lunedì 9 febbraio 2009

Un fondo di prevenzione dell’Usura per salvare la vita a chi ha affidato il suo futuro al Dio Denaro.

Un fondo di prevenzione dell’Usura per salvare la vita a chi ha affidato il suo futuro al Dio Denaro.
di Antonio Bruno

Cominciamo un viaggio? Andiamo al villaggio di Riesci ad Arnesano 10.000 anni fa. Capanne e uomini che percorrevano le vie dell’acqua (le carratizze). Avevano imparato a coltivare la terra, allevavano gli animali e ricavavano dall’argilla belle ceramiche e il tempo in cui hanno vissuto l’abbiamo chiamato NEOLITICO ovvero una nuova età della pietra ma questa volta levigata.
Ma come facevano a fare tutto? Come potevano coltivare la terra, allevare gli animali, cuocere le ceramiche, costruire le capanne, percorrere le carratizze per esplorare nuovi territori da colonizzare?
Come facevano ad allevare i loro piccoli e contemporaneamente difenderli dalle insidie delle malattie e delle belve feroci?
Ognuno faceva qualcosa e, molte delle cose che faceva, una volta soddisfatte le esigenze della sua famiglia, erano un di più, un esubero di produzione che poteva essere data agli altri in cambio di qualcos’altro che era in possesso di questi ultimi.
Avevo più frutta di quanta mi fosse necessaria e potevo darla in cambio di un piatto in ceramica che proprio l’altro ieri il bambino aveva rotto. Ma se avessi voluto scambiare merci di tipologie assai diverse, avrei potuto farlo solo quando entrambe le merci fossero state disponibili nello stesso tempo e nello stesso spazio.
Ad esempio, un baratto di arance contro pesche, posti i diversi tempi stagionali di maturazione e dunque di reperibilità, mi era impossibile.
Ecco che il mio avo del Neolitico del villaggio di Riesci dal baratto diretto passò dunque al baratto mediato, attraverso l'uso di una terza merce, di carattere guarentigio (assicurazione solenne relativa ad un determinato comportamento futuro data a chi da tale comportamento trarrà vantaggio) la quale potesse fungere da "valore-ponte". Questo consentiva non solo di poter ampliare la possibilità di scambio oltre la contemporaneità di reperimento, ma anche di effettuare scambi indiretti. Questa "merce terza" fu nel mondo occidentale ben presto individuata in lavorazioni ben definite di alcuni metalli, il più noto dei quali è l'oro.

Con l'oro, per fare un caso concreto, era possibile vendere il grano nel momento migliore, ricevendo in cambio delle monete. Era poi possibile riutilizzare lo stesso oro per comprare pesche o arance quando fossero in maturazione.

L'introduzione del denaro ha reso tutti i prodotti più facilmente scambiabili.
Quindi con questa breve storia dell’invenzione del denaro abbiamo capito che è uno strumento economico, che può assumere le funzioni di:

mezzo di scambio;
unità di conto;
riferimento per pagamenti dilazionati;
riserva di valore.

Ma tutto questo denaro che va e viene, che si muove nello spazio e nel tempo ha poi reso necessario uno studio per rendere massima la soddisfazione di chi lo possiede. La materia che si occupa di questo è la finanza che è la disciplina che studia processi con cui individui, imprese, enti, organizzazioni, e stati gestiscono i flussi monetari (raccolta, allocazione e usi) nel tempo.

Essendo definita l'economia come "la scienza che studia le modalità di allocazione di risorse limitate tra usi alternativi, al fine di massimizzare la propria soddisfazione", la finanza, analogamente, è "quella scienza che studia le modalità di allocazione del denaro tra usi alternativi, al fine di massimizzare la propria soddisfazione"".


Quindi l’economia si occupa delle risorse e si intende quindi che si occupa del grano, del vino, delle automobili, dei ponti, delle case ecc. La finanza invece si occupa ESCLUSIVAMENTE DEL DENARO, di come collocarlo tra usi alternativi per massimizzare la propria soddisfazione.
Tu hai più denaro di quanto riesci a spendere? Oppure tu risparmi del denaro rinunciando a spenderlo? Che fai? Cerchi di metterlo da qualche parte (allocarlo). E dove lo metti? Dove ti danno di più! Come? Ti danno di più cosa? Ma più denaro! E più denaro ti danno, più alto è il tasso di interesse e quindi più SEI SODDISFATTO! In pratica tu hai prestato il tuo denaro e in cambio, dopo un certo tempo, ti hanno restituito il tuo denaro e in più ti hanno dato altro denaro che rappresenta il tuo ricavato per gli interessi.

Mi sembra che sia tutto chiaro no?

Precisiamo che il prestito è la cessione di una somma di denaro con il vincolo della restituzione di capitali di pari valore o maggiori.
Il termine prestito indica essenzialmente un finanziamento di denaro che un istituto o società di credito autorizzata (detta mediatore o dealer) concede ad un soggetto.

La sua assegnazione avviene dopo una serie di controlli preliminari che il mediatore esegue in base alla situazione economica e professionale del soggetto richiedente, esami che permettono loro di valutare la sicurezza evitando sconvenienti situazioni di insolvenza.

Si considera usura la pratica consistente nel fornire prestiti a tassi di interesse considerati illegali, socialmente riprovevoli e tali da rendere il loro rimborso molto difficile o impossibile, spingendo perciò il debitore ad accettare condizioni capestro poste dal creditore a proprio vantaggio, come la vendita a un prezzo particolarmente vantaggioso per il compratore di un bene di proprietà del debitore, oppure spingendo il creditore a compiere atti illeciti ai danni del debitore per indurlo a pagare.

In sintesi se una banca ritiene che un creditore non sia sicuro, per evitare situazioni di insolvenza, non gli fa credito (non gli assegna del denaro) quest’ultimo può chiudere la sua attività, oppure cade vittima di chi gli presta il denaro con tassi troppo alti e, per la legge 7 marzo 1996 n. 108 è usuraio un tasso aumentando del 50% il TEG (tasso effettivo globale). Ma anche se è al di sotto si considera usuraio un tasso dato a chi è in difficoltà economiche.

Per limitare questo flagello che colpisce soprattutto le regioni meridionali, sempre attraverso la legge 7 marzo 1996 n. 108, è stato costituito presso il Ministero delle Finanze e dell’Economia un Fondo di prevenzione dell’usura.

Di quello che è necessario fare per non permettere alla schiavitù del denaro di avere la meglio sulla vita umana si è discusso presso la Camera di Commercio Industria e Artigianato di Lecce in Viale Gallipoli il 7 febbraio 2009.

C’è stato il Sindaco di Lecce Dott. Paolo Perrone che ha fatto un progetto con l’Assessorato alla Sicurezza del Comune di Lecce per dare una consulenza attraverso gli uffici dell’Annona del Comune. Il Sindaco rileva che la persona che è nella spirale dell’usura si reca più alla Procura della Repubblica ed è restia a chiedere aiuto al Comune. Tutto questo nella direzione della prevenzione del fenomeno.
C’è stato il Dott. Arturo Carmenini che ha detto dell’obiettivo di sensibilizzare tutti su questo fenomeno attraverso gli 84 milioni di Euro ricavati dall’anti riciclaggio.
L’Avv. Nino Dello Prete ha stigmatizzato l’azione di lotta all’usura che ieri si basava sulla repressione e che oggi invece cerca di mettere in atto la prevenzione.
L’usura denota una inefficienza del credito, quindi delle Banche e questo c’è sempre stato da quando è venuto fuori il denaro.
Attraverso la CONFIDI si da una garanzia fidejussoria a chi ha bisogno di credito che gli viene negato essendo in questo modo a rischio di cadere nell’usura.
Ma le Banche fanno difficoltà! La fanno nonostante la garanzia di CONFIDI! Lo dice anche il Sottosegretario all’Interno On.le Alfredo Mantovano! Racconta del giovane imprenditore che nel 2002 a fronte di un’assegnazione di 20.000 Euro fa un fatturato di 50.000 Euro e che nel 2007 a fronte di una assegnazione di 400.000 Euro fa un fatturato di 2 milioni di Euro. MA IL NOSTRO EROE SUBISCE UN ATTENTATO E LA BANCA CHE FA? Ma come che fa? Chiede al nostro eroe di rientrare immediatamente dallo scoperto. Quando si dice la partecipazione al rischio dell’Impresa Bancaria si intende appunto che il rischio è da evitare e quindi è assolutamente necessario lasciare il creditore nella assoluta mancanza di liquidità preda degli AVVOLTOI CHE GIA’ L’HANNO BOMBARDATO!
A coronamento di questo le dichiarazioni del Presidente della CCIA che denuncia tassi più alti di 2 – 4 punti in più rispetto al resto dell’Italia perché qui, nel tacco della penisola, le Banche sostengono che c’è più rischio e continuano a sostenerlo anche dopo aver ricevuto gli aiuti dallo Stato! Loro l’aiuto sacrosanto l’hanno incassato mentre le aziende leccesi hanno incassato un secco no a qualunque tasso più basso rispetto a quello praticato.

Il denaro nato come ponte per favorire lo scambio è divenuto DOGANA che spezza il flusso della ricchezza, che impedisce la sua redistribuzione così come sarebbe giusto e favorisce la speculazione, la stessa che ha fatto IMPLODERE FRAGOROSAMENTE la finanza degli USA, la stessa che ha determinato la distruzione della solidarietà.

Il mio vuole solo essere un richiamo alla riflessione perché di globale c’è la finanza che risolve problemi con decisioni che creano problemi ancora più grossi e che vive nel chiuso di chi appartiene a quel Mondo.
A noi non resta che sperare nell’umanizzazione della Finanza affinché torni ad essere ciò che è ovvero un ponte tra le persone umane affinché la vita su questo pianeta diventi per tutti più bella e soddisfacente.

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