sabato 21 febbraio 2009

Ci sono i contenitori e i contenuti ma mancano i narratori


Ci sono i contenitori e i contenuti ma mancano i narratori
di Antonio Bruno

Ieri mattina Sabato 21 febbraio 2009 presso l’auditorium del Museo Provinciale di Lecce “Sigismondo Castromediano” in Viale Gallipoli arrivo e vedo una cinquantina di ragazzi tra i 14 e i 19 anni stazionare in quello che fu il “Collegio Argento” gestito dai gesuiti in cui per decenni si formarono i rampolli delle famiglie nobili e borghesi della Provincia di Lecce e di tutto il Salento che salendo nell’odierna Provincia di Taranto arrivava alla Provincia di Matera.
Io ero li con un amico e con lui siamo saliti fino all’auditorium dove l’ Ing. Giuseppe Russo ci racconta la sua storia collegata a quella di Eluana Englaro.
La sera della morte di Eluana il Dirigente del Fermi Ing. Giuseppe Russo era davanti al suo computer con l’intenzione di lavorare per un ora.
Le notizie che giungevano dalla TV e le trasmissioni di quella sera lo hanno tenuto sveglio sino all’una di notte.
L’ Ing. Giuseppe Russo la mattina dopo ha scritto qualcosa e, siccome gli sembrò che ciò che era accaduto non poteva restare una morte e basta, ne ricavò una Circolare che mandò a tutte le classi. Gli studenti dell’ Istituto Tecnico Industriale "E. Fermi" di Lecce sono 1.500 e tutti hanno ascoltato le parole dell’Ing. Giuseppe Russo. Le hanno ascoltate anche le centinaia di docenti che guidano quella folla di ragazzi.
Da quelle parole è venuto fuori un dibattito e da quel dibattito una tavola rotonda che si è svolta appunto ieri.
Sulla efficacia degli interventi degli esperti che hanno dibattuto non scrivo nulla. Dovrebbero essere i giovani dai 14 ai 19 anni presenti a dover dire la propria opinione.
Io sono convinto che l’esempio del Dirigente scolastico Russo è da seguire perché la Scuola rappresenta una risorsa preziosa per il nostro territorio.
La realtà deve essere osservata e raccontata da chi ha gli strumenti per poterlo fare. Oggi la narrazione viene affidata alla fredda scatola della TV omettendo quel passaparola che ha caratterizzato per millenni la comunicazione tra le persone umane permettendo alle notizie di circolare nel Mondo.
Io stesso cerco di aderire a questa emergenza narrativa raccontando gli eventi cui prendo parte. La mia narrazione è poi messa a disposizioni di te che mi leggi e che a tua volta avrai osservato il mio osservare e potrai porgerlo con la tua narrazione all’osservazione dei tuoi ascoltatori abituali o casuali.
Chissà quando avremo la possibilità di ascoltare il punto di vista delle migliaia di docenti che formano i nostri ragazzi. Chissà quando queste risorse per il territorio si metteranno a raccontare la realtà.
Ci sono gli auditorium pubblici, ci sono le aule magna delle Università, ci sono i contenitori e ci sono anche i contenuti che sono rappresentati dai mille dilemmi a cui ci sottopone ogni giorno il nostro vivere quotidiano manca la narrazione dei narratori che umanizza.
Mancano i narratori, mancano i mille racconti della realtà che sono i mille punti di vista da cui ricavare il proprio originale modo di camminare lungo il sentiero della vita.
Questa marmellata mediatica, questi giornali fatti tutti allo stesso modo e scritti tutti dagli stessi giornalisti sono l’ulteriore risposta inadeguata del capitalismo, è la risposta del denaro alle esigenze delle persone umane.
Auspico e credo fermamente sia necessario un risveglio narrativo “alla Ing. Giuseppe Russo” che poiché non riuscì a dormire coinvolse 1500 famiglie attraverso i suoi studenti sui dubbi della vita, sui massimi sistemi della vita e della morte che poi sono ciò che in definitiva informa e guida il nostro agire umano.

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