e ai clericali il diritto sancito dall’Art. 18 della Costituzione e che per tale stesso motivo spendono risorse economiche significative per pubblicizzare l’inutilità di Dio. Ma oltre a costoro ci sono anche persone come il Prof. Vito Mancuso, che non sono né del clero clericale né clericali, che ritengono che il modo che ha il clero clericale e i clericali di difendere gli interessi del clero impedisce agli italiani di avere una Religione Civile, ovvero la religio, il principio unificatore.
Ai gentiluomini perbene e cortesi dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti chiedo di riflettere meglio sulle motivazioni che informano la loro azione pubblicitaria e se come me, giungessero alla conclusione che la loro preoccupazione è generata dal clero clericale e dai clericali di finalizzare la loro campagna sull’inutilità del clero clericale e dei clericali senza scomodare per questo Dio.
Invece al Prof. Vito Mancuso voglio fare presente che la collaborazione in ogni struttura gerarchica è informata dall’appartenenza.
Non gliela faccio lunga e utilizzo una metafora.
Io in quanto cittadino italiano posso esercitare la mia cittadinanza attiva in qualunque delle cariche
gerarchiche derivate dall’organizzazione antropologica artificiale denominata Stato Italiano o, brevemente, Italia. Non è lo stesso se io cambio la mia residenza andando ad abitare negli Stati Uniti d’America laddove o posso risiedere in maniera legale in quanto turista, oppure posso avere il permesso di soggiorno se dimostro di lavorare in una qualche azienda e nello stesso tempo non rappresento un pericolo per i cittadini degli Stati Uniti.
Comunque anche in tali casi non avrò diritto, come invece tutti i cittadini americani, di ricoprire l’incarico di parlamentare, di Governatore di uno Stato o di Presidente degli Stati Uniti d’America. Ma, come dicono gli avvocati, vi è di più, infatti in veste di turista o di persona con il permesso di soggiorno non potrò esprimere, attraverso il voto, la mia preferenza per l’uno o altro candidato con cittadinanza americana. Tuttalpiù sarà tollerata una mia opinione sull’opportunità che Tizio o Caio faccia il Presidente. Oppure mi sarà permesso di fare il Presidente dell’Associazione Italiani In America.
Per utilizzare la stessa metafora come può pretendere un fedele laico che è cittadino italiano nei MOVIMENTI di avere gli stessi diritti negli Stati Uniti che sono le Parrocchie?
Ecco caro Prof. Mancuso lei indica una via DIFFICILE (quella dell'ottenimento di cittadinanza diversa) lasciando sullo sfondo la soluzione naturale che è quella che ciò che i fedeli laici mettono in atto per vivere il Vangelo, ovvero la Comunità, che poi può essere chiamata come si vuole ma che in definitiva è la forma Comunitaria, che poi è quella indicata dal manifesto Costitutivo che sono le tanto care Beatitudini.
Chi invece vuol clericalizzarsi perchè non dovrebbe farlo? E guardi professore che la maggior parte, per non dire la quasi totalità, di quelli che sono nelle Parrocchie di Comunità non vogliono sentirne parlare, e il Signore ha strade che né io, né penso lei, conosciamo per arrivare a questi fratelli.
Il suo ASSOLUTIZZARE mi trova dissenziente e le sue tre tesi mi rafforzano nell'opinione di avere rispetto di tutti anche delle sue tesi che sostiengono di poter decidere su quello che deve fare il clero senza essere del clero.
Diverso sarebbe se io e lei caro Prof. Mancuso avessimo la possibilità di scegliere il clero e ciò che fa il clero avendo la possibilità di determinare qualunque cosa in quell’organizzazione denominata clero e gerarchia ecclesiale tramite Elezioni libere e democratiche con noi in veste di elettorato attivo e passivo.
Ma Lei sa caro Prof. Mancuso che è solo il clero che ha il titolo e il diritto di cambiare la sua struttura organizzativa o le sue dinamiche interne.
Come ho già scritto in un’altra occasione questa è una cosa che non riguarda me, né i tanti padri e madri che vanno a Messa la domenica e tentano di mettere in pratica nella loro vita il Vangelo. Noi padri e madri di famiglia che tentiamo di imitare Gesù con tanti fallimenti ma anche con qualche successo non abbiamo alcun interesse che le cose cambino in quella struttura gerarchica denominata clero clericale e clericalizzati che, secondo la mia opinione, può organizzarsi al suo interno, come meglio crede senza per questo incidere minimamente nella mia vita.
Per Grazia di Dio non siamo in un Paese TEOCRATICO! Quindi caro prof. Mancuso di come si organizza il Clero è affare solo del Clero e qualunque interferenza sarebbe INGERENZA GRATUITA E VIOLENTA!
Il Vangelo è rivolto a tutti e a ognuno di noi e posso testimoniare per la mia esperienza che Dio e suo figlio Gesù Cristo mi hanno dato la vita, una vita piena, una vita vera e prego il Signore affinché questa Grazia sia concessa a tutta l’umanità.

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