giovedì 30 ottobre 2008

Il Prof. Achille de Nitto ovvero: GELMINI? TUTTO HA UN COSTO!

Il Prof. Achille de Nitto ovvero: GELMINI? TUTTO HA UN COSTO!
Il Prof. Achille de Nitto ovvero: GELMINI? TUTTO HA UN COSTO!
di Antonio Bruno

Che serata quella del 29 ottobre 2008! Alle 21.00 presso la sede dell’Azione Cattolica Diocesana di Lecce in Via Santa Venera 12 (Traversa di Chiesa di Santa Teresa, nei pressi di Porta Rudiae) un appuntamento a cui non potevo mancare. Il nostro Movimento Studenti di Azione Cattolica ha invitato il Prof. Achille de Nitto Docente di Istituzioni di Diritto Pubblico e Giustizia Costituzionale Università del Salento Lecce per un seminario sul tema: “Scuola: Partecipazione e formazione delle coscienze”. C’è stato tutto questo parlare del Movimento Studenti di Azione Cattolica di Lecce mentre, come previsto, ieri il Senato ha approvato definitivamente il contestato decreto Gelmini sulla scuola, e mentre le proteste degli studenti non si fermano, con medi e universitari che pensano ad organizzare una manifestazione al Quirinale per chiedere al Capo dello Stato di non firmare la legge, e il Partito Democratico e il partito di Di Pietro annunciano un referendum abrogativo e sempre mentre la ministro Maria Stella Gelmini ha invece commentato, con uno scarno comunicato, che "La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà".
In questo scenario turbolento il Presidente Diocesano dell’Azione Cattolica Massimo Vergari ha presentato il relatore affermando che la sala era piena di studenti che hanno discusso nel Movimento “AL DI LA DEL COLORE POLITICO”, che anche oggi le presenze erano assolutamente interessate al futuro della Scuola per discutere mettendo sul tavolo argomenti che mettano il futuro rappresentato dalla scuola al centro del dibattito nella società. Molto attivi gli studenti dei Licei Classici e Scientifici della Città di Lecce ma non è da meno il contributo degli studenti del Movimento di Azione cattolica delle altre scuole.
Premetto che il relatore Prof. Achille de Nitto ha esordito con una fortissima suggestione ovvero mi ha detto che la mia vita, la tua vita, dipende dalla scuola. Come? Che dico? Pensaci, il Prof. Achille de Nitto ha proseguito ricordando a tutti noi che tutto è dipeso dai MAESTRI CHE HO AVUTO, DAI COMPAGNI DI CLASSE CHE HO AVUTO, DALLE AULE E DAGLI EDIFICI SCOLASTICI CHE MI HANNO OSPITATO.
Tutto questo HA UN PESO DECISIVO che determina degli effetti in ognuno di noi che nel caso siano negativi oppure nel caso siano stati addirittura TRAUMATICI, ci impiegano per più di 30 anni per potercene liberare. Così come viceversa se sono positivi il loro riverbero è quella marcia in più, quel decisivo spunto, che permette di ottenere risultati nella vita.
Ma il Prof. Achille de Nitto aggiunge che durante quel periodo ognuno di noi non se ne è accorto di questa decisività, persi come eravamo (e in cui sono gli studenti di oggi) in una INTEMPESTIVITA’ che però è fisiologica. Un velo di rimpianto per quanto mi riguarda e una indicazione per gli studenti presenti che fanno ancora in tempo a contrastare questa intempestività poiché tale contrasto farà sicuramente guadagnare loro tempo.
Ma durante il periodo dell’adolescenza semplicemente “NON CI SI RENDE CONTO”.
Ancora suggestioni da parte del Prof. Achille de Nitto quando afferma in modo quasi poetico “MAESTRI E COMPAGNI INCIDONO NELLE PIEGHE DELL’ESPERIENZA DI OGNUNO DI NOI”
Poi il riferimento all’attualità al Decreto Gelmini divenuto Legge e alla attualità di questo seminario che ne aumenta il pregio.
Ci spiega il Docente di Istituzioni di Diritto Pubblico e Giustizia Costituzionale Università del Salento Lecce che la Legge in questione è uno strumento, come una forchetta, come un automobile. Ed ecco che, dopo questa affermazione, sembra sgattaiolare da questa stringente attualità perché il Prof. Achille de Nitto afferma che nella sua relazione non intende parlare di STRUMENTI e quindi, nonostante l’attualità, che non intende parlare del decreto Gelmini divenuto proprio ieri Legge.
Il Prof. Achille de Nitto vuole parlare delle cose partendo da questo argomento del Decreto Gelmini divenuto Legge che è STRUMENTALE AD ALTRE POSSIBILITA’.
Ma che cos’è la Scuola? Si chiede il Prof. Achille de Nitto, e la risposta sta in una parola: La Scuola è una RAPRESENTAZIONE.
Partendo da questa parola il Prof. Achille de Nitto passa a descrivere le diverse forme di questa RAPPRESENTAZIONE chiamata SCUOLA.
Una delle possibili rappresentazioni della Scuola è quella che è collegata al TEMPO. La Scuola un PARCHEGGIO che OCCUPA IL TEMPO. A Scuola si passa del TEMPO, e la funzione è LENITIVA DI ALCUNE SOFFERENZE.
Il Tempo Pieno, Il Tempo Vuoto e il Tempo Libero. La Scuola scandisce il TEMPO DELLE FAMIGLIA. Le vacanze della famiglia dipendono dalla scuola e sempre dalla scuola dipende l’organizzazione sociale infatti quando le scuole finiscono dove mandiamo i nostri figli? E dove vanno i Professori quando finiscono le scuole?
Il Prof. Achille de Nitto dice che la Scuola è un luogo dove stare la mattina e poi si chiede: “Se non andassimo a Scuola dove andremmo?”
E se non ci fosse la scuola dove metteremmo i Professori? Dove andrebbero a finire UN MILIONE E TRECENTOMILA occupati negli spazi chiamati scuole?
Poi si schernisce, precisa meglio dati gli sguardi disorientati dei presenti: il Prof. Achille de Nitto significa a tutti noi che PARCHEGGIO NON E’ UNA RAPPRESENTAZIONE SPREGIATIVA DELLA SCUOLA!
Certo PARCHEGGIO E’ UN PO’ POCO – MA NON E’ POCHISSIMO!
La scuola parcheggio è una rappresentazione che prevede la libertà di decidere di occupare il tempo in altri spazi e luoghi una volta finita la scuola dell’obbligo.
Il Prof. Achille de Nitto poi passa a un’altra RAPPRESENTAZIONE DELLA SCUOLA, QUELLA che definisce di SCUOLA CASERMA.
In questa rappresentazione il Prof. Achille de Nitto definisce la scuola come IL LUOGO IN CUI CI SI PREPARA A FARE QUALCOSA.
In sintesi c’è uno che ti dice: “Si fa così” e tu lo fai, un po’ come quel COMICO DI ZELIG CHE DICE:
TU MI DICI QUELLO CHE DEVO FARE……E IO LO FACCIO!
In questa rappresentazione della scuola il Prof. Achille de Nitto sostiene che il tempo è strutturato. E’ come nella STRUTTURA MILITARE, che è complessa e si occupa degli uomini che devono divenire adulti e da questa rappresentazione di scuola si ha una EDUCAZIONE COMPLESSIVA.
Il questa rappresentazione la Scuola si occupa di:
Felicità
Sport
Intelletto
Competenza
Nella rappresentazione della scuola caserma si imparano DISCIPLINE UNIFORMI con un MAESTRO UNIFORME. A imparare è l’allievo o, precisa il Prof. Achille de Nitto, meglio sarebbe dire l’alunno che è uno che si nutre perché la parola viene da nutrire.
La rappresentazione della scuola caserma prevede che ci si UNIFORMI A DISCIPLINE. Sostanzialmente, aggiunge il Prof. Achille de Nitto, bisogna ISTRUIRSI O ADDESTRARSI.
Le Discipline trasmettono le MATERIE e il SENSO DEL RIGORE E DEL PROTOCOLLO. Il termine è MILITARE ed è ORIENTATO A DEI RISULTATI.
Il Prof. Achille de Nitto FA L’ESEMPIO DELL’INTERROGAZIONE: ti interrogo e quindi mi devi dare il risultato della tua conoscenza!
Un po’ come in una bottega artigiana dove c’è necessità di produrre dei risultati. Risultato è IL SAPERE, ovvero LA SCIENZA.
Quindi in una interrogazione per tornare all’esempio tu mi devi dare nozioni, quantità, informazioni e dimostrare cosa hai conseguito tutto ciò che ti è stato dato.
Infine il Prof. Achille de Nitto descrive la terza rappresentazione della Scuola e per farlo si serve dell’etimologia della parola SCUOLA che viene dal latino scòla e dal greco scholè che significa OZIO, RIPOSO, AGIO QUINDI IL TRATTENERSI L’OCCUPARSI IN UN TEMPO LIBERO DA FACCENDE, naturalmente il Prof. Achille de Nitto precisa che i Vocabolari riducono la complessità ma non la risolvono con un unico significato poiché vi sono più significati. Comunque la rappresentazione della scuola che il Prof. Achille de Nitto sta dando coincide con RIPOSO, STUDIO E CONVERSAZIONE.
Scuola rappresentata come il LUOGO IN CUI CI SI SCAMBIA QUALITA’.
Un dialogo possibile è quello che prevede un “che hai capito?” seguito da “io ho capito questo!” oppure “quello che hai detto è inutile” ovvero la scuola come la rappresentazione di un luogo in CUI SI IMPARA E SI INSEGNA. Una rappresentazione della scuola disco ovvero: disco, discis, didici, discĕre che significa sapere (v.tr.); apprendere (v.tr.); imparare (v.tr.).

1 imparare, apprendere, studiare, istruirsi
2 sapere, venire a conoscenza, essere informato di qualcosa.

Etimologia: learn): falsa discentes, Amm. 14, 1.
E siccome non c’è il participio passato possiamo dire che tale participio passato è DOCTUS
abile (agg.)
esperto (agg.)
sapiente (agg.)
scienziato (agg.)
istruito (agg.)
erudito (agg.)
dotto (agg.)
colto (agg.)
homo doctus letterato (s.m.)


1 dotto, istruito, colto, perito, abile
2 scaltro, furbo, avveduto
3 (come sost. m. pl. docti, orum) dotti, esperti, filosofi, scienziati, uomini di cultura.

E poi il Prof. Achille de Nitto gioca con i significati dice che i proverbi del Salento sono importanti come quello che dice “NESSUNO NASCE IMPARATO” e siccome nessuno nasce sapendo le cose ecco che è discens: discens, discentis ovvero scolaro, allievo.
In pratica uno ti insegna e, quando hai imparato, sei DOCTUS.
In questa rappresentazione della scuola fatta dal Prof. Achille de Nitto c’è un circuito comunicativo. In questa rappresentazione della scuola ci sono anche MOLTE DISPERSIONI ma insieme a queste esistono TANTI TRANSFERT.
Poi IL DILEMMA. Se il Maestro è troppo avanti l’allievo non impara. Se non c’è equilibrio, se c’è sproporzione NON IMPARI.
Ma in questa rappresentazione della scuola fatta dal Prof. Achille de Nitto NON DEVI PRODURRE RISULTATI.
E allora qual è il risultato?
Sorride sornione il Prof. Achille de Nitto, e poi annuncia che IL RISULTATO E’ IL CIRCUITO COMUNICATIVO CHE TRASFORMA IL RIPOSO IN OCCUPAZIONE.
E il Prof. Achille de Nitto utilizza ancora un esclamazione dicendoci ”Io studio, mi ammazzo di fatica, MI RIPOSO MA MI STANCO!”
Eccolo il Prof. Achille de Nitto che si arrampica ancora sui significati su scholè che è uso, lentamente, adagio, pensatamente, con fatica, con attenzione.
TI DA PIACERE MA TI COSTA FATICA.
Siamo tutti seduti sulle spalle di un gigante, nessuno è talmente originale da non attingere da altri.
Poi una definizione squisita del Prof. Achille de Nitto: IL CIRCUITO COMUNICATIVO RIGUARDA IL SAPERE MA ANCHE IL SAPORE DELLE COSE CHE TI DANNO.
Ecco che scholè è produrre CULTURA E CULTURA è NON SAPERE MA SAPORE
Ancora significati dal Prof. Achille de Nitto Agricoltura OVVERO APRIRE DEI SOLCHI NEL TUO CUORE CHE POI APRONO POSSIBILITA’.
Ed ecco la spiegazione piena poiché nella dimensione spaziale della scholè si tratta di educarsi non di produrre risultati.
Ancora UNA FORTISSIMA SUGGESTIONE MI PERVIENE DALLA DOMANDA POSTA dal Prof. Achille de Nitto: “Tu che possibilità mi lasci intuire?” C’è reciprocità e questa cosa è FATICOSISSIMA!
E ancora sempre sulla suggestione quasi terapeutica delle parole e dei significati il dal Prof. Achille de Nitto dice: “Si tratta di acquisire non tanto SCIENZA ma COSCIENZA!”.
Sempre il binomio parola – significato produce questo pensiero del Prof. Achille de Nitto: “La scuola come LUOGO BUROCRATICO scansiona ed è una struttura organizzata che produce come risultato L’ISTRUZIONE!”.
Istruzione è una parola disastrosa perché le istruzioni si danno a un esecutore meccanico. Istruzione è diverso da Disciplina o Educazione perché una persona può essere istruita ma non so se allo stesso tempo è educata.
C’è stato chi ha più volte denunciato che questa rappresentazione della scuola può risultare oppressiva a tal punto da far giungere pensatori ad AUSPICARE LA DESCOLARIZZAZIONE DELLA SOCIETA’.
C’è INVECE una prospettiva anarchica, NON ORGANIZZATA. La scuola dovrebbe dirti: PUNTIAMO TUTTO SU QUELLO CHE SAI FARE TU. TU STAI CRESCENDO. INSOMMA UNA RAPPRENTAZIONE CHE NON FA UNA PREVISIONE MA CHE CERCA UNA PREVISIONE.
Tutto questo significa FATICA perché i rapporti, le relazioni sono pericolose, difficili e quindi è difficile stare insieme.
Ma tutto questo COSTA! Se qualcuno ci marcia, se il sistema è ELEFANTIACO c’è un costo! E chi paga? Adesso si fa il GIOCO DEL FIAMMIFERO l’ultimo si BRUCIA!
Un ultima fortissima suggestione il Prof. Achille de Nitto ce la da ancora con le parole e i significati. Lancia LA DOMANDA APPRENDERE E NON COMPRENDERE? E poi ancora: “Aspettative o Speranze?”
Le aspettative annullano le speranze! Come quando fai l’esame il Prof. ti dice che devi tornare e tu gli dici STUPITO: “Ma Prof. Io ho studiato!” ovvero avendo studiato ho l’aspettativa di superare l’esame.
Ma si chiede ancora il Prof. Achille de Nitto: Selezionare o Promuovere?
Dice di Don Milani e del dilemma se proseguire con quelli che capiscono subito e lasciarsi alle spalle quelli che non seguono oppure aspettare e lasciare a se stessi quelli che sono avanti?
Capisci? IL PROBLEMA DEI COSTI C’E’! E L’EGUALITARISMO E’ UNA TRUFFA!
Come si può dire: “IO TRATTO TUTTI ALLO STESSO MODO!” Oppure “Io non guardo in faccia a nessuno!”
Con queste domande e in questa fase interlocutoria si è svolto un acceso dibattito tra gli studenti presenti. In sintesi la preoccupazione di essere strumentalizzati dal Preside e dagli insegnanti che stanno utilizzando gli studenti e la mancanza di un dibattito sui valori e sui contenuti poiché lo sguardo è fisso sugli strumenti.
Il dibattito è stato concluso dall’affermazione del Prof. Achille de Nitto che sottolinea che stare a discutere ovvero a parlare con tesi opposte è un LUSSO, che ciò è possibile perché c’è chi paga un costo anche per il nostro stare insieme di ieri sera.
Ora c’è da chiedersi per quale rappresentazione di scuola si è disposti a pagare un costo. E soprattutto c’è da chiedersi in che modo si possa raggiungere una rappresentazione condivisa al di fuori del dibattito che non c’è perché ha un costo? Ma senza il dibattito non c’è rappresentazione condivisa e gli scontri di ieri e di oggi, la violenza e le tensioni ne sono la dimostrazione.


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