domenica 22 febbraio 2009

E la chiamano BOLLA! Abbiamo un debito 15 volte quello che produce tutto il mondo

E la chiamano BOLLA! Abbiamo un debito 15 volte quello che produce tutto il mondo
di Antonio Bruno
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A Lecce Enrico Cisnetto e Mario Sechi per parlare della crisi economica e finanziaria e tentare di individuare delle risposte adeguate.
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Ad accogliermi c’è l’amico e collega professionista Vincenzo Pitotti, molto mi lega a lui e quello che di più mi mette in sintonia è la comune ansia di imitare Gesù dei cui risultati (almeno dei miei) preferisco non scrivere stendendo un velo pietoso.
“Non ti ho visto Sabato scorso alla conferenza avente per tema: Benedetto XVI, la sfida della verità per l’ uomo” tenuta da Luigi Negri Vescovo di San Marino Montefeltro” mi dice meravigliato e io lo ringrazio e mi scuso con lui ma ero in ritiro spirituale e non avendo il dono dell’ubiquità ho preferito questo importante passaggio del mio cammino spirituale. Vincenzo mi sorride con la sua cordialità di sempre e dice che non mi devo preoccupare lo fa perché io gli avevo rappresentato le mie scuse in quanto non avevo nemmeno avvisato della mia impossibilità di prendere parte all’incontro non ricambiando la squisita cortesia di ricevere sempre la telefonata per l’invito.
Stavolta c’è, nella splendida cornice del Hotel President al primo piano, la presenza di Enrico Cisnetto http://www.enricocisnetto.it/Default.aspx e di Mario Sechi http://www.mariosechi.net/ che parlano di "Economia e finanza, la sfida di un ritorno alla realtà" convegno inserito nel ciclo Sfide culturali e politiche del Sottosegretario agli Interni On.le Alfredo Mantovano.

Il denaro va e viene, si muove nello spazio e nel tempo ha messo in moto delle persone che hanno visto come rendere massima la soddisfazione di chi lo possiede. La materia che si occupa di questo è la finanza che è la disciplina che studia processi con cui individui, imprese, enti, organizzazioni, e stati gestiscono i flussi monetari (raccolta, allocazione e usi) nel tempo.

Essendo definita l'economia come "la scienza che studia le modalità di allocazione di risorse limitate tra usi alternativi, al fine di massimizzare la propria soddisfazione", la finanza, analogamente, è "quella scienza che studia le modalità di allocazione del denaro tra usi alternativi, al fine di massimizzare la propria soddisfazione"".

Tutti sappiamo che c’è la crisi. Tale crisi è stata prima Finanziaria e poi è divenuta economica. La prima considerazione di Enrico Cisnetto è un tentativo di spiegare, a noi che lo ascoltavamo, la causa o le cause della crisi. E lo fa semplicemente dicendo che è stato un eccesso di debito a causare la crisi. Lo spiega rivelando che negli ultimi vent’anni c’è stata una crescita economica mai accaduta nella storia dell’umanità e aggiungendo che tale crescita miracolosa è stata sostenuta dal debito.
Un po’ come dire che io a casa mia compro una Ferrari, una villa a Cortina e una a Porto Cervo poi ristrutturo il mio appartamento mettendo pavimenti fatti di Marmo di Carrara e rubinetteria in oro massiccio, lampadari con pendenti di diamanti e arredamento del settecento il tutto indebitandomi con le banche.
Insomma la mia famiglia vive un momento di splendore grazie alla mia capacità di farmi prestare soldi da banche che ritengono io sia affidabile in quanto restituirò quanto mi è stato prestato. Poi però io non restituisco i soldi ed ecco che la banca fallisce.
Ma tu mi dirai che solo uno stupido da soldi a chi non è in grado di onorare i suoi impegni. No! Ci sono i furbetti del quartierino che proprio per questo non risultano stupidi. Negli USA tutto questo dare denaro a tutti era sostenuto dall’aumento del valore dei beni immobili, specificamente nell’aumento di valore delle case. Ma quando il mercato immobiliare è crollato ecco che sono crollati anche quelli che avevano finanziato questo mercato. Liman Bravers è stata l’inizio dell’apparire di tutto questo.
In soldoni le Banche hanno prestato 3 Trilioni di Euro in più del denaro che avevano raccolto e questo ha generato l’effetto leva.
Si continua parlando dell’Italia, del 110% del Prodotto interno lordo necessario a pagare il debito del nostro paese. Potremmo cancellare tutto il debito e tornare al baratto ma ciò è impossibile perché non si può fermare la globalizzazione.
Cisnetto conclude affermando che come è evidente per sanare bisognerebbe ridurre il debito che invece aumenta.
Un uomo orgoglioso e combattivo armato di tutto punto appare nel dibattito, si chiama Mario Sechi e definisce l’analisi di Cisnetto “FREDDA”.
Debito eccessivo nelle famiglie (ma in quelle USA); nelle Banche, nelle Imprese e negli Stati. Sechi afferma che sopra a tutto questo c’è l’uomo e infila una serie di argomentazioni che stigmatizzano una crisi morale che nemmeno il G7 chiuso da poco ha affrontato in termini risolutivi.
Un divertito Cisnetto replica affermando che attribuire al debito morale la responsabilità è fuorviante poiché anche se mettessimo in galera tutti quelli che hanno contribuito a creare questo caos non risolveremmo il problema. Per farsi capire meglio cita la crisi della I Repubblica per tangentopoli e afferma che sarebbe come se affermassimo che il crollo di quel sistema fosse il frutto dell’azione di qualche mariuolo o briccone.
Quello che manca nel globo oggi è la fiducia. La fiducia è la materia più rara.
Ed eccoli qui che arrivano alle alleanze. Conviene all’Italia di oggi, Provincia dell’Impero Americano, continuare ad essere alleata degli USA?
Capperi! Come dire quello che accadeva alle famiglie dei nobili decaduti: la figlia sposa il ricco e rozzo borghese con i soldi e tutta la famiglia risorge!
E’ proprio vero “Mondo era e Mondo è” come diceva la mamma di una mia vecchia amica quando parlava di sua figlia che “Aveva girato il culo all’altare con il braccio appoggiato a un arricchito e così aveva salvato tutti i debiti accumulati da un padre stolto, confuso e donnaiolo !”.
E’ Sechi che si avventura a spiegarci che siamo a una seconda fase e ci chiarisce che tutto accade come nel film “Accadde in settembre” (1950) il film di William Dieterle con Joseph Cotten, Joan Fontaine, Françoise Rosay, Robert Arthur. Accadde in settembre la prima fase quella dell’11 settembre 2001 con le Torri gemelle. E’ scoppiata la IV Guerra Mondiale la guerra al Terrorismo (la III Guerra mondiale finita è la Guerra fredda) e “Accadde in settembre” il 15 settembre 2008 il fallimento della Liman Bravers per decisione del Presidente USA Bush che aveva una strategia rispetto alla crisi finanziaria delle Banche caso per caso.
Sechi parla di Verne e delle profezie che si auto avverano e cita dei libri che annunciano la guerra civile Americana e dalla letteratura emerge l’immagine di un picco della crisi americana.
Sechi sostiene che gli USA non mettono soldi in Italia da anni, non ci sono investimenti USA in Italia e che noi abbiamo un rapporto preferenziale con la Russia infatti le infrastrutture per l’elettricità russa le fa l’Enel e l’Eni commercia il gas russo e libico insomma il dilemma geopolitico dell’Italia è se allearsi con gli USA oppure con la Russia guardando all’Asia.
Interviene Cisnetto che ribadisce l’errore che si è fatto nel non comprendere il processo della globalizzazione della finanza ovvero della sua elevata velocità di integrazione.
Parlare di potere politico italiano equivale a dire che si ha potere nei confini della penisola italiana. Siccome la finanza non ha confini il potere politico italiano non ha alcun potere sulla finanza che è globale. Manca il potere dell’Italia e manca quello dell’Europa perché la moneta unica è una risposta illusoria non ha senso che si sia fatta prima la moneta senza lo stato unico. Una moneta unica avrebbe senso solo all’interno di uno stato unico.
Alla dimensione globale della finanza non è corrisposta una dimensione globale della politica. Tutti gli organismi che ci sono dal G7 in poi sono inadeguati ad affrontare la crisi.
Ci dovrebbe essere una risposta globale che non c’è, e che vanifica qualunque intervento tanto che la borsa crolla sempre più nonostante gli interventi dei singoli stati.
Eppure l’Asia è il perno per lo sviluppo successivo e per questo motivo il Muro che abbiamo alzato alla Cina è un gravissimo errore.
Se vogliamo affrontare il tema del terrorismo dobbiamo convenire che è messo in atto per scopi economici.
Vi sono stati sin’ora due tentativi falliti il primo è quello dell’11 settembre, l’attentato alle Torri gemelle, che aveva lo scopo di causare il crollo dell’economia invece nel 3° Trimestre 2001 l’economia americana è aumentata del 2,3% e nel 1° Trimestre 2002 ha realizzato un aumento del 7,9%.
Il secondo tentativo è stato il 28 novembre 2008 la strage a Mumbai in India con 125 morti. In questo ultimo caso il ragionamento dell’architetto del terrorismo è stato più o meno questo: “Chi tiene a galla l’economia mondiale è l’Asia e in questo continente l’India è il Paese più confuso”. Ma anche dopo questo tentativo non si sono visti effetti devastanti sull’economia.
Per le alleanze non bisogna sottovalutare la forza militare e in funzione di questa è piuttosto improbabile potersi staccare dagli USA. Quindi Enrico Cisnetto propone di stare con gli USA e con l’Asia.
Se torniamo alla crisi dobbiamo tenere conto di questa cronologia:
Estate 2007 – Crisi dei Mutui e del Mercato immobiliare poi contagio del Mercato Finanziario e derivati ovvero la cosiddetta Finanza Sintetica.
2008 – Conseguente Crisi e recessione – Prima in Italia e Giappone
2009 – Tutto il Mondo in recessione
IL FENOMENO RECESSIVO è LA CRISI DELL’ECONOMIA PRODUTTIVA CHE CREA CRISI NEL MERCATO FINANZIARIO.
Più gli Stati sono piccoli e più risentono della crisi.
Il problema dell’Italia è che affronta una recessione già da 15 anni e questi anni sono definiti da Enrico Cisnetto il declino dell’Italia. Il declino presuppone che ci siano dei problemi strutturali che vanno affrontati.
L’Italia in questi 15 anni ha 15 punti in meno del PIL dell’Europa e 35 in meno rispetto agli USA. Per Enrico Cisnetto questo fatto ha un nome che è appunto DECLINO.
Cosa fare per fermare il DECLINO DELL’ITALIA?
Secondo Enrico Cisnetto la risposta deve essere pubblica. Una delle risposte sarebbe di fare debito pubblico. In Italia non è possibile perché siamo già fortemente indebitati il mercato non sottoscriverebbe i titoli di Stato e si andrebbe verso il fallimento.
Enrico Cisnetto prosegue con il dire che la disoccupazione è già aumentata e che la situazione peggiorerà. E allora ecco che Enrico Cisnetto propone la sua CURA:
Come trovare 200 MILIARDI DI EURO?
Il Giappone ha tirato fuori prima 600 MILIARDI DI EURO e poi ne vuole mettere fuori altri 170 MILIARDI DI EURO!
E noi italiani come possiamo mettere in gioco i soldi senza fare debito?
AUMENRTO SECCO DELL’ETA’ PENSIONABILE;
METTERE MANO ALLA SANITA’ POICHE’ IL 50% DELLA SPESA PUBBLICA FUORI CONTROLLO E’ RAPPRESENTATA DALLA SANITA’ E PER FARE QUESTO CENTRALIZZARE ALLO STATO TOGLIEDOLA ALLE REGIONI;
ABOLIRE LE PROVINCE;
DIMEZZARE I COMUNI;
DIMEZZARE LE REGIONI;
ABOLIRE LE COMUNITA’ MONTANE E GLI ORGANISMI TERRITORIALI;
VALORIZZARE IL PATRIMONIO PUBBLICO;
SICCOME GLI IMPRENDITORI SONO INADEGUATI MODERNIZZARLI;
Mario Sechi afferma che quanto affermato da Enrico Cisnetto mette in discussione 50 anni della Vita Italiana.
Enrico Cisnetto risponde che sta scrivendo un libro per Mondadori che ha come titolo “ORA O MAI PIU’”
Mario Sechi liquida le affermazioni di Enrico Cisnetto definendole “Libro dei Sogni”. Non accetta la teoria del declino. Cita Berlusconi che i media dipingono in modo catastrofico e che i cittadinI invece premiano con il 55 – 56% dei consensi. Poi passa alle famiglie Italiane dicendo che non hanno debiti! Dice che l’Italia ha un grande patrimonio privato e che le famiglie italiane sono ricche. Inoltre siccome una parte dei cittadini lavorano per lo Stato e questo non chiude non c’è il rischio di una povertà di tutti.
Il problema secondo Mario Sechi sono le imprese che non fanno innovazione. La Fiat e i grossi chiedono aiuti e che cosa danno le imprese in cambio allo Stato?
La Fiat ha fatto un grosso accordo di internazionalizzazione con la Chrysler e alla casa automobilistica torinese è andato il 35% di quella americana. Ed eccolo qui Mario Sechi che strappa gli applausi dicendo che è ora di finirla con le imprese che prendono i soldi pubblici per fare i capannoni nel deserto che chiudono dopo un anno. Continua dicendo che Berlusconi ha affermato che gli industriali fanno troppe ferie e che questi ultimi, invece di ridursi le loro, dicono che vogliono ridurre le ferie dei lavoratori.
Definisce gli imprenditori CLASSE PRENDITORIALE nel senso che stanno li solo per prendere in una infinita ingordigia.
Inoltre Mario Sechi denuncia il fatto che in Italia ci sono due pesi e due misure le grosse imprese prendono tutto e ai piccoli non va nulla e qui ancora applausi!
Poi parla delle Imprese Bancarie che hanno dato l’ordine di stringere i rubinetti, di non fare più credito alle piccole e medie imprese.
Mario Sechi ama l’Italia, ne è innamorato e come tutti gli innamorati comincia a tesserne le lodi DELL’AMATA. Dice che siamo un grande Paese non come l’Inghilterra che ha nazionalizzato due banche né come la Francia che ha bruciato i titoli Renault, né come la Spagna che paga le sue furberie. Ricorda che noi eravamo i leader nelle invenzioni e nei brevetti. C’è bisogno di buona educazione ed ecco che Mario Sechi parte all’attacco della Scuola e dell’Università Italiana e le liquida così: alle medie distruggono i ragazzi, alle superiori li rendono dei teppisti e all’Università li addestrano a tirare pietre al Papa.
Basta con i piagnoni, Sechi afferma che si deve ritrovare l’orgoglio di essere italiano.
Poi parla della BOLLA FINANZIARIA MONDIALE ovvero della quantità di debito del mondo. Ebbene il debito del MONDO ammonta a 15 volte LA PRODUZIONE LORDA DI TUTTO IL MONDO!
Noi rispondiamo avendo un dirigente ogni 8 impiegati!
E’ seguito un dibattito ma per dirla tutta la sintesi è venuta da UN ANZIANO SIGNORE CON L’IMPERMIABILE DEL TENENTE SHERIDAN (Il tenente Sheridan - correttamente: Ezechiele "Ezzy" Sheridan - è un personaggio di finzione televisivo interpretato dall'attore Ubaldo Lay e ideato dagli sceneggiatori Mario Casacci, Alberto Ciambricco e Giuseppe Aldo Rossi. È stato protagonista di diverse serie televisive di produzione italiana messe in onda dall'allora Programma Nazionale RAI in tre stagioni, fra il 1959 ed il 1961, nella serie Giallo Club. Invito al poliziesco e successivamente, a metà degli anni sessanta, nella serie Sheridan, squadra omicidi e in altre miniserie.)
Ebbene il tenente Sheridan ha chiesto a Enrico Cisnetto e Mario Sechi come salvare i risparmi e la risposta è stata di comprare la Terra o l’oro ma anche qualche titolo di Stato.
Non mi sento di dire che le soluzioni proposte o le levate di scudi di orgoglio nazionale siano merce di scarto. Affermo però che mi sembrano inadeguate proprio come è sembrata inadeguata la risposta al nostro sosia del tenente Sheridan.
A una crisi mondiale si risponde con un governo globale che però deve affrontare il vero problema. E’ come se lo vedessi l’attempato signore con l’impermeabile del Tenente Sheridan che si volta e mi osserva con uno sguardo interrogativo.
Mi alzo per lui, per Enrico Cisnetto e Mario Sechi e per te che mi leggi per dirti che 1 miliardo di persone umane consumano l’80% delle risorse del pianeta (e noi italiani siamo tra questi) ai restanti 5 miliardi di persone umane resta il 20% delle risorse del pianeta!
Nel Mediterraneo ci sarà una riduzione del 50% della produzione di cereali (dati del CMCC di Lecce http://www.cmcc.it/web/public/home guidato dal Prof. Navarra). Sulle sponde del Mediterraneo si prepara l’invasione di persone umane affamate e allora vedremo che farà il Tenente Sheridan! Ma magari lui non ci sarà più!

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