lunedì 10 novembre 2008

Legislazione prof.ssa Angela BARBANENTE ovvero Città e paesi in grado di confrontarsi con l’eredità del nostro millenario passato


Legislazione prof.ssa Angela BARBANENTE ovvero Città e paesi in grado di confrontarsi con l’eredità del nostro millenario passato
di Antonio Bruno


L’Assessore Angela Barbanente
http://www.regione.puglia.it/index.php?page=rubrica&opz=scheda&ss_id=2&dp_id=6 crede che la Puglia sia una Regione grande, popolosa e articolata che risulta ricca di patrimonio materiale e immateriale. La prof.ssa Barbanente invita tutti noi a pensare a quanta è lunga la Puglia a quanto sono estese le sue coste, alla diffusione nel territorio pugliese dei beni culturali, e poi la magnificenza dei centri sorici dei comuni della Puglia, la bellezza e la storia che essi esprimono.
E poi ci sono le persone che abitano la Puglia tutte ricche di capacità e tra le quali ve ne sono alcune ricche di conoscenze e di professionalità.
Se ci si avventura fuori dai confini regionali si è subito consapevoli di quanti siano sparsi Pugliesi in Italia e nel Mondo e di come gli stessi si distinguano ovunque siano per la qualità del loro lavoro: i pugliesi lavorano bene e soprattutto lavorano con tante idee.
E’ evidente la potenzialità della Puglia e allo stesso tempo ahimè è sotto gli occhi di tutti la discrepanza tra queste potenzialità e i metodi di governo.
In pratica una grande ricchezza di risorse umane e fisiche che si scontrano con il modo di governare queste risorse.
Il principale motore dell’azione della prof.ssa Barbanente è stato quello di cercare di ridurre questo divario (gap) tale azione è frutto dell’orientamento della Giunta regionale Pugliese e della maggioranza che governa questa Regione.
Tradotto significa per la prof.ssa Barbanente avere una Puglia che innova e soprattutto chiedersi per avere le idee chiare cosa significhi INNOVARE nel campo della gestione e del governo del territorio.
Il primo comandamento per chi desideri avventurarsi nella difficile disciplina del governo del territorio, dice la prof.ssa Barbanente, è chiudere definitivamente con la QUANTITA’ per passare alla QUALITA’.
Tale comandamento si traduce nell’abbandono definitivo dell’espansione quarantennale delle nostre città per cominciare a riqualificare le nostre realtà urbane. Ciò comporta la consapevolezza di lasciare da parte un’urbanistica astratta basata sui FABBISOGNI TUTTI SULLA CARTA per mettere in pratica finalmente un’urbanistica CONCRETA CHE GUARDA AI BISOGNI DOVE EMERGONO e costruisce un urbanistica che realizza strumenti adatti a rispondere tempestivamente a quei bisogni e capace di restituire QUALITA’ ai nostri insediamenti urbani.
La constatazione della prof.ssa Barbanente è amara perché parte dalla constatazione che siamo chiamati tutti a restituire qualità in conseguenza della costruzione negli ultimi quarant’anni di pezzi di città CHE NON SONO STATI IN GRADO DI CONFRONTARSI CON LA QUALITA’ EREDITATA DAL NOSTRO MILLENARIO PASSATO .
La prof.ssa Barbanente afferma che non intende nella maniera più assoluta dare indicazioni finalizzate alla riduzione degli interventi ma bensì la sua azione è finalizzata a riorientare gli stessi.
La prof.ssa Barbanente ancora più determinata afferma che lei sostiene la necessità inderogabile di produrre in modo diverso e non pensa minimamente di agire per fare in modo di ridurre la produzione o di ridurre l’attività.
L’azione della prof.ssa Barbanente è invece indirizzata a far aumentare l’attività orientandola però in modo diverso.
Tutto questo nella consapevolezza, aggiunge la prof.ssa Barbanente, che il modo di trasformare le città e i luoghi abitati e tutto il territorio che abbiamo alle spalle ha creato spesso più problemi rispetto a quelli che ha risolto. Per meglio dire ne ha risolti alcuni, poiché l’urbanistica dei quarant’anni passati, quella quantitativa, ha dato un tetto a qualcuno che non l’aveva a scapito della qualità del vivere e dell’abitare, tra l’altro ha ghettizzato le persone nelle periferie ostruendo in modo povero tanto che è sotto gli occhi di tutti il degrado rapido degli edifici costruiti in quegli anni.
La prof.ssa Barbanente riferisce che un Sindaco del nord della Puglia gli faceva presente che i manufatti realizzati negli anni 60 e 70 oggi stanno cadendo a pezzi.
Aggiunge la prof.ssa Barbanente che abbiamo dilatato la superficie occupata dalle nostre città ed oggi abbiamo tutti una grande difficoltà a sostenere anche dal punto di vista economico la manutenzione della viabilità urbana che è il primo biglietto da visita di una città.
E naturalmente, afferma la prof.ssa Barbanente, una città che non risulta confortevole per i suoi abitanti e che non sia ospitale in quanto non da qualità è una città RESPINGENTE anche per gli ospiti e i turisti che vengono a visitarla. Per questo la qualità diffusa per chi abita la città è l’elemento più importante per attrarre dall’esterno della città quegli investimenti, quei flussi anche turistici che tutti desideriamo al fine di fare crescere anche dal punto di vista economico la nostra regione.
Quindi, aggiunge la prof.ssa Barbanente, un’urbanistica non vista esclusivamente come un insieme di norme, procedure e regole ma UN URBANISTICA PERCEPITA COME UNO STRUMENTO A SOSTEGNO DI UNA IDEA DI SVILUPPO DIVERSO BASATO SULLA QUALITA’ DELL’INSEDIAMENTO.
La prof.ssa Barbanente passa poi a illustrare i RISCHI conseguenti all’applicazione di questa idea di sviluppo di cui è consapevole.
Ma prima di passare a questa illustrazione afferma che ha basato QUESTA INNOVAZIONE SULL’ASCOLTO che ha fatto comprendere a fondo i problemi dei territori, passando da quelli dei Comini per giungere a quelli delle Province con queste ultime si è anche provveduto a stipulare un’intesa costruendo assieme il documento generale di assetto regionale e continua affermando che l’ascolto dei comuni è più difficile e complesso poiché comporta un lavoro quotidiano da parte dell’Assessore e dei suoi uffici.
Dall’ascolto sono emersi i problemi ai quali la prof.ssa Barbanente ha cercato di dare risposta con le leggi approvate. Aggiunge poi la prof.ssa Barbanente che sarebbe presuntuosa, astratta, lontana e non coerente con la sua idea di governo che è basata sull’ascolto se oggi non fosse anche consapevole dei RISCHI DELL’INNOVAZIONE.
Il rischio è rappresentato dalla non applicazione di questa INNOVAZIONE NORMATIVA, il rischio è che tutto rimanga SULLA CARTA.
Il rischio è che questa serie di leggi risultino un fiore all’occhiello della Regione Puglia, del governo regionale e della giunta Vendola che sia un motivo per essere invitati da tutta Italia perché su queste norme di appunta l’attenzione nazionale MA CHE POI NON TROVINO IN PUGLIA NEGLI ASSESSORI E SINDACI PUGLIESI APPLICAZIONE OPERATIVA.
Questo problema, dive la prof.ssa Barbanente, è STRUTTURALE DEL NOSTRO PAESE prima ancora che della Regione Puglia.
Il problema strutturale consiste in una SPAVENTOSA PRODUZIONE NORMATIVA LARGAMENTE DESTINATA A RIMANERE SULLA CARTA.
Certo per il legislatore l’approvazione della norma rappresenta il punto d’arrivo, ma la fatica della norma comincia nel momento stesso in cui viene approvata.
Questo perché la norma va attuata per costruire nella pratica del concreto la visione che è sottesa alla norma e che nel caso specifico è L’INSEDIAMENTO DI QUALITA’ E’ UNA CITTA’ RIQUALIFICATA E’ UNA CITTA’ RIGENERATA E’ UNA CITTA’ CHE NON ABBANDONA LE PERSONE E LE FAMIGLIE CHE HANNO BASSO REDDITO E INCAPACI DI ACCEDERE ALLA CASA SUL LIBERO MERCATO. Questo è quello che la prof.ssa Barbanente aspira a fare e a ottenere.
(Fine Prima Parte continua)


-->

Nessun commento: