Leggendo puoi scoprire che cosa permette di fare il rapporto interumano
Appunti dalla lezione del Prof. Massimo Fagioli redatti da Antonio Bruno
In genere non porta nulla ma c’è una crisi dissociativa non una depressione, si mette a parlare do come ha visto parlano a Micromega. Nuvole caldo, poi viene freddo, ci si può riportare a quanto successo l’altra volta perturbati da un fatto accaduto e che si è ripetuto più volte. Lunedì il collega è stato chiamato per parlare di nuovo e ci si immerge nel buio, non dico nella nebbia, successa vicino Roma, una strana setta satanica, condannata a 30 anni di fatto e dopo con le attenuanti restano solo 16 anni di condanna. 30 anni è omicidio premeditato e i giudici hanno stabilito che per due volti che è stato fatto lucidamente, al momento del fatto c’è la capacità di intendere e di volere. Non c’era confusione né una particolare rabbia. Hanno tolto anche la faccenda del raptus e quindi di quello che si dice attacco di rabbia. L’attacco di rabbia porta a uno schiaffone a un cazzotto ma non a un omicidio lucido e premeditato di più colpi e non un colpo solo. Quindi non sa che fare, va avanti a dire a insegnare cose che non sono state mai prese in considerazione, ma lui si difende dicendo che queste cose le ha sentite alla televisione a proposito del delitto che passa alla storia come delitto di Cogne, assassinio lucidità, premeditazione, a parte che appare l’omicidio di Erba, tutto lucidamente calcolato, ma qual’è la parola che compare, cosa c’è dietro a freddezza, lucidità, calcolo. Non è che abbia una crisi omosessuale ma gli viene in mente uno un po’ grassetto che non possa suscitare erotismo, quello ha parlato di anaffettività proprio a proposito del delitto. Anaffettività non se parla mai, non è scritto da nessuno a parte, anche se è scritto nelle cartelle ingiallite da un manicomio di Inezia del 1880 condotto da quelli che si chiamavano alienisti. La parola che risuona è INDIFFERENZA che sta nella persona moderna per cui di fronte a una violenza sessuale o a un incidente, vanno oltre, e non si fermano, anche se i poliziotti dicono di non fermarsi. E la storia dell’anaffettività, per colpa o merito di Vespa è venuta fuori questa parola a proposito del delitto di Cogne a proposito di questa cosa, mi devono spiegare se i 30 anni sono stati dati perché il delitto è particolarmente efferato o perché è premeditato, ovvero deciso lucidamente e questo implica che la madre l’abbia calcolati chissà quanto tempo prima, o qualche giorno prima. Perché il discorso dell’efferatezza urterebbe contro un ideologia circolante e comune sostenuta dagli psichiatri che nella realtà umana di madri c’è una normalità che comprende anche l’uccisione del figlio. E non lo dicono perché socialmente una povera immigrata per una gravidanza, ma perché è normale, nella persona normale. C’è una storia a Castiglione di Siviera che ci sono le madri assassini perché le associano perché queste sono normali e sane di mente perché hanno la capacità di intendere e di volere. Sono perfette come quella di Erba che era molto ricercata per donna di servizio.
Questo Vespa se ne uscì con il foglietto dell’agenzia di stampa che diceva che la ricerca da fare se nel delitto di Cogne centrava l’anaffettività e non l’impulso, e dava una spiegazione psicopatologica che l’anaffettività è determinata dalla pulsione di annullamento. La pulsione di annullamento non l’ha mai detta nessuno, ma c’è uno psichiatra che si è messo a fare una teoria sulla realtà umana, ma non sulla morte, ma sulla non vita, perché la morte appartiene al medico, è interessante la NON VITA. E’ un problema enorme e qui entra il conflitto, che cosa abbiamo fatto, ci siamo mesi a tentare di raccontare con vaghe memorie come è andata la faccenda. Un gruppo di scienziati che volevano capire la capacità di intendere e di volere, e lui dice che si prendono la cotta la ragazza la lascia e lui diventa schizofrenico, magari sarà stato perché devo aver perso l’identità, cioè hai perso la ragione? No, la ragione perfetta, ho perso una identità che non è una ragione, ma se fuori della ragione c’è la pazzia, invece c’è un'altra identità che è quella dell’irrazionale, che sta in quello che viene detto inconscio, ma se invece nell’inconscio c’è la bestia! Ma non io con l’aiuto di questa ragazza ho cercato la identità, perché mi veniva in mente la parola diverso, che viene tanto usata, per cui certe persone si vantano di essere diversi, invece prendendo la parola diverso ha suggerito la parola che diverso erano le donne, gli uomini sono uguali, il veramente diverso sta nel rapporto uomo – donna, le donne sono animali, non sono esseri umani, se sono essere umani sono uguali a te e se non sono uguali a te sono animali, sono anello di congiunzione, le donne tra la scimmia e te, l’identità è quella dell’uomo e della ragione. E quando uno va a dormire che non c’è la rafione, non c’è il linguaggio articolato e nemmeno il comportamento. Ma diverso non è l’uomo che dorme? Il diverso non starà nella realtà umana, o addirittura nella identità umana senza tragiione,linguaggio articolato e coscienza. Ma che c’è, ci deve essere qualche altra cosa che è l’identità umana che non è quella che dite voi. Come ci sono due realtà umane? L’istituti di lingue orientali per vedere la storia del linguaggio articolato che non si lega a una memoria cosciente tipo la figura che abbiamo della donna, se facciamo auto riflessione, NON SARO’ ANCH’IO AD ESSERE DIVERSO QUANDO DORMO? Diverso da me stesso? Nel corpo? Sei senza, senza comportamento ecc. La differenza tra morto e dormiente, e allora che c’è? C’è un non essere, c’è un ENTE che però è un non essere, ma se è così non ci dovrebbe essere l’ENTE? Ma se al posto di non essere io metto la parola DIVERSO? Che ci sia una altra cosa che è diversa dalla realtà della coscienza della ragione e del linguaggio articolato e della ragione. Non l’hanno sentito, ma molti invece si.
Insieme alla parola diverso c’è un'altra parola. Questa parola diverso si trasforma, come si trasforma la parola quando poi c’è che diverso sono io stesso quando dormo, esce all’esterno di me quando vedo una donna che è diversa. Ma il naso è uguale, mica sempre, ma l’anatomia tra uomo e donna è la stessa. I medici dicono che il fegato ecc funzionano uguale, ma non solo per i genitali ma anche per il movimento del corpo, il pensiero, ma che ci sia un nesso nella misura in cui il rapporto uomo donna non è soltanto percezione cosciente, memoria cosciente e non è soltanto fatto ormonale? Per cui a un certo momento specialmente nell’adolescenza aumenta la produzione d testosterone, ma che ci sia specificamente nella realtà umana un’altra dimensione del rapporto uomo donna per cui si deve affrontare la questione dell’essere umano uguale ma diverso.
Ma se è uguale non è diverso, ma se è memoria cosciente e quindi faccio la figura mentale della fiat e opel se dico che sono diverse significa che non sono uguali e si tratta del rapporto uomo donna per cui l’unica differenza che posso notare sono le tette e li c’è l’essere e non essere del cazzo, il maschio ce l’ha e loro no, non c’è ragione e pensiero cosciente, una è diversa per un'altra ragione per cui bisogna vedere questa realtà del sonno in cui questo principio di non contraddizione non regge, non c’è e non esiste per cui le persone possono essere tutte esseri umani ma diverse uno dall’altro e in particolare non è tanto la diversità dell’identità della coscienza, quando uomo dorme, maschi e femmina sono uguali manifestamente, non c’è comportamento diverso ma diversi per una REALTA’ interiore diversa. Cos’è questa realtà interiore? Che intendi per realtà interiore?
Che al di la delle figure della memoria cosciente si debba parlare di immagini, in effetti nella misura in cui le cose siano abbastanza superate i sogni sono una realtà dell’organismo che dorme e non vengono da chissà dove e sono immagini, addirittura immagini non palpabili, non hanno una massa come direbbero i fisici, quindi sarebbero cose immateriali, ma i sogni esistono e quello che comunemente nel linguaggio comune di dice mi ricordo un sogno, invece non è così non si può parlare di ricordo che implica una separazione e una cessazione della percezione diretta, invece qui ci sono delle immagini che restano nella mente da svegli accanto alla memoria cosciente della cosa percepita. Quindi è una PERSISTENZA DI IMMAGINI NELLA MENTE, non è una cessazione di percezione che può esserci stata anche prima durante la veglia, ma nel sogno non c’è la riproduzione della figura della percezione dell’oggetto. Sogno la sedia e penso che si riferisce all’aula magna del 2005 in cui nella prima immagine c’era una sedia vuota dietro la porta.
La necessità delle lingue orientali della persistenza delle immagini che non sono memoria delle cose percepite, è linguaggio, mentre ma è linguaggio anche se mi ricordi dove ho messo la macchina, ma quello non è linguaggio è una cosa meccanica, posso dire che è un riflesso come quello della ranocchia decerebrata, quindi la memoria cosciente non è linguaggio, la persistenza delle immagini è linguaggio. Cos’ possiamo fare quello che non è mais atta fatta che è l’interpretazione dei sogni e scopriamo qual’è il linguaggio che sta nella persistenza delle immagini oniriche.
Cosa succede quando uno si addormenta per cui di fronte alla cessazione del comportamento, scomparsa assoluta del linguaggio articolato e cessazione della coscienza, ma allora se non c’è la coscienza uno è morto o è pazzo. Quando uno dorme c’è un assenza di questa cinque cose, però c’è un linguaggio che non parla ma è creazione di immagini.
Le immagini dell’arte parlano, quando non parlano non è arte. Allora scompare una cosa e compare un’altra cosa. In quel terzo di vita, in quell’area di vita c’è la parola diverso, si potrebbe mettere una indicazione che li uno diventa diverso, allora perché?
C’è un'altra parola che può fare paura, TRASFORMAZIONE. E che è? Un Horror? La trasformazione la raccontavano i malati grossi che si erano trasformati e la perdita della ragione e del rapporto con la realtà, cambiamento del comportamento, perché? Ma non era il cambiamento che accade ad ogni persona normale quando va a dormire. Per cui c’è da prendere questa parola trasformazione che ha l’essere umano che può trasformarsi invece che in un Pazzo dissociato e violento in artista, perché abbandona il linguaggio articolati per parlare con le immagini.
Un'altra parola è l’Architetto che devono avere un rapporto con la realtà umana mentre l’artista si produce in una rappresentazione solipsistica, linguaggio che racconta e parla di qualche cosa che è difficile intendere, come Montale che sembrava il più ermetico parla di cose per dire di altre cose.
Lui con l’aria di vetro raccontava quello che gli era successo che era diventato anaffettivo, come il vetro che è freddo. Così può fare il pittore, invece l’architetto no.
C’è una differenza tra la trasformazione che accade quando uno va a dormire se è sano potrebbe starci meglio e farci una ricerca, e l’altro fatto del ritorno della coscienza, del linguaggio articolato ecc. quando si sveglia.
Differenza tra l’andare a dormire e svegliarsi. C’è una frase terribile svegliarsi, ritornare a ricordare, di dove si è, è un ritorno allo stato precedente. L’istinto di morte su indicato come RITORNO ALLO STATO PRECEDENTE FINO ALLO STATO INORGANICO. Una formulazione così è venuta fuori ma non è stata affatto pensata. Nonostante che ci fossero state delle indicazioni precise, un linguaggio di immagini precise non ci ha capito nulla perché ha detto che il ritorno allo stato precedente è una distruzione delle cose. Polvere eri….ecc.
Nonostante il nipote gli avesse indicato la sparizione e la riapparizione non la frammentazione. Li ci andava un altro termine ovvero la sparizione, per di più si metteva davanti allo specchio, si riduceva e faceva scoprire se stesso dopo la morte della madre. Poi qualcuno gli parlò dello scotoma che è la perdita della capacità di vedere senza nessuna lesione, tipico degli isterici, i sensi funzionano lo stesso. I vecchi clinici dicevano che è un isterico, uno che fa finta e lo ricavavano da riflesso oculare. La pupilla si muove sempre e di fronte allo stimolo della luce l’isterico non è capace di simulare. Se funziona la retina che è sostanza cerebrale funziona anche il cervello.
Vediamo se riusciamo a comporre queste due parole DIVERSO E TRASFROMAZIONE. Io vado incontro a un trasformazione quando vado a dormire, 35 anni per cui di fronte a questa trasformazione io divento diverso, perché il pensiero si realizza in maniera diversa dalla veglia e dalla coscienza.
Il movimento di questo organismo che fa questa trasformazione, non c’è più questo ecc. c’è la scomparsa di queste 4 – 5 caratteristiche della realtà umana della veglia, sparisce la coscienza, il linguaggio articolato, come il rocchetto che spariva e poi riappariva.
Questa trasformazione su cosa può essere basata, come faccio a dire della pulsione di annullamento, che sia una pulsione di annullamento che porta alla scomparsa della identità razionale della veglia o memoria cosciente della veglia? Il pensiero della pulsione di annullamento va nel malato di mente grave o quello che si può pensare alla anaffettività. Quando si trattano i malati di mente gravi avevano una pulsione di annullamento e non avevano l’arte della immaginazione, avevano IL VUOTO. Perché se si fosse fermato a questo per cui la pulsione di annullamento perché scompaiono, ma invece poi riappare nel ragazzino, quando se fosse una pulsione di annullamento per il sonno dopo non riappare la coscienza.
La separazione dal mondo cosciente non è annullamento, perché se è annullamento viene il vuoto, viene la malattia.
Se invece c’è un linguaggio con le immagini con il metodo dell’artista che parla facendo immagini anche se lo fa con il comportamento. Allora devo pensare un’altra cosa e con l’architetto arco, struttura e posso vedere quello che accade quando si passa dalla veglia al sonno.
Il diverso è la donna essere umano uguale a me come immagine, percepisco non solo con la retina e la parte cosciente ma percepisco un immagine diverso che sarebbe il mio primo anno di vita, ma posso pensare al vuoto al bambino di 3 – 4 mesi che ha un rapporto con gli altri abbia il vuoto? Ma no! Allora pensiamo ALLA SEPARAZIONE DALLO STATO ENDOUTERINO PER CUI IL BAMBINO VIENE ALLA LUCE.
Prima c’è la non percezione della luce. In questa separazione che succede? Bisogna trovare un’altra dizione, un’altra parola. Quale può essere? Questa cosa il pensiero l’osservazione chiara che nel sonno c’è un pensiero fatto di immagini che è linguaggio, non si può chiamare anche fantasia? FANTASIA! La storia infinita, fantasia, l’autore di quel libro (La storia infinita titolo originale Die unendliche Geschichte è un romanzo fantastico dello scrittore tedesco Michael Ende, pubblicato nel 1979) ha fatto un mondo che lo chiama Fantasia che si scontra con il nulla. Quello è venuto per due anni ai seminari e poi ha scritto il libro e ha perso i diritti d’autore del libro, quindi ha preso la Fantasia e l’annullamento. Si può parlare di FANTASIA DI SPARIZIONE? La fantasia di sparizione per vedere se riusciamo a comprendere perché è convinto che si realizza un pensiero alla nascita. Non accetta che il bambino abbia una vita prima della nascita perché non c’è pensiero e quindi non c’è la vita umana invece c’è un movimento biologico in cui ci soni delle modificazioni ma non c’è la parola trasformazione che inizia con la nascita con il pensiero, perché dai sei mesi in poi non solo non c’è più trasformazione si sviluppa in grandezza ma non c’è più trasformazione ma non compare nulla, quindi la trasformazione la posso metter alla nascita in primo luogo.
Sotto l’indicazione di queste parole quando uno va a dormire non sia simile? Che questa cessazione della coscienza del linguaggio articolato sia legata non alla pulsione di annullamento che fa il vuoto e che sia legata alla fantasia di sparizione ovvero è una identità. Il bambino ha una identità anche prima dei 7 anni quando diventa razionale. Allora fantasia di sparizione che fa sparire? Quando uno va a dormire non c’è la coscienza, la percezione, non c’è ilo linguaggio articolato ecc. e che anche questo sia l’inizio della vita? Ma se fosse pulsione di annullamento il bambino avrebbe il vuoto e non avrebbe la possibilità del rapporto interumano e se non ciuccia al seno muore.
Che vuol dire fantasia? Creare delle immagini, addirittura delle storie. Non devono fare racconti di memorie cosciente, ma creare delle immagini così dal vuoto? Non può essere, dal vuoto mentale non si crea nulla. Ma da dove nasce questa fantasia del neonato alla nascita? Quello non può abere memoria cosciente. Mettiamo pure che il feto non è vivo, per tante ragioni, non ha pensiero, però la chirurgia moderna ha scoperto che il feto ha i riflessi e noi possiamo dire che c’è una sensibilità neurologica. La ranocchia per contrarre non ha bisogno del cervello basta che passi dal midollo spinale. La possibilità di UNA SENSAZIONE che alla nascita abbia la possibilità di ricreare in immagine questa sensazione, queste sensazioni? Possa fare la fantasia perché il corpo non è vivente però è una matura organica che ha una reazione biologica. Che alla nascita ci possa essere la memoria? La memoria è un termine che si riferisce alla memoria cosciente allora creare delle immagini da sensazioni. Parlare di possibilità, capacità di immaginare questo si può? Si! Da questa sensibilità del corpo perché se quella del verme o quella della ranocchia si può chiamare biologica quella dell’uomo invece la vita è legata alla sua identità, nel linguaggio comune tutti vogliono difendere la vita ma nessuno vuole distinguere dalla vita delle mucche e delle galline. Noi la dobbiamo fare perché la vita comincia alla nascita con la formazione del pensiero. Torniamo a Cogne, Vespa ha parlato di pulsione di annullamento, ha parlato di anaffettività, queste due cose non hanno a che vedere nella sparizione o addirittura nel disinteresse. E’ convincente che per ragioni fisiologiche o di sopravvivenza il neonato si rende indifferente nei riguardi del mondo circostante, quindi ci direbbe essere il mondo circostante non esiste ed esiste solo il rapporto interumano. Per la realizzazione è trasformazione, trasformazione e fantasia di sparizione. Perché invece Vespa ha avuto ragione. Si deve parlare di PULSIONE DI ANNULLAMENTO QUANDO SI PERDE NON LA RAGIONE MA QUESTA FANTASIA INTERNA. La decisione della magistratura è sacra, possiamo andare oltre e parlare di anaffettività che non è indifferenza per cui non c’è più fantasia e la pulsione è effettivamente pulsione di annullamento, più o meno grande fino al punto che sarebbe omicidio, ma non è la stessa cosa di quello che chiamano omicidio passionale, perché quella è la violenza di affettività (odio, rabbia) mentre qui c’è l’anaffettività, quando il pensiero cosciente ragiona a modo suo, pare che questo ragazzino stava male, aveva dei problemi psichici, c’erano delle cose che per cui con la logica anaffettivo si sia messa a pensare che era meglio eliminare, farlo sparire come se non fosse mai esistito. Una ricerca nuova per cui esiste la pulsione di annullamento un omicidio freddo che ha questa base di anaffettività.
No indifferenza per il mondo circostanze fantasie di sparizione e quindi sogno. Ma anaffettività che elimina la fantasia per cui esiste soltanto l’eliminazione in modo che non sia mai esistito. Immediatamente disse la marito ne facciamo un altro. Annullamento non è uccidere non è distruggere.
E’ accaduto per grande merito di Livia Profeti che da vari mesi c’è un dibattito a partire dalla Francia sul pensiero di Heidegger iscritto al Nazismo, cattolico e metteva insieme Nazismo e Cattolicesimo.
Improvvisamente l’estate scorsa dopo che era uscito un articolo e due lettere del direttore di Micromega sulla battaglia contro i Vescovi una volontà di lotta poi Bottiglione e poi il direttore, dibattito su questa cosa della ragione, anche se Flores d’Arcais e diceva che la natura umana è quella della ragione del medio evo per cui la ragione è di derivazione divina.
Su Repubblica c’era Montaigne che diceva della natura umana che non esiste, quello che fa l’identità umana sono le cose che si formano su un substrato che è animale.
C’ il direttore che parla di Gesù, c’è Volpi, Givone, Galimnerti e Reinold c’era il figlio Herman era accaduto che aveva scritto si era immerso nella ricerca sul linguaggio di Heidegger e qui il problema si fa complesso, parlava in particolare della NEGAZIONE E DELLA PAROLA NIENTE nel 1940. Questa parola niente non si parla della pulsione di annullamento per fare il niente anzi dice che il nulla non può essere fatto. Parla di negazione, parla dell’assenza, della non assenza ma la cosa più arrapate era il confronto della lingua tedesca con quella italiana, se ne occupa molto Emanuele Severino che parla di NIENTIFICAZIONE. Sorge il pensiero che non si rendono conto della storia e del significati della parola e sorge il brano di memoria di dare un antica lettura di Martin Heidegger che conosce da tempo perché in zona Veneto, Milano che ha legami con la Svizzera un trionfante Basaglia a Padova Bisvangher che affonda nella filosofia di Heidegger, c’è un'altra memoria che non ha la chiarezza della memoria della coscienza che consuma ossigeno e glucosio parole italiane e tedesche che si avvicinano e allontanano e che non si riescono a comporre. Franco Volpi sembra non si renda conto di ciò che traduce.
Il niente inoltre a guardare meglio, si rivela essere la negazione dell’ENTE cioè dell’essere, della cosa. Negazione, dire no, non dire è il contrario dell’affermazione.
Questo è un punto cardine, per tutto il discorso che abbiamo fatto, e c’è scritto, dire NO non è una negazione, mette insieme il no che è un rapporto con l’io cosciente che ritiene inaccettabili le cose della realtà dalla NEGAZIONE che è un fatto non cosciente e riguarda l’immagine.
Per cui se io sogno che questa bella bionda col coso mi sta davanti è invece bassa, senza tette, questa è UNA NEGAZIONE, e io non le dirò mai di no.
Ora è tutto chiaro Heidegger non distingue la negazione dal dire no.
Mi chiedo cosa possa essere accaduto nella mia mente in cui c’è distinzione della FANTASIA DI SPARIZIONE DALL’ANNULLAMENTO E LA SANITA’ DALLA MALATTIA.
Hedegger era Dio e sotto Dio era Visvangher c’era tutto l’esistenzialismo. Le immagini dei grandi maestri del pensiero erano inattaccabili, denunciare era da pazzi, SCRISSI LA DISTINZIONE TRA FANTASIA DI SPARIZIONE E PULSIONE D’ANNULLANENTO TRA FRUSTRAZIONE INTERESSE PRETESA CHE L’ALTRO SIA E FRUSTRAZIONE AGGRESSIVITA’ANNICHILIRE ANNULLARE L’ALTRO TRA RIFIUTO ER NEGAZIONE TRA IL NO CHE E’ RAPPORTO CON LA REALTA’ E IL NON E’ CHE E’M ALTERAZIONE DEL RAPPORTO CON LA REALTA’. LA NEGAZIONE E’ IL PENSIERO SENZA COSCIENZA, IL NO E’ IL RIFIUTO DELL’IO NELLA VEGLIA ANCHE SE HEIDEGGER INSISTEVA E RIPETEVA:
SE IL NIENTE E’ NIENTE, SE IL NIENTE NON C’E’, ALLORA NON SI PUO’ NEPPURE DIRE CHE L’ENTE POSSA SPROFONDARE NEL NIENTE E CHE TUTTO SI DISSOLVE NEL NIENTE ALLORA NON CI PUO’ ESSERE IL PROCESSO DI DIVENTARE NIENTE, tutto si dissolve nel niente, e la pazzia che cos’è? Allora il nichilismo è un illusione.
Ma allora i forni crematori se non è possibile fare il niente che cosa soni la sparizione di milioni di persone?
Chissà se riuscire a portare le parole che vagano come vagabonde senza casa, alla loro capanna dove possono trovare se stesse, erano parole di Heidegger che tentava di parlare del nulla e del niente ma anche dell’essere e non essere, anche del vuoto e del pieno, dell’assenza e della presenza, non c’erano le parole pulsione e annullamento che non avevano realtà perché usate per indicare cose visibili e percepibili. “La corsa del treno è stata annullata” lo dicono sempre. Heidegger non le usa e parla della negazione come un mero prodotto del pensiero per cui non può esistere l’atto conseguente quindi l’olocausto non è mai esistito. C’era e non c’è più, questo non è afferma iun dato di realtà percepibile ovvero l’assenza dell’oggetto.
La parola annullamento non è negazione di un fatto è come se i sensi fossero morti, è una operazione della realtà biologica umana ma non si può comprendere e giungere alla conoscenza se non si accoppia alla parola pulsione, ora come spesso faccio.
Per dire della ricerca sulle parole e bisogna arrivare affinché queste parole sono sempre esistite ma nell’essere umano c’è la trasformazione dell’istinto, gli animali fanno sempre le stesse cose per istinto non hanno possibilità di scelta. L’uomo ha la possibilità di scelta di comportamenti che non sono quelli della ragione, gli animali sono molto razionali.
Questa pulsione porta alla realizzazione di una nuova identità che è nell’irrazionale e non nella ragione, questo è legato alla pulsione e bisogna scoprire l’oggetto della pulsione che non è un oggetto percepibile, è un oggetto che si deve dedurre con una forma di pensiero che ci porta alla scoperta della realtà che è sempre stata detta inconscio inconoscibile e che ci permette di fare il rapporto interumano.
L’ultima cosa MICROMEGA non compratelo, ha provato a leggere e non dicono assolutamente niente su Heidegger, non dicono cosa ha detto Heidegger, costa 12 euro.