Il 1968 ovvero milioni di persone che dicono basta alla Dittatura della ragione e dell’ateismo
Appunti dalle lezioni di Massimo Fagioli scritti da Antonio Bruno
Una voce della strada dice che tutti gli studenti sono interessatissimi alla psicopatologia mentale. La psicopatologia non è solo neuropatologia ma è anche qualcosa che riguarda la mente. La svolta storica c’è stata nel 700 con l’illuminismo ovvero c’è stato il ritorno dell’identità umana come ragione dopo 1700 anni di Cristianesimo.
In verità pensieri sulla malattia mentale c’erano stati già nel 600 con il medico legale del Papa che ha cominciato a visualizzare questa formula che adesso da tempo è di attualità. Qual è? Se un criminale aveva commesso un reato grave per essere punito doveva essere compatibile con la formula “era capace di intendere e di volere”.
Ma ancora prima c’è questa formula ovvero nel 160 dopo cristo con Marco Aurelio che aveva il figlio pazzo, tutti sappiamo che il figlio di Marco Aurelio era Commodo, ma non fu Commodo il pazzo ma bensì suo padre Marco Aurelio il saggio che impostò questa idea che la criminalità doveva essere collegata ad una normalità.
Lo sappiamo per un accadimento di allora infatti un uomo aveva ucciso il Padre ( il padre che nei romani era un Dio), in quei tempi il parricidio era il delitto maggiore mentre buttare il bambino nel Tevere non era un gran reato. Marco Aurelio scoprì che il parricida era non di intelligenza normale e inventò che la pena non poteva essere applicata. La pena era di essere messo in un sacco con una bestia feroce e poi buttato nel Tevere. Marco Aurelio era uno stoico, seguiva quella Filosofia della non violenza.
C’erano gli Epicurei e gli stoici, nell’Epicureo c’era il Carpe Diem, c’era una realtà del corpo precisa, c’era una filosofia per cui un cardine dell’interpretazione della storia era il CASO perché era legata alla teoria di Democrito degli atomi, avevano pensato che andando più a fondo nella materialità gli atomi venivano giù perpendicolarmente e verticalmente e che si incontravano a caso. Diversamente negli stoici c’era un idea di fine. L’uomo doveva realizzare se stesso con un certo ascetismo, con una certa doverosità, cioè l’uomo doveva dire a se steso che doveva essere bello forse no, ma bravo e buono si.
Quello che conta per gli stoici è il rapporto logico e razionale con la realtà indipendentemente da qualsiasi morale, per cui se c’era uno scopo da seguire la morale non c’entrava. Prima di Marco Aurelio c’era stato Seneca nel periodo dell’Imperatore Nerone che si fece uccidere nel 68 dopo Cristo. Accanto alla razionalità che si legava molto alla prassi del corpo c’è l’idea come di occuparsi dello spirito, di quest’altra cosa che non era ben definita. Ci sono alcuni che dicono che il Cristianesimo di lega molto allo stoicismo.
In quest’ambito e in quest’epoca che viene questa forma della incapacità di intendere e di volere. Mente che funziona e mente che non funziona. Nel mondo Greco c’era un idea c’era una distinzione tra demenza e follia. La follia non era malattia (noson) caso mai sta vicino alla demenza, Marco Aurelio si riferisce alla Demenza. Uno che organicamente non è ben formati nel cervello. In verità la psichiatria non comincia da Pinel che pensava ci fosse una lesione organica. Psichiatria è una medicina della Psiche, ma loro facevano la medicina del cervello che non è la psichiatria.
Questa idea così grossolana dal 160 dopo Cristo sta nell’ambito di una cultura filosofica fatta in un certo modo da dove viene la possibilità di orientarsi verso un idea di malattia della mente.
La psichiatria viene fuori dall’illuminismo dell’identità umana come ragione.
Vediamo il dramma di un medico, il medico che vuole e che ha idea di fare medicina della mente. E li in base a certe mentalità qualcuno ne approfittava, quando dava clinica medica e chirurgica. Che farai tu? Lo psichiatra! E il Prof. diceva va bene tanto tu il medico non lo fai. Pensare di fare psichiatria era abbandonare l’identità medica. Ciò ha origine nell’isteria che non veniva considerata malattia, chi si occupava di realtà mentale non faceva più il medico.
Montagne che si mettono davanti, che significa portare la parola medicina alla mente. Se la malattia della mente è malattia del cervello non ci sono problemi il medico va all’organo malfunzionante e cerca dio aggiustarlo per farlo funzionare meglio.
Gentile (il ministro dell’istruzione della omonima riforma) aveva fuso Neuropsichiatria ma nel 1976 fu separata Neurologia e Psichiatria, una svolta anche se il neurologo fa lo psichiatra ma lo psichiatra non faceva il neurologo.
L’organo cervello non ha cura, la vera cura era la chirurgia ma 100 anni fa si operava bene ma il paziente moriva per le infezioni.
L’idea di fare il medico senza fine di cura non è una bella idea per cui meglio essere Specialista in Neurologia e Psichiatria. C’è il rifiuto di fare medicina senza cura. Per la cura ha cominciato a guardare soltanto le dinamiche psichiche e non organico.
L’idea di cura. Ci deve essere, è impossibile che non ci sia l’idea cura. Cerebropatie organiche alle cerebropatie dell’organo cervello che sono curabili solo chirurgicamente.
Mentre in psichiatria la cura ci deve essere.
Istinto di morte e conoscenza è stato scritto perché si possa curare con la guarigione. Questo non vuol dire che tutti possono guarire.
Psichiatria vuol dire diagnosi e poi procedere alla cura mirando alla guarigione. Per questo ha cercato di portare la diagnosi e la prognosi per la guarigione.
Ha portato questo metodo alla mente. La mente non l’ha mai toccata nessuno, il pensiero non l’ha mai toccato nessuno. Invece lui si è permesso di dire del pensiero, strano, dissociato e delirante. C’è stato tutto un movimento che ha raggiunto il suo culmine nel 68 cominciato negli anni 60 che aveva come forma la rivolta contro ogni divieto, oppressione, repressione e autorità.
Il Dio del 68 era la libertà, la rivolta contro ogni aspetto più o meno di autorità, sono arrivati a dire che sono reazionarie gli antibiotici e la chirurgia, siccome è inaccettabile che uno può e un altro non può, tutti devono non potere.
Nel 68 in psichiatria è stato tutto distrutto e non si è potuto più distinguere il cerebropatico, il mongoloide dal normale. Non si distingue il frenastenico (Insufficienza dello sviluppo mentale dovuta ad anomalia congenita), l’oligofrenico (Deficienza intellettuale congenita o acquisita, propria della prima infanzia) e il malato demente(Perdita permanente, totale o parziale, delle facoltà mentali e dell'equilibrio emotivo: è affetto da d. precoce Demenza senile, che può insorgere nella tarda età) non c’è l’agente patogeneo quello è nato così. Tutto questo è stato cancellato. Bisogna dare uno sguardo all’ambiente e alla filosofia e cultura dell’epoca. Il logos greco di 3000 anni fa, quello stoico di Marco Aurelio di 2000 anni fa e quello dell’illuminismo di 400 anni fa.
Qual è il sottofondo, l’atmosfera e l’ambiente culturale nel quale si è svolta la ricerca della psichiatria. Tutto per vedere qual’era il pensiero di fondo, la filosofia, dietro all’iconoclastia (Spregiudicata distruzione di convenzioni e opinioni comunemente accettate) di ogni temine psichiatrico ci sia di un orientamento filosofico per cui non si poteva parlare di malattia mentale. Adesso c’è solo il disturbo. Un conto è il disturbo un conto è la malattia. Nella mente non c’è distinzione tra malattia e disturbo. E’ grave che la parola schizofrenia (Insieme di malattie mentali caratterizzate da dissociazione psichica, disintegrazione della personalità e da altri disturbi relativi al rapporto con la realtà) è entrata nel linguaggio comune. Se uno si comporta male dicono che è schizofrenico.
Nell’ambiente psichiatrico si può parlare soltanto di disturbo (es. bipolare). Immaginate uno studio medico, uno studio psichiatrico, arriva uno giù di tono, non va a lavorare, ha delle idee che è brutto e cattivo, da uno che si mette a fare discorsi dissociarti. In questa cosiddetta psichiatria democratica la distinzione non si fa per cui il depresso si suicida e lo schizofrenico rimane schizofrenico cronico a vita. Perché tutto questo? La voce per strada è che gli studenti di Chieti chiedono la psicopatologia. Come? Chiedono la psicopatologia che è sepolta e che no se ne parlava più? Vogliono sapere la differenza? C’è stato qualche cosa che è cambiato?
Fine anni 50: non c’era esistenzialismo (Movimento filosofico del Novecento che rifiuta l'inserimento dell'individuo in schemi filosofici astratti e totalizzanti e concepisce l'esistenza, prioritaria rispetto all'essenza, come modo di essere specifico e originale dell'uomo), c’era il clistere di colario idrato ai limiti diventato Gardenale era un farmaco contro l’isteria. C’era l’elettrochoc, la cura di Sachel c’era una iniezione di insulina alle 6 del mattino e alle 8 una grossa iniezione di liquido glucosato per svegliarlo gradualmente. Fare la narcoanalisi. Il pentotal in vena per farlo parlare tra veglia e sonno. Una variante farmacologia dell’ipnosi. Tutto per far emergere qualcosa che non era cosciente.
L’idea di un pensiero che non era cosciente c’era. Ma non c’era la piccola bestia scoppiata negli anni 60.
Occuparsi del movimento della mente più o meno patologico o sano. C’era lo studio dell’organo. Ma di psicopatologia pressoché zero. C’era l’idea che non ci fosse nessuna cura, arrivato vicino alla porta dello psichiatra non c’era cura, dovevi rassegnarti. Poi c’era l’abolizione della nosografia (Studio descrittivo delle malattie) e ci chiediamo che cosa è successo culturalmente e politicamente negli anni 60. C’era la voglia, il movimento o atteggiamento di ribellione o di rivolta alle cose costituite e alle cose accadute.
E cosa pericolosa è stata che questa rivolta non fatta in mdo da dire questo lo rifiuto e questo no, ovvero quello che poteva essere progresso nella scienza lo accetto mentre ciò che è inutile o dannoso lo rifiuto. In quegli anni del 68 si disse che la scienza è oppressiva che bisognava ribellarsi al potere della scienza una iconoclastia(Spregiudicata distruzione di convenzioni e opinioni comunemente accettate). Fu così che piantò Venezia perché troppo organicista e poi a Padova e quindi in Svizzera. Poi in Italia un gruppo che si è esaurito nel corso degli anni per fare una rivolta contro la psichiatria fascista. Questo gruppo parlando dei ricoverati ne gli ospedali psichiatrici affermava “Questi non sono malati sono dei poveri reclusi perché la società razionale non sopporta l’irrazionale”.
Quando comparve il LARGATTIL(usato nella schizofrenia) erano gli stessi anni che comparve la pillola contraccettiva. Questo si è mosso con la grande insegna della libertà. La rivoluzione francese aveva fatto una dea della ragione. Nel 60 l’idea da adorare era la libertà, e con questa libertà ognuno era libero di comportarsi come voleva scontrandosi con la polizia e la magistratura per reati penali, ma soprattutto poteva pensarla come voleva. E il povero psichiatra di fronte al movimento di milioni di persone come poteva dire che un paziente fosse delirante? non lo poteva dire! Ed ecco che diceva che aveva un disturbo. Che c’era alle spalle? La filosofia, una trasformazione del detto di Platone che in politica chi doveva avere il potere erano i filosofi, mentre negli anni 60 chi doveva avere il potere era la fantasia. Parlavano di fantasia ma non sapevano cosa fosse! ma erano perfettamente convinti che non vi era alcuna distinzione tra fantasia e fantasticheria!
Se uno si mette a fantasticare a 30 anni (non a 10 anni) di essere il corsaro nero o Sandokan e poi corre a farsi fare la spada si Sandokan a 30 anni non è sicuramente fantasia. E poi la terribile storia che hanno fatto e dura tuttora che filosofi che non distinguono la fantasia dalla fantasticheria non distinguono la ragione dalla pazzia.
Cristoforo Colombo navigò da luglio a ottobre del 1592 e scoprì San Salvador, questa follia non è la stessa cosa che in Alabama hanno ammazzato 8 persone, in Germana 13 e uno impazzisce!
Uno psichiatra diceva dell’assassino delle 13 persone in Alabama forse era un po’ distratto ed è impressionante che gli psichiatri non parlano di pazzia nemmeno in questo caso.
La demenza precoce era una vecchiaia del cervello, la schizofrenia poteva aprire la strada all’idea della malattia perché c’è la schizofasia che significa parlare dicendo prima una cosa poi l’altra(Linguaggio disordinato e incomprensibile proprio degli schizofrenici; schizolalia).
Ecco che dobbiamo percorrere questa strada passando attraverso Epicureo, gli Stoici, Seneca, Marco Aurelio e quindi spiaggiare all’illuminismo.
C’era stata la guerra del 1940 poi la ripresa della produzione, c’era stata la questione della ribellione alla ragione, perché distingueva il malato dal sano, l’irrazionale dal razionale, il buono dal cattivo. Non hanno voluto, non hanno potuto, non hanno pensato, alla irrazionalità di questo che ha ammazzato 13 persone in America. Perché non fanno questa distinzione?
Cosa è successo al volgere degli anni 50 e 60?
Prendiamo come ricerca Kruscioff. Perché? Ma perchè è stata sottovlutata nel 1956 la demolizione della figura di Stalin. Ma Kruscioff non s’era accorto che demolendo Stalin, demoliva il comunismo. Lui più ancora di Staln fu un dittatore e mise in atto una repressione quando ebbe il potere. Lui disse che Stalin è Comunista cattivo e lui il comunista buono.
Si scontrò con Kennedy, perché non s’era accorto che il comunismo era Lenin e Stalin, che quel passaggio nel 1924 quando morì Lenin l’elezione di Stalin, sconsigliata dallo stesso Lenin perché diceva che Stalin fosse troppo duro, fu un segno! Perché la rivoluzione bolscevica doveva andare verso la dittatura del proletariato.
Non si potevano convincere le persone che il comunismo era l’avvenire dell’umanità e lo si doveva imporre con le armi. Kruscioff chiuse tutte le chiese in Russia e ne erano rimaste solo 50 in tutto il territorio.
Invece Stalin aveva fatto un patto con i Patriarchi Ortodossi per avere il loro appoggio perché serviva la partecipazione totale del popolo e si mise d’accordo con la chiesa ortodossa mentre Kruscioff non fece questo. Napoleone aveva fatto la stessa cosa, nonostante i primi anni la Rivoluzione Francese tentò di combattere e avversare la Chiesa si alleò con Pio VI e Pio VII da cui addirittura si fece incoronare (Parigi val bene una Messa).
Non sarà che in questa ribellione generale del 68 ci sia questo gesto di Kruscioff che disse questo Stalin era un dittatore criminale che ha portato sette milioni di contadini Ucraini in Siberia perché i contadini Ucraini nascondevano il grano e non lo davano allo stato?
Questa ribellione a Stalin è il metodo deduttivo, l’ipotesi di lavoro. Ovvero che la ribellione del 1968 fosse stata una ribellione al comunismo e le masse abbiano percepito questo.
La cosa si è estesa alla rivoluzione culturale comunista stimolata e organizzata da Mao e non è che Mao si è ribellato in maniera totale al comunismo fatto da lui stesso e che aveva portato 1 miliardo di persone al comunismo.
Che siano queste le scintille che hanno mosso tanti altri a ribellarsi, e sotto sotto ci sia la ribellione al comunismo? Si potrebbero fare le tesi su questo argomento.
Il comunismo aveva per legge statale l’ateismo assoluto. Volevano abolire la religione con la repressione. Però questo era l’interpretazione che la religione cristiana era quella più alleata al capitalismo e alla borghesia. L’ha detto Heghel.
Si doveva abolire la religione cristiana, non avevano capito che Marx mirava a togliere dall’uomo non la religione, ma l’alienazione religiosa.
Marx affermava che il problema era di togliere l’alienazione religiosa e non la religione. Lui lo vedeva in termini di lotta all’oppressione del capitale.
Il danaro non è più un mezzo ma diventa un feticcio, per cui si persegue non più lo scambio interumano, ovvero lo scambio delle cose, ma diviene un feticcio e viene adorato come valore assoluto di per se per cui il denaro diventa un Dio. Ovvero l’avaro di Molier (pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin; Parigi, 15 gennaio 1622 – Parigi, 17 febbraio 1673) e l’identità diventa avere il denaro che ha valore di potere sugli altri.
Questa ribellione non c’è in Kruscioff, non c’è in Mao, morto il 10 settembre del 1976.
Questa ribellione c’è in queste masse del 68. E se ricordiamo nel 68 c’era un ambiente cattolico molto ampio o espansivamente un ambiente religioso. Nella lotta all’oppressione in questo nuovo pseudo marxismo, perché in Marx contava togliere l’operaio dallo sfruttamento della forza lavoro. Nel 68 c’era solo la lotta all’oppressione e come se avessero accettato il capitalismo.
Siamo arrivati al giro infernale produzione, consumi. Parlavano nel 68 solo dell’oppressione. Quale? L’oppressione della polizia o l’oppressione ideologica, quella mentale. Per cui propongono che all’ordine, alla regola bisognava opporre la libertà assoluta. Al discorso razionale bisognava opporre l’irrazionale ma in questo non hanno fatto la distinzione tra pazzia e follia.
Perché in questo siamo tutto uguali cosa c’era un GUASTO NEL PENSIERO E NELLA TEORIA PER CUI CI SI RIBELLAVA AL COMUNISMO perché ERA UN OPPRESSIONE. Tutti uguali come le giacchette grigie. Di queste diversità di alterazioni della mente non se ne è mai occupato. Ai limiti la perversione di dire che se uno aveva qualche idea diversa era un pazzo, non era un oppositore politico, non era una contraddizione dialettica, la psichiatria veniva usata per mettere in manicomio i devianti.
Nel 68 ecco che arriva la conclusione per cui gli esseri umani non erano tutti sani, ma tutti malati, la perversione degli esseri umani.
Perché se c’era una scizofasia (Linguaggio disordinato e incomprensibile proprio degli schizofrenici; schizolalia )era nella natura umana, per cui curare la malattia mentale era un oppressione. Ù
Qualcuno ha detto che anche le sale chirurgiche erano oppressione e potere. E’ tornata questa mentalità non soltanto greca.
Quindi nel 600 dopo Cartesio c’era stata la ribellione al dettame della Chiesa Cattolica!
Poi è venuto l’illuminismo dove torna l’identità umana del mondo greco e alla ragione!
Nel 68 viene combattuta la ragione umana con un irrazionale che ha solo la DEA libertà e che non fa distinzione tra chi vuole avere le libertà civili e quello che vuole avere la libertà di uccidere 13 persone!
Nel mondo greco si diceva che non era tutto “essere umano” si diceva c’era una parte che era rimasto animale. I Greci non parlavano di malattia, è solo con la ragione dell’illuminismo che c’è la malattia.
In 2000 anni la Bibbia dice che l’uomo ha il peccato originale, dopo 1600 anni di cristianesimo nell’illuminismo è diventato il male che sta dentro l’uomo e il male sta nell’inconscio.
Nel 68 la ribellione alla razionalità e quindi si può ipotizzare che il 68 sia stato una rivolta religiosa al comunismo ateo. Ovvero: Combattiamo l’illuminismo e così torna l’identità cristiana.
Nel 68 veniva fuori la naturalità del pensiero religioso. Il mondo religioso si è sempre opposto alla medicina. I religiosi non potranno mai accettare la psichiatria, perché per loro il pensiero è roba della religione.
In fondo adesso tra destra e sinistra differenze tra come affrontare produzione e consumi non ce ne sono. I rimedi sono uguali per tutti. Dov’è lo scontro? Sulla realtà umana! Lo scontro si realizza interamente su quello che chiamano eticità. E ha sentito componenti dei rappresentanti religiosi affermare che la società deve accettare che solo le organizzazioni religiose hanno l’antropologia. La scienza o il sapere della realtà umana ce l’hanno solo i rappresentanti religiosi.
La sinistra confessa che non aveva argomentazioni per opporsi ai rappresentanti religiosi. Questo perché Marx non ha mai considerato la realtà dell’uomo. Marx non si è mai occupato dei disturbi della mente. Nel 10 novembre 1837 scrive al padre Marx scrive che ha fatto di tutto per cercare qual è la perla delle perle dell’uomo ma s’è trovato nelle mani del nemico.
Non tenta di occuparsi dell’uomo perché chi determina l’andamento della storia è lo spirito assoluto, è l’elaborazione che aveva già detto Spinoza nel 600, l’unica esistenza vera è quella dell’eterno perché è infinito. L’uomo essendo finito di fatto non ha esistenza, non c’è esistenza.
Quale filosofia ci può essere stata dietro? Una teoria, una ricerca di diversi anni. Ci sono delle formulazioni in cui si occupa di realtà e in particolare di realtà senza coscienza. La psichiatria si doveva occupare di qualcosa oltre la coscienza.
Ovvero il transfert che è stabilire un particolare rapporto tra terapeuta e paziente. Inconoscibile, è inconoscibile la scienza umana non può conoscere e quindi si lega allo spirituale perché non fa parte della possibilità della ragione ad arrivare.
L’unica cosa che si poteva conoscere sono le cose dimenticare che vanno ricordate, il rimosso. Con lunghi lavori per ricordarsi quello che era accaduto nell’infanzia.
La dimenticanza è patologica, perché Freud dice che il pensiero inizia con il linguaggio verbale che inizia a 2 anni, per cui tra feto nell’utero dentro l’acqua e i primi 3 anni di vita non c’è nessuna differenza. Questo altro che si trova nell’adulto oltre la ragione che è l’inconscio non si sa da dove venga. Che sia la cosa animale dei greci? Che sia l’anima spirituale? E’ qualche cosa che non si può conoscere. Per arrivare ad aprire al strada a una possibilità di conoscenza di questo mondo.
Questo inconoscibile o questa inconoscibilità non viene accattata.
Appunti dalle lezioni di Massimo Fagioli scritti da Antonio Bruno
Una voce della strada dice che tutti gli studenti sono interessatissimi alla psicopatologia mentale. La psicopatologia non è solo neuropatologia ma è anche qualcosa che riguarda la mente. La svolta storica c’è stata nel 700 con l’illuminismo ovvero c’è stato il ritorno dell’identità umana come ragione dopo 1700 anni di Cristianesimo.
In verità pensieri sulla malattia mentale c’erano stati già nel 600 con il medico legale del Papa che ha cominciato a visualizzare questa formula che adesso da tempo è di attualità. Qual è? Se un criminale aveva commesso un reato grave per essere punito doveva essere compatibile con la formula “era capace di intendere e di volere”.
Ma ancora prima c’è questa formula ovvero nel 160 dopo cristo con Marco Aurelio che aveva il figlio pazzo, tutti sappiamo che il figlio di Marco Aurelio era Commodo, ma non fu Commodo il pazzo ma bensì suo padre Marco Aurelio il saggio che impostò questa idea che la criminalità doveva essere collegata ad una normalità.
Lo sappiamo per un accadimento di allora infatti un uomo aveva ucciso il Padre ( il padre che nei romani era un Dio), in quei tempi il parricidio era il delitto maggiore mentre buttare il bambino nel Tevere non era un gran reato. Marco Aurelio scoprì che il parricida era non di intelligenza normale e inventò che la pena non poteva essere applicata. La pena era di essere messo in un sacco con una bestia feroce e poi buttato nel Tevere. Marco Aurelio era uno stoico, seguiva quella Filosofia della non violenza.
C’erano gli Epicurei e gli stoici, nell’Epicureo c’era il Carpe Diem, c’era una realtà del corpo precisa, c’era una filosofia per cui un cardine dell’interpretazione della storia era il CASO perché era legata alla teoria di Democrito degli atomi, avevano pensato che andando più a fondo nella materialità gli atomi venivano giù perpendicolarmente e verticalmente e che si incontravano a caso. Diversamente negli stoici c’era un idea di fine. L’uomo doveva realizzare se stesso con un certo ascetismo, con una certa doverosità, cioè l’uomo doveva dire a se steso che doveva essere bello forse no, ma bravo e buono si.
Quello che conta per gli stoici è il rapporto logico e razionale con la realtà indipendentemente da qualsiasi morale, per cui se c’era uno scopo da seguire la morale non c’entrava. Prima di Marco Aurelio c’era stato Seneca nel periodo dell’Imperatore Nerone che si fece uccidere nel 68 dopo Cristo. Accanto alla razionalità che si legava molto alla prassi del corpo c’è l’idea come di occuparsi dello spirito, di quest’altra cosa che non era ben definita. Ci sono alcuni che dicono che il Cristianesimo di lega molto allo stoicismo.
In quest’ambito e in quest’epoca che viene questa forma della incapacità di intendere e di volere. Mente che funziona e mente che non funziona. Nel mondo Greco c’era un idea c’era una distinzione tra demenza e follia. La follia non era malattia (noson) caso mai sta vicino alla demenza, Marco Aurelio si riferisce alla Demenza. Uno che organicamente non è ben formati nel cervello. In verità la psichiatria non comincia da Pinel che pensava ci fosse una lesione organica. Psichiatria è una medicina della Psiche, ma loro facevano la medicina del cervello che non è la psichiatria.
Questa idea così grossolana dal 160 dopo Cristo sta nell’ambito di una cultura filosofica fatta in un certo modo da dove viene la possibilità di orientarsi verso un idea di malattia della mente.
La psichiatria viene fuori dall’illuminismo dell’identità umana come ragione.
Vediamo il dramma di un medico, il medico che vuole e che ha idea di fare medicina della mente. E li in base a certe mentalità qualcuno ne approfittava, quando dava clinica medica e chirurgica. Che farai tu? Lo psichiatra! E il Prof. diceva va bene tanto tu il medico non lo fai. Pensare di fare psichiatria era abbandonare l’identità medica. Ciò ha origine nell’isteria che non veniva considerata malattia, chi si occupava di realtà mentale non faceva più il medico.
Montagne che si mettono davanti, che significa portare la parola medicina alla mente. Se la malattia della mente è malattia del cervello non ci sono problemi il medico va all’organo malfunzionante e cerca dio aggiustarlo per farlo funzionare meglio.
Gentile (il ministro dell’istruzione della omonima riforma) aveva fuso Neuropsichiatria ma nel 1976 fu separata Neurologia e Psichiatria, una svolta anche se il neurologo fa lo psichiatra ma lo psichiatra non faceva il neurologo.
L’organo cervello non ha cura, la vera cura era la chirurgia ma 100 anni fa si operava bene ma il paziente moriva per le infezioni.
L’idea di fare il medico senza fine di cura non è una bella idea per cui meglio essere Specialista in Neurologia e Psichiatria. C’è il rifiuto di fare medicina senza cura. Per la cura ha cominciato a guardare soltanto le dinamiche psichiche e non organico.
L’idea di cura. Ci deve essere, è impossibile che non ci sia l’idea cura. Cerebropatie organiche alle cerebropatie dell’organo cervello che sono curabili solo chirurgicamente.
Mentre in psichiatria la cura ci deve essere.
Istinto di morte e conoscenza è stato scritto perché si possa curare con la guarigione. Questo non vuol dire che tutti possono guarire.
Psichiatria vuol dire diagnosi e poi procedere alla cura mirando alla guarigione. Per questo ha cercato di portare la diagnosi e la prognosi per la guarigione.
Ha portato questo metodo alla mente. La mente non l’ha mai toccata nessuno, il pensiero non l’ha mai toccato nessuno. Invece lui si è permesso di dire del pensiero, strano, dissociato e delirante. C’è stato tutto un movimento che ha raggiunto il suo culmine nel 68 cominciato negli anni 60 che aveva come forma la rivolta contro ogni divieto, oppressione, repressione e autorità.
Il Dio del 68 era la libertà, la rivolta contro ogni aspetto più o meno di autorità, sono arrivati a dire che sono reazionarie gli antibiotici e la chirurgia, siccome è inaccettabile che uno può e un altro non può, tutti devono non potere.
Nel 68 in psichiatria è stato tutto distrutto e non si è potuto più distinguere il cerebropatico, il mongoloide dal normale. Non si distingue il frenastenico (Insufficienza dello sviluppo mentale dovuta ad anomalia congenita), l’oligofrenico (Deficienza intellettuale congenita o acquisita, propria della prima infanzia) e il malato demente(Perdita permanente, totale o parziale, delle facoltà mentali e dell'equilibrio emotivo: è affetto da d. precoce Demenza senile, che può insorgere nella tarda età) non c’è l’agente patogeneo quello è nato così. Tutto questo è stato cancellato. Bisogna dare uno sguardo all’ambiente e alla filosofia e cultura dell’epoca. Il logos greco di 3000 anni fa, quello stoico di Marco Aurelio di 2000 anni fa e quello dell’illuminismo di 400 anni fa.
Qual è il sottofondo, l’atmosfera e l’ambiente culturale nel quale si è svolta la ricerca della psichiatria. Tutto per vedere qual’era il pensiero di fondo, la filosofia, dietro all’iconoclastia (Spregiudicata distruzione di convenzioni e opinioni comunemente accettate) di ogni temine psichiatrico ci sia di un orientamento filosofico per cui non si poteva parlare di malattia mentale. Adesso c’è solo il disturbo. Un conto è il disturbo un conto è la malattia. Nella mente non c’è distinzione tra malattia e disturbo. E’ grave che la parola schizofrenia (Insieme di malattie mentali caratterizzate da dissociazione psichica, disintegrazione della personalità e da altri disturbi relativi al rapporto con la realtà) è entrata nel linguaggio comune. Se uno si comporta male dicono che è schizofrenico.
Nell’ambiente psichiatrico si può parlare soltanto di disturbo (es. bipolare). Immaginate uno studio medico, uno studio psichiatrico, arriva uno giù di tono, non va a lavorare, ha delle idee che è brutto e cattivo, da uno che si mette a fare discorsi dissociarti. In questa cosiddetta psichiatria democratica la distinzione non si fa per cui il depresso si suicida e lo schizofrenico rimane schizofrenico cronico a vita. Perché tutto questo? La voce per strada è che gli studenti di Chieti chiedono la psicopatologia. Come? Chiedono la psicopatologia che è sepolta e che no se ne parlava più? Vogliono sapere la differenza? C’è stato qualche cosa che è cambiato?
Fine anni 50: non c’era esistenzialismo (Movimento filosofico del Novecento che rifiuta l'inserimento dell'individuo in schemi filosofici astratti e totalizzanti e concepisce l'esistenza, prioritaria rispetto all'essenza, come modo di essere specifico e originale dell'uomo), c’era il clistere di colario idrato ai limiti diventato Gardenale era un farmaco contro l’isteria. C’era l’elettrochoc, la cura di Sachel c’era una iniezione di insulina alle 6 del mattino e alle 8 una grossa iniezione di liquido glucosato per svegliarlo gradualmente. Fare la narcoanalisi. Il pentotal in vena per farlo parlare tra veglia e sonno. Una variante farmacologia dell’ipnosi. Tutto per far emergere qualcosa che non era cosciente.
L’idea di un pensiero che non era cosciente c’era. Ma non c’era la piccola bestia scoppiata negli anni 60.
Occuparsi del movimento della mente più o meno patologico o sano. C’era lo studio dell’organo. Ma di psicopatologia pressoché zero. C’era l’idea che non ci fosse nessuna cura, arrivato vicino alla porta dello psichiatra non c’era cura, dovevi rassegnarti. Poi c’era l’abolizione della nosografia (Studio descrittivo delle malattie) e ci chiediamo che cosa è successo culturalmente e politicamente negli anni 60. C’era la voglia, il movimento o atteggiamento di ribellione o di rivolta alle cose costituite e alle cose accadute.
E cosa pericolosa è stata che questa rivolta non fatta in mdo da dire questo lo rifiuto e questo no, ovvero quello che poteva essere progresso nella scienza lo accetto mentre ciò che è inutile o dannoso lo rifiuto. In quegli anni del 68 si disse che la scienza è oppressiva che bisognava ribellarsi al potere della scienza una iconoclastia(Spregiudicata distruzione di convenzioni e opinioni comunemente accettate). Fu così che piantò Venezia perché troppo organicista e poi a Padova e quindi in Svizzera. Poi in Italia un gruppo che si è esaurito nel corso degli anni per fare una rivolta contro la psichiatria fascista. Questo gruppo parlando dei ricoverati ne gli ospedali psichiatrici affermava “Questi non sono malati sono dei poveri reclusi perché la società razionale non sopporta l’irrazionale”.
Quando comparve il LARGATTIL(usato nella schizofrenia) erano gli stessi anni che comparve la pillola contraccettiva. Questo si è mosso con la grande insegna della libertà. La rivoluzione francese aveva fatto una dea della ragione. Nel 60 l’idea da adorare era la libertà, e con questa libertà ognuno era libero di comportarsi come voleva scontrandosi con la polizia e la magistratura per reati penali, ma soprattutto poteva pensarla come voleva. E il povero psichiatra di fronte al movimento di milioni di persone come poteva dire che un paziente fosse delirante? non lo poteva dire! Ed ecco che diceva che aveva un disturbo. Che c’era alle spalle? La filosofia, una trasformazione del detto di Platone che in politica chi doveva avere il potere erano i filosofi, mentre negli anni 60 chi doveva avere il potere era la fantasia. Parlavano di fantasia ma non sapevano cosa fosse! ma erano perfettamente convinti che non vi era alcuna distinzione tra fantasia e fantasticheria!
Se uno si mette a fantasticare a 30 anni (non a 10 anni) di essere il corsaro nero o Sandokan e poi corre a farsi fare la spada si Sandokan a 30 anni non è sicuramente fantasia. E poi la terribile storia che hanno fatto e dura tuttora che filosofi che non distinguono la fantasia dalla fantasticheria non distinguono la ragione dalla pazzia.
Cristoforo Colombo navigò da luglio a ottobre del 1592 e scoprì San Salvador, questa follia non è la stessa cosa che in Alabama hanno ammazzato 8 persone, in Germana 13 e uno impazzisce!
Uno psichiatra diceva dell’assassino delle 13 persone in Alabama forse era un po’ distratto ed è impressionante che gli psichiatri non parlano di pazzia nemmeno in questo caso.
La demenza precoce era una vecchiaia del cervello, la schizofrenia poteva aprire la strada all’idea della malattia perché c’è la schizofasia che significa parlare dicendo prima una cosa poi l’altra(Linguaggio disordinato e incomprensibile proprio degli schizofrenici; schizolalia).
Ecco che dobbiamo percorrere questa strada passando attraverso Epicureo, gli Stoici, Seneca, Marco Aurelio e quindi spiaggiare all’illuminismo.
C’era stata la guerra del 1940 poi la ripresa della produzione, c’era stata la questione della ribellione alla ragione, perché distingueva il malato dal sano, l’irrazionale dal razionale, il buono dal cattivo. Non hanno voluto, non hanno potuto, non hanno pensato, alla irrazionalità di questo che ha ammazzato 13 persone in America. Perché non fanno questa distinzione?
Cosa è successo al volgere degli anni 50 e 60?
Prendiamo come ricerca Kruscioff. Perché? Ma perchè è stata sottovlutata nel 1956 la demolizione della figura di Stalin. Ma Kruscioff non s’era accorto che demolendo Stalin, demoliva il comunismo. Lui più ancora di Staln fu un dittatore e mise in atto una repressione quando ebbe il potere. Lui disse che Stalin è Comunista cattivo e lui il comunista buono.
Si scontrò con Kennedy, perché non s’era accorto che il comunismo era Lenin e Stalin, che quel passaggio nel 1924 quando morì Lenin l’elezione di Stalin, sconsigliata dallo stesso Lenin perché diceva che Stalin fosse troppo duro, fu un segno! Perché la rivoluzione bolscevica doveva andare verso la dittatura del proletariato.
Non si potevano convincere le persone che il comunismo era l’avvenire dell’umanità e lo si doveva imporre con le armi. Kruscioff chiuse tutte le chiese in Russia e ne erano rimaste solo 50 in tutto il territorio.
Invece Stalin aveva fatto un patto con i Patriarchi Ortodossi per avere il loro appoggio perché serviva la partecipazione totale del popolo e si mise d’accordo con la chiesa ortodossa mentre Kruscioff non fece questo. Napoleone aveva fatto la stessa cosa, nonostante i primi anni la Rivoluzione Francese tentò di combattere e avversare la Chiesa si alleò con Pio VI e Pio VII da cui addirittura si fece incoronare (Parigi val bene una Messa).
Non sarà che in questa ribellione generale del 68 ci sia questo gesto di Kruscioff che disse questo Stalin era un dittatore criminale che ha portato sette milioni di contadini Ucraini in Siberia perché i contadini Ucraini nascondevano il grano e non lo davano allo stato?
Questa ribellione a Stalin è il metodo deduttivo, l’ipotesi di lavoro. Ovvero che la ribellione del 1968 fosse stata una ribellione al comunismo e le masse abbiano percepito questo.
La cosa si è estesa alla rivoluzione culturale comunista stimolata e organizzata da Mao e non è che Mao si è ribellato in maniera totale al comunismo fatto da lui stesso e che aveva portato 1 miliardo di persone al comunismo.
Che siano queste le scintille che hanno mosso tanti altri a ribellarsi, e sotto sotto ci sia la ribellione al comunismo? Si potrebbero fare le tesi su questo argomento.
Il comunismo aveva per legge statale l’ateismo assoluto. Volevano abolire la religione con la repressione. Però questo era l’interpretazione che la religione cristiana era quella più alleata al capitalismo e alla borghesia. L’ha detto Heghel.
Si doveva abolire la religione cristiana, non avevano capito che Marx mirava a togliere dall’uomo non la religione, ma l’alienazione religiosa.
Marx affermava che il problema era di togliere l’alienazione religiosa e non la religione. Lui lo vedeva in termini di lotta all’oppressione del capitale.
Il danaro non è più un mezzo ma diventa un feticcio, per cui si persegue non più lo scambio interumano, ovvero lo scambio delle cose, ma diviene un feticcio e viene adorato come valore assoluto di per se per cui il denaro diventa un Dio. Ovvero l’avaro di Molier (pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin; Parigi, 15 gennaio 1622 – Parigi, 17 febbraio 1673) e l’identità diventa avere il denaro che ha valore di potere sugli altri.
Questa ribellione non c’è in Kruscioff, non c’è in Mao, morto il 10 settembre del 1976.
Questa ribellione c’è in queste masse del 68. E se ricordiamo nel 68 c’era un ambiente cattolico molto ampio o espansivamente un ambiente religioso. Nella lotta all’oppressione in questo nuovo pseudo marxismo, perché in Marx contava togliere l’operaio dallo sfruttamento della forza lavoro. Nel 68 c’era solo la lotta all’oppressione e come se avessero accettato il capitalismo.
Siamo arrivati al giro infernale produzione, consumi. Parlavano nel 68 solo dell’oppressione. Quale? L’oppressione della polizia o l’oppressione ideologica, quella mentale. Per cui propongono che all’ordine, alla regola bisognava opporre la libertà assoluta. Al discorso razionale bisognava opporre l’irrazionale ma in questo non hanno fatto la distinzione tra pazzia e follia.
Perché in questo siamo tutto uguali cosa c’era un GUASTO NEL PENSIERO E NELLA TEORIA PER CUI CI SI RIBELLAVA AL COMUNISMO perché ERA UN OPPRESSIONE. Tutti uguali come le giacchette grigie. Di queste diversità di alterazioni della mente non se ne è mai occupato. Ai limiti la perversione di dire che se uno aveva qualche idea diversa era un pazzo, non era un oppositore politico, non era una contraddizione dialettica, la psichiatria veniva usata per mettere in manicomio i devianti.
Nel 68 ecco che arriva la conclusione per cui gli esseri umani non erano tutti sani, ma tutti malati, la perversione degli esseri umani.
Perché se c’era una scizofasia (Linguaggio disordinato e incomprensibile proprio degli schizofrenici; schizolalia )era nella natura umana, per cui curare la malattia mentale era un oppressione. Ù
Qualcuno ha detto che anche le sale chirurgiche erano oppressione e potere. E’ tornata questa mentalità non soltanto greca.
Quindi nel 600 dopo Cartesio c’era stata la ribellione al dettame della Chiesa Cattolica!
Poi è venuto l’illuminismo dove torna l’identità umana del mondo greco e alla ragione!
Nel 68 viene combattuta la ragione umana con un irrazionale che ha solo la DEA libertà e che non fa distinzione tra chi vuole avere le libertà civili e quello che vuole avere la libertà di uccidere 13 persone!
Nel mondo greco si diceva che non era tutto “essere umano” si diceva c’era una parte che era rimasto animale. I Greci non parlavano di malattia, è solo con la ragione dell’illuminismo che c’è la malattia.
In 2000 anni la Bibbia dice che l’uomo ha il peccato originale, dopo 1600 anni di cristianesimo nell’illuminismo è diventato il male che sta dentro l’uomo e il male sta nell’inconscio.
Nel 68 la ribellione alla razionalità e quindi si può ipotizzare che il 68 sia stato una rivolta religiosa al comunismo ateo. Ovvero: Combattiamo l’illuminismo e così torna l’identità cristiana.
Nel 68 veniva fuori la naturalità del pensiero religioso. Il mondo religioso si è sempre opposto alla medicina. I religiosi non potranno mai accettare la psichiatria, perché per loro il pensiero è roba della religione.
In fondo adesso tra destra e sinistra differenze tra come affrontare produzione e consumi non ce ne sono. I rimedi sono uguali per tutti. Dov’è lo scontro? Sulla realtà umana! Lo scontro si realizza interamente su quello che chiamano eticità. E ha sentito componenti dei rappresentanti religiosi affermare che la società deve accettare che solo le organizzazioni religiose hanno l’antropologia. La scienza o il sapere della realtà umana ce l’hanno solo i rappresentanti religiosi.
La sinistra confessa che non aveva argomentazioni per opporsi ai rappresentanti religiosi. Questo perché Marx non ha mai considerato la realtà dell’uomo. Marx non si è mai occupato dei disturbi della mente. Nel 10 novembre 1837 scrive al padre Marx scrive che ha fatto di tutto per cercare qual è la perla delle perle dell’uomo ma s’è trovato nelle mani del nemico.
Non tenta di occuparsi dell’uomo perché chi determina l’andamento della storia è lo spirito assoluto, è l’elaborazione che aveva già detto Spinoza nel 600, l’unica esistenza vera è quella dell’eterno perché è infinito. L’uomo essendo finito di fatto non ha esistenza, non c’è esistenza.
Quale filosofia ci può essere stata dietro? Una teoria, una ricerca di diversi anni. Ci sono delle formulazioni in cui si occupa di realtà e in particolare di realtà senza coscienza. La psichiatria si doveva occupare di qualcosa oltre la coscienza.
Ovvero il transfert che è stabilire un particolare rapporto tra terapeuta e paziente. Inconoscibile, è inconoscibile la scienza umana non può conoscere e quindi si lega allo spirituale perché non fa parte della possibilità della ragione ad arrivare.
L’unica cosa che si poteva conoscere sono le cose dimenticare che vanno ricordate, il rimosso. Con lunghi lavori per ricordarsi quello che era accaduto nell’infanzia.
La dimenticanza è patologica, perché Freud dice che il pensiero inizia con il linguaggio verbale che inizia a 2 anni, per cui tra feto nell’utero dentro l’acqua e i primi 3 anni di vita non c’è nessuna differenza. Questo altro che si trova nell’adulto oltre la ragione che è l’inconscio non si sa da dove venga. Che sia la cosa animale dei greci? Che sia l’anima spirituale? E’ qualche cosa che non si può conoscere. Per arrivare ad aprire al strada a una possibilità di conoscenza di questo mondo.
Questo inconoscibile o questa inconoscibilità non viene accattata.
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